mercoledì 30 settembre 2015

Mercoledì 30

Non sarà così fra voi; ma chiunque vorrà divenire grande fra voi dovrà essere vostro ministro (Matt.20:26)



Gesù si aspetta che gli anziani trattino il gregge nello stesso modo in cui lo trattava lui. Devono essere disposti a servire i fratelli anziché fare da padroni. L'apostolo Paolo aveva questo atteggiamento umile, come si comprende da ciò che disse agli anziani della congregazione di Efeso: "Voi sapete bene come dal primo giorno che misi piede nel distretto dell'Asia sono stato per tutto il tempo con voi, facendo lo schiavo per il Signore con la più grande modestia di mente". L'apostolo desiderava che quegli anziani aiutassero gli altri con sincerità e umiltà. "In ogni cosa", disse, "vi ho mostrato che, faticando così, dovete assistere quelli che sono deboli" (Atti 20:18,19,35). Ai corinti Paolo ricordò che non era il signore della loro fede. Al contrario, era un umile compagno d'opera per la loro gioia (2 Cor.1:24). Paolo stabilì un ottimo esempio di umiltà e operosità per gli anziani di oggi. w13 15/11 5:9, 10

martedì 29 settembre 2015

Martedì 29

Accertatevi delle cose più importanti (Filip.1:10)



La maggioranza dei pionieri ha un programma molto intenso. Riuscire a fare tutto può non essere semplice e bisogna organizzarsi bene (1 Cor.14:33,40). Se un pioniere fa fatica a soddisfare il requisito delle ore, forse deve rivedere il modo in cui impiega il suo tempo (Efes.5:15,16). Potrebbe chiedersi: "Quanto tempo dedico allo svago? Devo esercitare maggiore autodisciplina? Posso modificare i miei orari di lavoro?" Ogni cristiano sa che è fin troppo facile sovraccaricarsi di impegni; perciò chi svolge il servizio a tempo pieno deve rivalutare periodicamente la propria situazione e apportare i cambiamenti necessari. Un pioniere deve includere nel suo programma la lettura quotidiana della Bibbia, lo studio personale e la meditazione. Di conseguenza, deve esercitare autodisciplina e non permettere ad attività meno importanti di interferire con queste cose essenziali. w13 15/9 5:12, 13

lunedì 28 settembre 2015

Lunedì 28

Ci saranno tempi difficili (2 Tim.3:1)



Con l'aiuto di Geova, del suo spirito e della congregazione cristiana possiamo superare qualsiasi delusione o timore dovessimo affrontare, e rimanere fedeli (2 Cor.4:7-10). Va notato che l'apostolo Paolo introdusse la sua profezia sugli ultimi giorni con le parole: "Sappi questo". Tale espressione ci dà la garanzia che ciò che disse subito dopo si verificherà di sicuro. Questa società malvagia continuerà ad andare di male in peggio fino a che Geova non interverrà. Gli storici hanno documentato come in passato società e nazioni abbiano subìto un drastico declino morale e siano poi crollate. Ma mai si era assistito a un declino della moralità a livello mondiale come quello odierno. Molti possono ignorarne le implicazioni ma, come dimostrano gli sviluppi senza precedenti che si sono avuti a partire dal 1914, possiamo avere fiducia che il Regno di Dio presto agirà in maniera decisiva. w14 15/1 5:12, 13

domenica 27 settembre 2015

Domenica 27

Siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l'edificio di Dio (1 Cor.3:9)



