sabato 28 febbraio 2015

Sabato 28 febbraio

Vidi quattro angeli che trattenevano i quattro venti della terra (Riv.7:1)

Quando gli angeli libereranno i venti della distruzione cosa succederà? Babilonia la Grande, l'impero mondiale della falsa religione, farà la fine che merita. "Popoli e folle e nazioni e lingue" non saranno in grado di darle nessun sostegno. I segnali della sua futura scomparsa sono già sotto i nostri occhi (Riv.16:12; 17:15-18; 18:7,8,21). I mezzi di informazione, per esempio, anziché appoggiare la religione e i suoi esponenti di spicco, ne fanno sempre più spesso oggetto dei loro attacchi. Ciò nonostante i leader di Babilonia la Grande pensano di non correre nessun pericolo. Come si sbagliano! Dopo la dichiarazione di "Pace e sicurezza!" gli elementi politici del sistema di Satana si rivolteranno improvvisamente contro la falsa religione e la spazzeranno via (1 Tess.5:3). Babilonia la Grande uscirà di scena una volta per tutte. Vale senz'altro la pena di aspettare pazientemente questi avvenimenti epocali (Riv.18:8,10). w13 15/11 2:13, 14

venerdì 27 febbraio 2015

Venerdì 27

Rovesciamo ogni cosa alta innalzata contro la conoscenza di Dio (2 Cor.10:5)



Gruppi religiosi creazionisti sostengono che l'universo, incluso il nostro pianeta e tutto ciò che vi si trova, ha solo qualche migliaio di anni. Coloro che insegnano il creazionismo hanno grande rispetto per la Bibbia, ma credono che Dio abbia creato tutte le cose in sei giorni di 24 ore, poche migliaia di anni fa. Respingono prove scientifiche attendibili che contraddicono le loro convinzioni. Di fatto, quindi, il creazionismo scredita la Bibbia facendola apparire assurda e inaccurata. Quelli che promuovono queste idee forse ci ricordano alcuni che nel I secolo avevano zelo verso Dio "ma non secondo accurata conoscenza" (Rom.10:2). Come possiamo usare la Parola di Dio per confutare "cose fortemente trincerate" come l'evoluzionismo e il creazionismo? (2 Cor.10:4). Possiamo riuscirci acquistando accurata conoscenza della Bibbia. w13 15/10 1:1, 3

giovedì 26 febbraio 2015

Giovedì 26

Tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra (Gen.1:28)



A differenza di molti monarchi umani, Geova considera i suoi servitori come componenti della sua stessa famiglia. Si fida talmente dei suoi sudditi da delegare loro molte responsabilità. Ad esempio, concesse ad Adamo autorità sulle altre creature viventi, assegnandogli perfino il piacevole quanto impegnativo compito di dare il nome agli animali (Gen.1:26; 2:19,20). Dio non creò milioni di esseri umani perfetti per popolare la terra. Al contrario, scelse di creare ad Adamo un complemento perfetto: Eva (Gen.2:21,22). Inoltre, diede a questa coppia l'opportunità di riempire la terra di loro discendenti. Godendo di condizioni ideali, l'uomo poteva progressivamente allargare i confini del Paradiso fino a inglobare l'intera terra. Così, esseri umani e angeli, tutti componenti della stessa famiglia universale, avevano la possibilità di adorare Geova per sempre. Davvero una prospettiva meravigliosa, nonché un'espressione del paterno amore di Geova! w14 15/1 1:4, 5

mercoledì 25 febbraio 2015

Mercoledì 25

Il giorno di Geova viene esattamente come un ladro di notte. Quando diranno: "Pace e sicurezza!" allora un'improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro (1 Tess.5:2,3)