Coloro che lavorano insieme spesso diventano buoni amici. Tutti quelli che sono dedicati a Geova hanno il privilegio di essere considerati sia suoi amici che suoi "collaboratori". Partecipando all'opera di predicare e fare discepoli conosciamo meglio le stupende qualità del nostro Padre celeste, e sperimentiamo come il suo spirito santo ci prepara per portare a termine l'incarico che ci è stato affidato. Più ci impegniamo nell'opera di fare discepoli, più diventiamo intimi amici di Geova e vediamo in che modo egli fa fallire i piani degli oppositori. Pensiamo agli ultimi anni. Non è forse evidente il modo in cui Dio ci ha guidato? È sorprendente vedere l'abbondanza di cibo spirituale che ci viene messo costantemente a disposizione. Le informazioni che riceviamo alle assemblee dimostrano che il nostro amorevole Padre comprende a fondo i problemi e le necessità che abbiamo. w14 15/2 4:16, 17

sabato 26 settembre 2015

Sabato 26

È meglio una manciata di riposo che una doppia manciata di duro lavoro (Eccl.4:6)



A quanto pare in molte famiglie la responsabilità di provvedere assistenza ai genitori ricade in gran parte su uno dei figli, quello che vive più vicino a loro. Quand'è così il figlio deve essere equilibrato e tener conto non solo dei bisogni dei genitori ma anche di quelli della propria famiglia. Nessuno ha tempo ed energie illimitati. Tra l'altro la situazione di chi dà assistenza potrebbe cambiare, rendendo necessario rivedere le soluzioni attuate fino a quel momento. Se ci si rende conto che uno dei familiari si è accollato troppe responsabilità, gli altri figli potrebbero fare qualcosa in più, magari alternandosi nel dare assistenza? Se un genitore anziano ha bisogno di assistenza continua, c'è il rischio che chi la dà si esaurisca. Lo sforzo incessante di provvedere alle loro necessità può diventare insostenibile. Se vi trovate in questa situazione, siate realisti e non esitate a chiedere aiuto. Fatevi dare una mano di tanto in tanto; forse è tutto ciò che serve per continuare a prendersi cura dei propri cari senza ricorrere affrettatamente a una casa di riposo. w14 15/3 4:14, 15

venerdì 25 settembre 2015

Venerdì 25

Vi mando profeti e saggi e pubblici insegnanti (Matt.23:34)



Gesù si riferiva ai suoi discepoli, ai quali aveva insegnato a usare le Scritture nel ministero. A Gerusalemme, alla Pentecoste del 33, uno di questi "pubblici insegnanti", l'apostolo Pietro, pronunciò davanti a una vasta folla un discorso in cui citò diversi passi delle Scritture Ebraiche. Udendo l'applicazione di quei brani fatta dall'apostolo, molti "furono compunti nel cuore" e si pentirono dei loro peccati. Circa tremila dei presenti implorarono il perdono divino e diventarono cristiani (Atti 2:37-41). A Tessalonica l'apostolo Paolo parlò a quelli che adoravano nella sinagoga. Per tre sabati "ragionò con loro attingendo dalle Scritture, spiegando e provando con riferimenti come era necessario che il Cristo soffrisse e sorgesse dai morti". Quale fu il risultato? "Alcuni [degli ebrei] divennero credenti [...], come pure una grande moltitudine dei greci" (Atti 17:1-4). w13 15/4 2:3, 4

giovedì 24 settembre 2015

Giovedì 24

Né pratichiamo la fornicazione, come alcuni di essi commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila d'essi in un giorno (1 Cor.10:8)



Noi servitori di Geova non ci mettiamo di proposito in situazioni che potrebbero portarci a commettere immoralità sessuale. Al contrario, preghiamo Geova Dio di non permetterci di soccombere quando qualcuno tenta di indurci a disubbidirgli (Matt.6:13). Mentre ci sforziamo di mantenerci integri in questo mondo depravato, però, Satana cerca costantemente di indebolire la nostra spiritualità (Efes.6:12). Essendo l'iddio di questo sistema di cose, sa sfruttare i nostri desideri errati ponendo sul nostro cammino tentazioni comuni agli esseri umani imperfetti (1 Cor.10:13). Supponiamo di trovarci in una situazione che ci offre la possibilità di soddisfare qualche desiderio in maniera immorale. Che scelta faremo? È di fondamentale importanza, dunque, che prepariamo il nostro cuore fin d'ora, prima di trovarci in situazioni che mettano alla prova la nostra integrità (Sal.78:8). w13 15/5 5:12, 13

mercoledì 23 settembre 2015

Mercoledì 23

Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi (Col.3:13)