Nella sua prima lettera alla congregazione di Tessalonica, Paolo richiamò l'attenzione sulla venuta del "giorno di Geova". Non voleva che i fratelli fossero "nelle tenebre" o impreparati. Rivolgendosi a loro come a "figli della luce", li esortò a stare svegli ed essere sobri (1 Tess.5:4-6). Oggi attendiamo la distruzione di Babilonia la Grande, l'impero mondiale della falsa religione, che segnerà l'inizio del grande giorno di Geova. Siamo grati di avere un intendimento più profondo di come Geova adempirà il suo proposito. Inoltre, tramite la congregazione riceviamo ripetutamente opportune esortazioni a essere sobri. Se ascolteremo tali avvertimenti, saremo ancor più determinati a rendere a Dio "sacro servizio con la [nostra] facoltà di ragionare" (Rom.12:1). w13 15/12 1:4

martedì 24 febbraio 2015

Martedì 24

Questo libro della legge non si deve allontanare dalla tua bocca, e vi devi leggere sottovoce giorno e notte (Gios.1:8)



Questo comando dato da Dio a Giosuè significa forse che dobbiamo letteralmente pronunciare a bassa voce ogni singola parola da Genesi a Rivelazione? No. Vuol dire che dobbiamo leggere a un ritmo che ci permetta di meditare. Geova non vuole che i suoi servitori si limitino a una lettura frettolosa della sua Parola. Se leggiamo la Bibbia "sottovoce" ci sarà più facile riflettere sui passi che in quel momento ci sono particolarmente utili o incoraggianti. Quando ci imbattiamo in un'espressione, un versetto o un brano del genere, leggiamoli lentamente, magari articolando le parole in silenzio. È così che un pensiero scritturale può arrivare al nostro cuore in tutta la sua portata. Perché questo è importante? Perché afferrare il senso della Parola di Dio ci dà un forte incentivo a metterla in pratica. w13 15/4 1:4

lunedì 23 febbraio 2015

Lunedì 23

Le nazioni sono mentalmente nelle tenebre ed escluse dalla vita che appartiene a Dio (Efes.4:17,18)



Molti fautori della teoria dell'evoluzione dichiarano che la vita ha avuto origine senza alcun intervento intelligente e che non esiste un Creatore. Si è perfino detto che anche l'uomo, in fin dei conti, appartiene al regno animale, e quindi non ci si deve sorprendere se a volte agisce in modo animalesco. Alcuni sostengono che i forti che dominano con crudeltà i deboli stanno semplicemente seguendo le cosiddette leggi della natura. Non stupisce dunque che molti asseriscano che l'ingiustizia non finirà mai. In definitiva, coloro che credono nell'evoluzione vengono privati di una vera speranza. La teoria dell'evoluzione e le false dottrine hanno senza dubbio aggravato le sofferenze umane durante gli ultimi giorni (Rom.1:28-31; 2 Tim.3:1-5). Questi insegnamenti di origine umana non hanno portato nessuna vera e durevole buona notizia. Al contrario, hanno impedito alle persone di accettare la buona notizia che viene da Dio (Efes.2:11-13). w13 15/5 1:5, 6

domenica 22 febbraio 2015

Domenica 22

O Uditore di preghiera, sì, a te verranno persone di ogni carne (Sal.65:2)



Pur essendo l'onnipotente Creatore dell'immenso universo, Geova ci assicura non solo che è disposto ad ascoltare ed esaudire le nostre preghiere, ma che è desideroso di farlo (Sal.145:18; Isa.30:18,19). Possiamo accostarci liberamente a lui parlandogli a lungo e in qualsiasi momento o luogo, con la certezza che non ci 'biasimerà' mai per questo (Giac.1:5). Il modo in cui la Bibbia descrive Geova ci fa capire che egli desidera che ci rivolgiamo a lui. Per esempio, il salmista Davide scrisse che "gli occhi di Geova sono verso [di noi]" e che la sua "destra [ci] tiene saldamente" (Sal.34:15; 63:8). Il profeta Isaia paragonò Geova a un pastore, dicendo: "Col suo braccio radunerà gli agnelli; e li porterà nel suo seno" (Isa.40:11). Pensate: Geova ci vuole vicini come un agnellino accoccolato tra le braccia di un pastore amorevole. Che Padre avvicinabile è il nostro! w13 15/6 1:4