Ovviamente non è sempre facile perdonare. Pare che anche alcuni cristiani unti del I secolo trovassero difficile risolvere i contrasti (Filip.4:2). Se un fratello ci ha offeso, cosa può esserci di aiuto? Prendiamo il caso di Giobbe, il quale fu profondamente ferito dalle accuse infondate mossegli dai suoi "amici", Elifaz, Bildad e Zofar (Giob.10:1; 19:2). Alla fine Geova impartì una riprensione a quegli accusatori e disse loro di andare da Giobbe e presentare un'offerta per i loro peccati (Giob.42:7-9). Ma Geova chiese anche a Giobbe di fare qualcosa: gli disse di pregare a favore dei suoi ex accusatori. Giobbe fece quello che Geova gli aveva chiesto, e Geova lo benedisse per la sua disponibilità a perdonare (Giob.42:10,12,16,17). Cosa impariamo noi? Una preghiera sincera a favore di chi ci ha offeso può aiutarci a non covare risentimento. w13 15/6 3:16, 17

martedì 22 settembre 2015

Martedì 22

Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? (Matt.24:45)



"Cari fratelli, non saprei neanche dire quante volte mi avete fatto arrivare articoli che contenevano proprio ciò di cui avevo bisogno, e nel preciso momento in cui ne avevo bisogno". Una sorella ha espresso così la sua gratitudine in una lettera indirizzata ai fratelli della nostra sede mondiale. Il cibo spirituale che riceviamo sempre al momento opportuno è la dimostrazione che Gesù, il Capo della congregazione, sta mantenendo la promessa di nutrirci. Di chi si serve per farlo? Quando espose il segno della sua presenza, Gesù disse che avrebbe impiegato "lo schiavo fedele e discreto" per dare "cibo a suo tempo" ai suoi domestici (Matt.24:45-47). Lo schiavo fedele è il canale attraverso il quale Gesù sta cibando i suoi veri seguaci in questo tempo della fine. È importantissimo capire chi è. Il nostro benessere spirituale e la nostra relazione con Dio dipendono da questo canale (Matt.4:4; Giov.17:3). w13 15/7 4:1, 2

lunedì 21 settembre 2015

Lunedì 21

Sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti (1 Tess.5:14)



Invece di arrenderci e considerare irrecuperabili i deboli, dobbiamo continuare a sostenerli. Nel passato Geova si è mostrato paziente con alcuni suoi servitori che si erano scoraggiati. Ad esempio fu benevolo con Elia e tenne conto dei suoi sentimenti, provvedendo al profeta ciò di cui aveva bisogno per continuare a prestargli servizio (1 Re 19:1-18). Quanto a Davide, siccome lo vide sinceramente pentito, lo perdonò con benignità (Sal.51:7,17). E aiutò anche lo scrittore del Salmo 73, che aveva quasi rinunciato a servirlo (Sal.73:13,16,17). Geova è davvero benigno e amorevole nei nostri confronti, soprattutto quando siamo abbattuti e scoraggiati (Eso.34:6). "Le sue misericordie certamente non finiranno. Si rinnovano ogni mattina" (Lam.3:22,23). Geova si aspetta che seguiamo il suo esempio nel trattare con benignità chi è depresso. w13 15/8 3:15

domenica 20 settembre 2015

Domenica 20

Il suo diletto è nella legge di Geova (Sal.1:2)