Sabato 21

Allora ci sarà grande tribolazione come non è accaduta dal principio del mondo fino ad ora (Matt.24:21)



Cosa segnerà l'inizio della grande tribolazione? Gesù predisse: "Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento), allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti" (Matt.24:15,16). Il primo adempimento di questa profezia si ebbe nel 66, quando l'esercito romano ("la cosa disgustante") attaccò Gerusalemme e il tempio ("luogo santo" per gli ebrei). L'adempimento più ampio si avrà invece quando le Nazioni Unite (la moderna "cosa disgustante") attaccheranno la cristianità (considerata santa dai sedicenti cristiani) e il resto di Babilonia la Grande. Sarà questo attacco, descritto anche in Rivelazione 17:16-18, a dare inizio alla grande tribolazione. w13 15/7 1:2, 6

venerdì 20 febbraio 2015

Venerdì 20

Osserva queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla per favoritismo (1 Tim.5:21)



Dal momento che siamo un popolo a lui dedicato, la nostra lealtà va in primo luogo a Geova. Se vogliamo rimanere santificati ai suoi occhi dobbiamo attenerci alle sue giuste norme. Non dobbiamo permettere che i vincoli familiari eclissino i princìpi biblici. Gli anziani cristiani si faranno guidare dai pensieri di Geova, non dalle proprie opinioni o dai sentimenti. Eviteranno attentamente di fare qualsiasi cosa possa compromettere la loro reputazione agli occhi di Dio (1 Tim.2:8). Non dimentichiamo mai che "le cattive compagnie corrompono le utili abitudini" (1 Cor.15:33). Alcuni nostri parenti potrebbero non essere presenze positive nella nostra vita. I buoni amici sono quelli che ci spingono a impegnarci nelle sane attività cristiane, come la lettura della Bibbia, la frequenza alle adunanze e la partecipazione al ministero. I familiari che amiamo e apprezziamo di più sono quelli che ci inducono a fare ciò che è buono. w13 15/8 1:7, 8

giovedì 19 febbraio 2015

Giovedì 19

Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l'inesperto (Sal.19:7)



Avrete notato che talvolta i rammemoratori di Geova includono messaggi di avvertimento. La nazione di Israele riceveva regolarmente tali moniti attraverso i profeti di Dio. Ad esempio, poco prima che entrassero nella Terra Promessa, Mosè rivolse agli israeliti questo avvertimento: "Guardatevi affinché il vostro cuore non sia adescato, e davvero deviate per adorare altri dèi e vi inchiniate davanti a loro, e l'ira di Geova divampi certamente contro di voi" (Deut.11:16,17). La Bibbia mostra che Dio diede al suo popolo moltissimi utili rammemoratori. Geova spesso esortò gli israeliti a temerlo, ad ascoltare la sua voce e a santificare il suo nome (Deut.4:29-31; 5:28,29). Se avessero prestato attenzione a tali rammemoratori, avrebbero sicuramente avuto moltissime benedizioni (Lev.26:3-6; Deut.28:1-4). Anche noi possiamo decidere di ubbidire a Geova oppure di fare ciò che noi pensiamo sia giusto (Prov.14:12). w13 15/9 1:3, 4, 8

mercoledì 18 febbraio 2015

Mercoledì 18

Considero tutte le cose una perdita a motivo dell'eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore (Filip.3:8)



L'apostolo Paolo fu educato ai piedi di Gamaliele, maestro della Legge; l'istruzione che ricevette sarebbe oggi definita di livello universitario. Ma che valore le dava in paragone al privilegio di essere schiavo di Dio e di Cristo? Scrisse: "A motivo di [Cristo] ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti". Le parole dell'apostolo possono senz'altro aiutare i giovani cristiani e i loro genitori timorati di Dio a fare scelte sagge in materia di istruzione. L'istruzione migliore in assoluto ci insegna qual è la volontà di Dio e ci aiuta a essere suoi schiavi. Ci offre l'opportunità di essere liberati "dalla schiavitù della corruzione" e di avere infine "la gloriosa libertà dei figli di Dio" (Rom.8:21). Ma quel che più conta, ci rivela qual è il modo migliore di dimostrare che amiamo davvero il nostro Padrone celeste, Geova (Eso.21:5). w13 15/10 2:14, 18

martedì 17 febbraio 2015

Martedì 17

Non è desiderio del Padre mio che è nel cielo che uno di questi piccoli perisca (Matt.18:14)



Per mezzo della sua organizzazione Geova provvede cibo spirituale in abbondanza all'intera associazione dei fratelli nel mondo. Di tanto in tanto l'organizzazione dà disposizioni in modo specifico agli anziani di congregazione, tramite lettere o mediante i sorveglianti viaggianti. Le pecore ricevono così una guida chiara. I sorveglianti hanno la responsabilità di salvaguardare e curare la salute spirituale dei componenti della congregazione, e in particolare di quelli spiritualmente feriti o malati (Giac.5:14,15). Tra loro potrebbe esserci chi si è allontanato dal gregge e non si sta più impegnando nelle attività cristiane. In casi del genere, un pastore premuroso farà tutto ciò che è in suo potere per ritrovare la pecora smarrita e incoraggiarla di cuore a tornare all'ovile, la congregazione (Matt.18:12,13). w13 15/11 4:9, 10

lunedì 16 febbraio 2015

Lunedì 16

Non abbracciate nessuno nel salutarlo lungo la strada (Luca 10:4)



Ogni giorno abbiamo a disposizione un numero limitato di ore. Gesù enunciò un principio che può esserci utile per sfruttare bene questo tempo. Quando inviò i discepoli nel campo, disse loro le parole della scrittura di oggi. Come mai diede questa indicazione? Una traduzione della Bibbia commenta così le sue parole: "Un saluto in quella cultura corrispondeva a un'elaborata cerimonia, comprensiva di molte formalità, forse persino di un pasto, e fonte di grandi ritardi" (La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur). Gesù non stava incoraggiando i suoi seguaci a essere scortesi. Li stava aiutando invece a capire che il tempo a loro disposizione era limitato e che dovevano usarlo al meglio dando la precedenza alle cose più importanti (Efes.5:16). Possiamo seguire lo stesso principio in modo da avere più tempo da dedicare alle attività legate al Regno? w13 15/12 2:9

domenica 15 febbraio 2015

Domenica 15

Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra (Matt.6:10)



Dopo aver distrutto i nemici di Dio, il Re messianico scaglierà Satana e i demoni "nell'abisso" per mille anni (Riv.20:1-3). Eliminata la loro malvagia influenza, il Regno procederà ad applicare i benefìci del sacrificio di riscatto di Gesù e a cancellare gli effetti del peccato adamico. Il Re risusciterà milioni e milioni ora addormentati nella morte, e organizzerà un vasto programma di istruzione per far loro conoscere Geova (Riv.20:12,13). L'intera terra tornerà alle condizioni paradisiache del giardino di Eden, e tutti gli esseri umani fedeli saranno elevati alla perfezione. Alla fine dei mille anni il Regno messianico avrà raggiunto il suo obiettivo. A quel punto Gesù consegnerà il Regno a suo Padre (1 Cor.15:24-28).Tutti i figli di Dio in cielo e quelli sulla terra saranno uniti al loro Padre celeste in quanto componenti della sua famiglia universale. w14 15/1 2:14-16

sabato 14 febbraio 2015

Sabato 14

Aggrappati alla disciplina; non lasciarla andare. Salvaguardala, poiché essa stessa è la tua vita (Prov.4:13)