Alcuni hanno addirittura imparato a memoria dei brani biblici, ma probabilmente questo ha poco o nessun impatto sulla loro vita e sul loro modo di pensare. Cos'è che manca? Per farsi trasformare dalla Parola di Dio bisogna fare in modo che questa scenda nel profondo del cuore. Dobbiamo quindi prenderci il tempo di riflettere sulle cose che impariamo. Faremmo bene a chiederci: "Sono convinto che non si tratta semplicemente di una conoscenza fine a se stessa? Ho riscontrato nella mia vita che questa è la verità? Metto in pratica ciò che imparo o mi limito a insegnarlo agli altri? Sono convinto che proviene da Geova, come se fosse lui a parlarmi?" Riflettere su queste domande farà crescere il nostro amore per Geova. A quel punto sarà il cuore a motivarci a fare i cambiamenti necessari nella nostra vita (Prov.4:23; Luca 6:45). w13 15/9 3:17, 18

sabato 19 settembre 2015

Sabato 19

Egli certamente recherà la liberazione dall'assiro (Mic.5:6)



Oggi Geova ha senz'altro provveduto tanti uomini dalla mentalità spirituale per pascere il suo prezioso gregge e per rafforzarlo in vista del futuro attacco del moderno "assiro". La cosa migliore da fare in vista del prossimo attacco dell'"assiro" è rafforzare la propria fede in Dio e aiutare i fratelli a fare lo stesso. Quando l'"assiro" attaccherà, gli anziani dovranno essere assolutamente convinti che Geova ci libererà. In quel periodo l'organizzazione di Geova ci darà delle istruzioni che potranno sembrare poco logiche da un punto di vista strategico o comunque umano. Tutti dovremo essere pronti a seguirle, per quanto strane possano sembrarci, perché è solo così che potremo avere salva la vita. Per chi sta riponendo la propria fiducia nell'istruzione secolare, nelle cose materiali o nelle organizzazioni umane è arrivato il momento di cambiare. w13 15/11 3:16, 17

venerdì 18 settembre 2015

Venerdì 18

Qual è il figlio che il padre non disciplina? (Ebr.12:7)



Se vogliamo essere idonei per entrare nel giusto nuovo mondo di Geova abbiamo bisogno della sua disciplina. Dimostriamo di accettare la disciplina di Geova continuando a servirlo fedelmente e permettendo al suo spirito di raffinarci. Nel caso poi dovessimo commettere un peccato grave, possiamo star certi che egli ci perdonerà se siamo sinceramente pentiti e accettiamo la disciplina umilmente. Presto Geova si farà conoscere per qualcosa di ancor più eclatante rispetto a ciò che fece per liberare gli israeliti dall'Egitto (Ezec.38:23). E proprio come anticamente il suo popolo ereditò la Terra Promessa, è altrettanto certo che tutti i cristiani che persevereranno fedelmente erediteranno la vita nel suo giusto nuovo mondo (2 Piet.3:13). Pensando a questa meravigliosa prospettiva, continuiamo a pregare che il glorioso nome di Dio sia santificato. w13 15/10 3:18, 19

giovedì 17 settembre 2015

Giovedì 17

Istruiscimi, o Geova, nella tua via (Sal.27:11)



Generazione dopo generazione, gli israeliti tramandarono ai propri figli importanti verità legate alla Pasqua. Una era che Geova protegge i suoi adoratori. I bambini imparavano così che egli non è una qualche divinità indistinta e astratta, bensì un Dio vivente, reale, che si interessa del proprio popolo e che interviene in suo favore. Lo dimostrò "quando piagò gli egiziani" e protesse i primogeniti israeliti (Eso.12:27). A voi genitori cristiani non è richiesto di spiegare ogni anno ai vostri figli il significato della Pasqua ebraica. Ma insegnate loro questa stessa verità, cioè che Geova protegge il suo popolo? Trasmettete loro la profonda convinzione che protegge anche noi? (Isa.12:2). Lo fate durante piacevoli chiacchierate, o a mo' di arido sermone? Non trascurate questa verità; usatela per aiutare la vostra famiglia a confidare sempre di più in Geova. w13 15/12 3:13, 14

mercoledì 16 settembre 2015

Mercoledì 16

Giovani e anche vergini, lodino il nome di Geova, poiché il suo nome solo è irraggiungibilmente alto (Sal.148:12,13)