La Parola di Dio comanda agli anziani cristiani di correggere "con mitezza" (2 Tim.2:24-26). È vero che alcuni con i loro peccati disonorano Geova e danneggiano degli innocenti; nondimeno, se un anziano perdesse la calma nell'impartire disciplina non sarebbe di nessun aiuto al peccatore. Viceversa, quando gli anziani imitano "la benevola qualità di Dio", il peccatore potrebbe essere indotto a pentirsi (Rom.2:4). Per educare i figli "nella disciplina e nella norma mentale di Geova", i genitori devono mettere in pratica i princìpi biblici (Efes.6:4). Il padre dovrebbe evitare di punire suo figlio dopo aver ascoltato una sola campana. Inoltre, in una famiglia cristiana non c'è posto per violenti scoppi d'ira. "Geova è molto tenero in affetto e misericordioso", e chi ha la responsabilità di impartire disciplina dovrebbe sforzarsi di manifestare le stesse qualità (Giac.5:11). w13 15/4 2:17, 19, 20

venerdì 13 febbraio 2015

Venerdì 13

Fate ogni cosa alla gloria di Dio (1 Cor.10:31)



Contribuiamo ad avvicinare le persone a Geova quando manifestiamo qualità come longanimità, amore e benignità. Osservandoci, infatti, alcuni potrebbero sentirsi spinti a conoscere Geova, i suoi propositi e il suo popolo. L'atteggiamento e la condotta dei veri cristiani non hanno nulla a che vedere con l'ostentazione di coloro la cui religiosità spesso non è altro che un espediente ipocrita. Alcuni leader religiosi si sono arricchiti defraudando i loro greggi e usando molto del denaro così ottenuto per acquistare case e automobili costose, e in un caso addirittura una cuccia dotata di aria condizionata! Non vi è alcun dubbio: molti di quelli che si reputano seguaci di Cristo non sono affatto inclini a 'dare gratuitamente' (Matt.10:8). Al contrario, come i sacerdoti corrotti dell'antico Israele, "istruiscono solo per un prezzo", e molto di ciò che insegnano è contrario alle Scritture (Mic.3:11). Una tale condotta ipocrita non contribuisce a far riconciliare le persone con Dio. w13 15/5 2:16, 18

giovedì 12 febbraio 2015

Giovedì 12

Dopo aver spezzato i pani, Gesù li distribuì ai discepoli, i discepoli a loro volta alle folle (Matt.14:19)



Una folla di circa 5.000 uomini, senza contare le donne e i bambini, ha seguito Gesù e i suoi discepoli in un luogo solitario nei pressi di Betsaida. Gesù dice ai discepoli: "Date loro voi stessi qualcosa da mangiare". Queste parole sconcertano i discepoli, dato che le provviste disponibili sono a dir poco scarse: solo cinque pani e due pesciolini. Mosso a compassione, Gesù compie un miracolo, l'unico riferito da tutti e quattro gli evangelisti (Mar.6:35-44; Luca 9:10-17; Giov.6:1-13). Dice ai discepoli di far sedere i presenti sull'erba in gruppi di 50 e di 100. Poi, dopo aver pronunciato una benedizione, comincia a spezzare i pani e a dividere i pesci, ma non serve personalmente il cibo: lo distribuisce "ai discepoli, i discepoli a loro volta alle folle". Miracolosamente tutti mangiano a sazietà. w13 15/7 3:1-3

mercoledì 11 febbraio 2015

Mercoledì 11

Siate ragionevoli (Tito 3:2)



La persona ragionevole non pretende che le regole siano sempre seguite in modo rigido, inflessibile e severo. Si sforza piuttosto di essere conciliante con gli altri, tenendo conto delle loro circostanze. È pronta ad ascoltare e, se è il caso, è disposta ad accondiscendere ai desideri altrui e a rivedere i suoi criteri. Naturalmente la ragionevolezza non va confusa con l'atteggiamento di chi, per 'essere benigno con se stesso', non serve Dio al massimo delle proprie possibilità (Matt.16:22). Non vogliamo prendercela comoda e poi giustificarci dicendo che siamo semplicemente ragionevoli. Al contrario, dobbiamo tutti 'sforzarci con vigore' di sostenere il Regno (Luca 13:24). Dovremmo trovare l'equilibrio fra due princìpi, da un lato non risparmiandoci nel nostro servizio, dall'altro ricordando che in nessuna circostanza Geova ci chiede più di quanto possiamo dargli. Quando gli diamo il meglio possiamo essere certi che egli se ne compiace. w13 15/6 2:12, 20

martedì 10 febbraio 2015

Martedì 10

O uomo, chi sei veramente tu da replicare dunque a Dio? (Rom.9:20)



Supponiamo che un amico fidato faccia qualcosa che di primo acchito non comprendiamo o che ci sembra strano; saremmo pronti a puntargli contro il dito? Non gli concederemmo piuttosto il beneficio del dubbio, specie se lo conosciamo da molti anni? Se con amici imperfetti siamo così amorevoli, tanto più dovremmo avere fiducia nel nostro Padre celeste, le cui vie e i cui pensieri sono molto più alti dei nostri. In effetti potremmo essere noi i responsabili di un problema che abbiamo, e in tal caso dobbiamo riconoscerlo (Gal.6:7). Ovviamente non tutti i nostri problemi sono il risultato di errori personali o iniziative sbagliate. Alcuni li causano "il tempo e l'avvenimento imprevisto" (Eccl.9:11). La causa principale della malvagità è comunque Satana il Diavolo (1 Giov.5:19; Riv.12:9). È lui il nemico, non Geova! (1 Piet.5:8). w13 15/8 2:18-21

lunedì 9 febbraio 2015

Lunedì 9

Ciascuno deve mostrar d'essere come un luogo per riparare dal vento e un nascondiglio dal temporale (Isa.32:2)



Che dire se un componente della congregazione ha un problema talmente grave da mettere in pericolo la sua salute spirituale? "C'è qualcuno malato fra voi?", chiese lo scrittore biblico Giacomo. "Chiami gli anziani della congregazione presso di sé, e preghino su di lui, spalmandolo d'olio nel nome di Geova. E la preghiera della fede farà star bene l'indisposto e Geova lo desterà. E se ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato" (Giac.5:14,15). Comunque, anche se chi è spiritualmente malato non dovesse chiamare gli anziani, questi dovrebbero intervenire prontamente in suo aiuto non appena notano il problema. Quando pregano con e per i fratelli, e li sostengono nei momenti di necessità, gli anziani sono un vero ristoro spirituale per quelli affidati alla loro cura. w13 15/11 5:16

domenica 8 febbraio 2015

Domenica 8

Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te (Giov.17:3)



Il verbo tradotto "che acquistino conoscenza" può anche essere reso "che continuino a conoscere". Pertanto, 'acquistare conoscenza' si riferisce a un processo continuo che porta a una condizione privilegiata: avere conoscenza di Dio. Comunque, conoscere la Persona più importante dell'universo significa molto di più che comprendere a livello intellettuale le sue qualità e il suo proposito. Conoscere Geova significa essere uniti a lui e ai compagni di fede da uno stretto vincolo di amore. "Chi non ama", spiega la Bibbia, "non ha conosciuto Dio" (1 Giov.4:8). Conoscere Dio vuole anche dire essergli ubbidienti (1 Giov.2:3-5). È un grande onore essere tra coloro che conoscono Geova! Ma dal momento che, come illustra il caso di Giuda Iscariota, questa preziosa relazione si può anche perdere, dobbiamo impegnarci a fondo per mantenerla. Solo così potremo ricevere l'immeritato dono della vita eterna (Matt.24:13). w13 15/10 4:7

sabato 7 febbraio 2015

Sabato 7

Riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, predicando loro il regno di Dio (Atti 28:30,31)