Se avete coltivato il desiderio di servire Geova, sfruttate le opportunità che avete adesso che siete giovani. Fate scelte che vi permettano di servirlo con soddisfazione in questi tempi memorabili. Se invece ancora non ve la sentite di servire Geova in misura più piena, cosa dovreste fare? Non smettete di rafforzare la vostra fede. Dopo aver parlato dei suoi sforzi per vivere in modo tale da ricevere le benedizioni di Dio, Paolo scrisse: "Se sotto qualche aspetto avete un'altra inclinazione mentale, Dio vi rivelerà la suddetta attitudine. In ogni modo, fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta" (Filip.3:15,16). Non dimenticate che Geova vi ama e che, più di chiunque altro, può aiutarvi a fare scelte sagge durante la vostra giovinezza. w14 15/1 3:18, 19

martedì 15 settembre 2015

Martedì 15

Egli morì per tutti affinché quelli che vivono vivano non più per se stessi, ma per colui che morì per loro e fu destato (2 Cor.5:15)



Poiché amavano Dio ed erano grati dell'inestimabile privilegio di servirlo, i primi cristiani furono lieti di accettare "il ministero della riconciliazione". La loro attività di predicazione e insegnamento diede modo alle persone sincere di rappacificarsi con Dio, avere la sua amicizia e infine diventare suoi figli spirituali. Oggi i servitori di Geova unti svolgono lo stesso ministero. Grazie alla loro opera come ambasciatori di Dio e Cristo, le persone dalla giusta disposizione possono avvicinarsi al Creatore e riporre fede in lui (2 Cor.5:18-20; Giov.6:44; Atti 13:48). Dato che apprezzano la cura con cui Geova provvede ai bisogni dei suoi servitori, i cristiani che hanno la speranza terrena collaborano con gli unti nell'opera di predicazione del Regno. w14 15/2 3:10-12

lunedì 14 settembre 2015

Lunedì 14

Onora tuo padre e tua madre (Eso.20:12)



Gesù sottolineò l'importanza di questo comandamento quando condannò gli scribi e i farisei che si rifiutavano di provvedere ai propri genitori (Mar.7:5,10-13). E non si limitò a dirlo agli altri. Per esempio, quando stava per morire sul palo affidò sua madre, allora evidentemente già vedova, a Giovanni, "il discepolo che egli amava" (Giov.19:26,27). L'apostolo Paolo fu ispirato a scrivere a Timoteo che chi serve Dio deve 'provvedere a quelli della propria casa' (1 Tim.5:4,8,16). Analizziamo il contesto delle sue parole. Paolo stava parlando dei requisiti da soddisfare per poter ricevere assistenza materiale dalla congregazione. Disse espressamente che i primi a doversi prendere cura delle vedove anziane erano figli, nipoti e altri familiari credenti. Anche oggi uno dei modi in cui i cristiani "[praticano] la santa devozione" è quello di provvedere in senso materiale ai bisogni dei propri familiari. w14 15/3 3:6, 7

domenica 13 settembre 2015

Domenica 13

Il sole non tramonti sul vostro stato d'irritazione, né date luogo al Diavolo (Efes.4:26,27)



Sarebbe da ingenui pensare che in un matrimonio l'orgoglio non sarà mai un problema. Dobbiamo essere pronti a identificarlo e a porvi rimedio. Non prestare ascolto alla Parola di Dio porta a inutili sofferenze. "Ci sono stati momenti in cui io e mio marito non abbiamo seguito il consiglio di Efesini 4:26,27", ha ammesso una sorella. "E come risultato ho passato alcune delle peggiori nottate della mia vita!" In casi del genere, non è meglio affrontare subito il problema con l'obiettivo di risolvere il contrasto, anziché rimandare? Naturalmente, a volte è il caso che prima i due si calmino. Dovrebbero anche pregare Geova di aiutarli a manifestare la giusta disposizione mentale, la quale include l'umiltà necessaria per concentrarsi sul problema e non su di sé, visto che questo non farebbe altro che aggravare la situazione (Col.3:12,13). L'umiltà e la modestia aiuteranno entrambi i coniugi a concentrarsi sui punti di forza dell'altro. w13 15/5 3:15, 16

sabato 12 settembre 2015

Sabato 12

Il rammemoratore di Geova è degno di fede (Sal.19:7)