Alcuni cristiani che hanno passato la cinquantina hanno problemi di salute; altri devono prendersi cura dei genitori anziani o hanno figli a carico. Se siete tra questi, non dimenticate che Geova apprezza qualsiasi cosa facciate per servirlo. Perciò anziché amareggiarvi per quello che non è alla vostra portata, guardate con soddisfazione a quello che potete fare. Prendiamo il caso dell'apostolo Paolo. Per parecchio tempo rimase agli arresti domiciliari senza poter riprendere i suoi viaggi missionari. Ma a chiunque andasse a trovarlo parlava delle Scritture, rafforzandone la fede. Geova apprezza anche il servizio di chi è ancora più avanti con gli anni. È vero, Salomone mise in risalto che gli anni della vecchiaia non sono il periodo più bello della vita, ma Geova tiene in gran conto ciò che i cristiani più anziani riescono a fare alla sua lode (Luca 21:2-4). E anche la congregazione tiene in alta stima i suoi componenti che da tanto tempo servono Geova fedelmente. w14 15/1 4:14, 15

venerdì 6 febbraio 2015

Venerdì 6

Ti farò avere perspicacia e ti istruirò nella via per la quale devi andare (Sal.32:8)



Ci sforziamo di assumere tutto il cibo spirituale che riceviamo e di meditare su di esso? In tal caso continueremo a portare frutto e non 'appassiremo' spiritualmente in questi difficili ultimi giorni (Sal.1:1-3; 35:28; 119:97). È utile sapere quanto lavoro è necessario per far sì che beneficiamo di questo costante flusso di sano cibo spirituale. Il processo di produzione delle nostre pubblicazioni stampate e del materiale disponibile sul nostro sito Web (ricerca, stesura, correzione, elaborazione grafica e traduzione) si svolge sotto la supervisione del Comitato degli Scrittori del Corpo Direttivo. Le filiali incaricate della stampa e della spedizione fanno arrivare le pubblicazioni anche alle congregazioni più lontane. Perché tutto questo lavoro? Perché il popolo di Geova sia spiritualmente ben nutrito (Isa.65:13). Assicuriamoci dunque di gustare tutto il cibo spirituale che riceviamo attraverso l'organizzazione di Geova (Sal.119:27). w13 15/4 4:11, 12

giovedì 5 febbraio 2015

Giovedì 5

Quando qualcuno risponde a una questione prima di averla udita, questo da parte sua è stoltezza e umiliazione (Prov.18:13)



È saggio da parte dei genitori non esprimere affrettatamente la loro opinione, per quanto non sia sempre facile trattenersi quando un figlio dice qualcosa che ferisce. Prima di rispondere è importante ascoltare attentamente. Se mantenete la calma, i vostri figli si sentiranno liberi di parlare e voi sarete in condizione di sapere di più. Per poter essere di aiuto dovete conoscere il quadro completo della situazione. Dietro il "parlare avventato" di un ragazzo potrebbe esserci un cuore in subbuglio (Giob.6:1-3). Mostrate di amare i vostri figli ascoltandoli e lasciandoli parlare, così da poter dire loro qualcosa che possa aiutarli davvero. Ma anche voi figli dovete essere 'lenti a parlare', non obiettando immediatamente a quello che vi dicono i vostri genitori; è stato Dio ad affidare loro la responsabilità di educarvi (Giac.1:19; Prov.22:6). Forse hanno affrontato le stesse sfide che state affrontando voi. Perciò, vedete in loro degli alleati, non degli avversari; dei consiglieri fidati, non dei rivali (Prov.1:5). w13 15/5 4:13, 14

mercoledì 4 febbraio 2015

Mercoledì 4

Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? (Matt.24:45)



Chi sono i domestici? In poche parole, sono coloro che vengono nutriti. Al principio degli ultimi giorni i domestici erano tutti unti. In seguito, però, anche la grande folla di altre pecore entrò a far parte dei domestici. Attualmente le altre pecore rappresentano la stragrande maggioranza del "solo gregge" condotto da Cristo (Giov.10:16). Entrambi i gruppi beneficiano dello stesso cibo spirituale dispensato al tempo opportuno dallo schiavo fedele. Che dire dei membri del Corpo Direttivo che oggi compongono lo schiavo fedele e discreto? Anche questi fratelli hanno bisogno di essere cibati spiritualmente. È per questo che riconoscono con umiltà che, presi individualmente, sono domestici proprio come tutti gli altri veri seguaci di Gesù. Allo schiavo fedele e discreto è affidata la responsabilità di soprintendere all'uso dei beni materiali, alla preparazione dei programmi delle assemblee e alla produzione di pubblicazioni bibliche. w13 15/7 4:13, 14

martedì 3 febbraio 2015

Martedì 3

Giona proclamava e diceva: "Solo quaranta giorni ancora, e Ninive sarà rovesciata" (Giona 3:4)



Agli abitanti di Ninive, capitale dell'Assiria, fu offerta l'opportunità di accettare l'avvertimento divino. Geova disse a Giona: "Levati, va a Ninive la gran città, e proclama contro di lei che la loro malizia è salita dinanzi a me". Ninive era stata ritenuta meritevole di distruzione (Giona 1:1,2; 3:1-3). Quando Giona dichiarò loro il messaggio di giudizio, però, "gli uomini di Ninive riponevano fede in Dio, e proclamavano un digiuno e si vestivano di sacco, dal più grande di loro fino al più piccolo di loro". Il loro re "si levò dal suo trono e si tolse di dosso la veste ufficiale e si coprì di sacco e sedette sulla cenere". I niniviti ascoltarono l'avvertimento di Geova e si pentirono. Di conseguenza Geova non fece abbattere su di loro la calamità (Giona 3:5-10). w13 15/6 4:9, 10

lunedì 2 febbraio 2015

Lunedì 2

Voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male (Gen.3:5)



Nel tentare Eva, Satana insinuò che Dio le stesse negando qualcosa di meraviglioso. Le disse che il giorno stesso in cui avesse mangiato il frutto dell'"albero della conoscenza del bene e del male" sarebbe diventata simile a Dio, "conoscendo il bene e il male" (Gen.2:17). In pratica le stava dicendo che poteva rendersi indipendente da Geova. È plausibile che l'orgoglio contribuisse a farle credere in quella menzogna. Pensando che non sarebbe morta, mangiò il frutto proibito. Ma si sbagliava di grosso. A differenza di Eva, Gesù ci ha dato un ottimo esempio di umiltà. Quando Satana lo tentò chiedendogli di fare un gesto spettacolare per mettere alla prova Dio, Gesù respinse anche il solo pensiero di fare una cosa del genere; da parte sua sarebbe stato un atto di orgoglio. Chiaramente e senza mezzi termini rispose: "È detto: 'Non devi mettere alla prova Geova il tuo Dio'" (Luca 4:9-12). w13 15/8 4:11, 12

domenica 1 febbraio 2015

Domenica 1

Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio (1 Cor.10:31)



Ogni giorno dobbiamo prendere tante decisioni, grandi e piccole. Secondo una ricerca, oltre il 40 per cento delle nostre azioni non è il frutto di decisioni ponderate ma di abitudini consolidate. Ad esempio, ogni mattina probabilmente scegliamo cosa indossare. Forse la consideriamo una decisione di poco conto e la prendiamo senza stare a pensarci troppo, specialmente se andiamo di fretta. Eppure è importante che ci accertiamo di indossare abiti che si addicano a chi serve Geova (2 Cor.6:3,4). Quando usciamo a comprare un capo di vestiario cerchiamo qualcosa che sia bello e alla moda; ma ci chiediamo se è modesto e se possiamo permettercelo? Fare le scelte giuste in campi come questo ci aiuterà a esercitare le nostre facoltà di percezione; sarà così più facile prendere decisioni corrette in questioni più serie (Luca 16:10). w13 15/9 4:12