I rammemoratori aiutarono i primi cristiani a rimanere fermi nella fede. Possiamo immaginare come dovette sentirsi incoraggiato Timoteo quando l'apostolo Paolo, allora prigioniero a Roma, gli scrisse: "Continua a tenere il modello di sane parole che hai udito da me" (2 Tim.1:13). Dopo aver esortato i compagni di fede a coltivare qualità come padronanza di sé, perseveranza e affetto fraterno, l'apostolo Pietro disse: "Sarò sempre disposto a rammentarvi queste cose, benché le conosciate e siate fermamente stabiliti nella verità" (2 Piet.1:5-8,12). È vero, quelle che Paolo e Pietro rivolsero ai loro fratelli erano "parole dette in precedenza dai santi profeti" (2 Piet.3:2). Ma i nostri fratelli del I secolo se la presero per quei consigli? No, perché si trattava di un'espressione dell'amore di Dio che li aiutava a "[continuare] a crescere nell'immeritata benignità e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo" (2 Piet.3:18). w13 15/9 1:17, 18

venerdì 11 settembre 2015

Venerdì 11

Non siate indolenti nelle vostre faccende. Siate ferventi nello spirito. Siate schiavi di Geova (Rom.12:11)



La Legge che Geova diede a Israele ci aiuta a capire cosa significa essere suoi schiavi. Gli schiavi ebrei venivano rimessi in libertà nel settimo anno di schiavitù (Eso.21:2). Tuttavia Geova aveva anche contemplato la possibilità che uno schiavo fosse così attaccato al suo padrone da voler rimanere al suo servizio; in tal caso aveva disposto che il padrone facesse accostare lo schiavo alla porta o allo stipite e gli forasse l'orecchio con una lesina (Eso.21:5,6). Il fatto che venisse forato proprio l'orecchio è significativo. In ebraico, infatti, il concetto basilare di ubbidienza è espresso da un termine che si riferisce all'udire e all'ascoltare. L'ebreo che voleva rimanere schiavo desiderava continuare a servire ubbidientemente il suo padrone. Questo è ciò che comporta anche la nostra dedicazione a Geova: un'ubbidienza spontanea che è frutto dell'amore per lui. w13 15/10 2:2

giovedì 10 settembre 2015

Giovedì 10

Il migliore di loro è come un rovo, il più retto di loro è peggiore di una siepe di spine (Mic.7:4)



Il profeta Michea vide la condizione spirituale degli israeliti deteriorarsi sempre di più fino a diventare davvero allarmante durante il regno del malvagio re Acaz (Mic.7:2-6). Paragonò gli infedeli israeliti a "un rovo" e a "una siepe di spine": proprio come rovi e siepi di spine feriscono, quegli israeliti corrotti facevano del male a chiunque avesse a che fare con loro. La corruzione aveva raggiunto livelli tali da compromettere persino i rapporti familiari. Michea sapeva di non poter fare nulla per cambiare le cose, perciò aprì il suo cuore a Geova, dopodiché attese pazientemente che fosse lui a intervenire. Era certo che Geova lo avrebbe fatto al tempo da lui stabilito. Come Michea, anche noi viviamo in un mondo dominato dall'egoismo. Molti sono "ingrati, sleali, senza affezione naturale" (2 Tim.3:2,3). w13 15/11 2:3, 4

mercoledì 9 settembre 2015

Mercoledì 9

Noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito (Matt.19:27)



Di solito si fanno volentieri sacrifici per le cose che si ritengono importanti. I genitori non lesinano tempo, denaro ed energie per prendersi cura dei figli. Giovani atleti che aspirano a rappresentare il loro paese alle Olimpiadi trascorrono molte ore al giorno ad allenarsi strenuamente mentre i loro coetanei si divertono. Gesù stesso faceva sacrifici per ciò che reputava importante. Non cercò il lusso e rinunciò ad avere dei figli per concentrare tutte le sue forze sul Regno di Dio (Matt.4:17; Luca 9:58). Anche i suoi seguaci fecero molte rinunce per il Regno, a cui davano la priorità nella loro vita (Matt.4:18-22). Potremmo quindi chiederci: "Per me cos'è importante?" w13 15/12 2:1

martedì 8 settembre 2015

Martedì 8

Dio stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina (Dan.2:44)



Per decenni gli Studenti Biblici avevano additato il 1914 come un anno particolarmente significativo. All'epoca molti erano ottimisti, infatti un autore scrisse: "Il mondo del 1914 era pieno di speranze e di promesse". Quello stesso anno, però, con lo scoppio della prima guerra mondiale si avverarono alcune profezie bibliche. Le carestie, i terremoti e le pestilenze che seguirono, come pure l'adempimento di altre profezie, confermarono in maniera inequivocabile che nel 1914 Gesù Cristo aveva iniziato a governare in cielo in veste di Re del Regno di Dio. Il primo incarico affidato al Re appena insediato fu di muovere guerra al principale Avversario di suo Padre: Satana il Diavolo. Gesù e i suoi angeli cacciarono lui e i demoni dal cielo. Così ci fu grande gioia nei cieli, mentre sulla terra ebbe inizio un periodo di calamità senza precedenti (Riv.12:7-9,12). Poi il Re rivolse l'attenzione ai suoi sudditi terreni allo scopo di raffinarli, istruirli e organizzarli per fare la volontà di Dio. w14 15/1 2:3, 4

lunedì 7 settembre 2015

Lunedì 7

Non c'è uomo giusto sulla terra che continui a fare il bene e non pecchi (Eccl.7:20)



Guardarsi attentamente nello specchio della Parola di Dio e scoprire delle pecche, se non addirittura qualche traccia di egoismo, può essere scoraggiante. Se dovesse mai capitarci, riflettiamo sull'esempio positivo portato da Giacomo. Il discepolo non dice con quanta rapidità l'uomo risolve i problemi che ha individuato, né che riesce a eliminare tutti i difetti; dice invece che 'persiste nella legge perfetta' (Giac.1:22-25). L'uomo non dimentica quello che ha visto allo specchio e continua a impegnarsi per migliorare. Perciò manteniamo un'opinione positiva di noi stessi e un concetto equilibrato delle nostre imperfezioni. Continuiamo a 'guardare attentamente nella legge perfetta' e sforziamoci di non perdere lo spirito di sacrificio. Geova è pronto ad aiutarci come ha fatto con molti altri fratelli, che per quanto imperfetti possono avere e in effetti hanno il suo favore e la sua benedizione. w14 15/3 1:19

domenica 6 settembre 2015

Domenica 6

Gli eserciti che erano nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi (Riv.19:14)



Chi farà parte degli "eserciti" celesti che seguiranno Cristo in battaglia? Quando cinse la spada per espellere Satana e i demoni dal cielo, Gesù era accompagnato dai "suoi angeli" (Riv.12:7-9). Sembra pertanto logico concludere che alla guerra di Armaghedon negli eserciti di Cristo ci saranno i santi angeli. Inoltre Gesù fece ai suoi fratelli unti la seguente promessa: "A colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, e pascerà il popolo con una verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d'argilla, come ho ricevuto dal Padre mio" (Riv.2:26,27). Gli eserciti celesti di Cristo includeranno quindi i suoi fratelli unti, che avranno già ricevuto la loro ricompensa in cielo e saranno al suo fianco quando compirà "cose tremende" pascendo le nazioni con una verga di ferro (Sal.45:4). w14 15/2 1:15, 16

sabato 5 settembre 2015

Sabato 5

Non smettiamo di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo (Gal.6:9)



Di tanto in tanto, ci soffermiamo a riflettere sulle attività compiute dall'organizzazione di Geova? Alcuni hanno deciso di riservare parte del tempo dedicato all'adorazione in famiglia o allo studio personale per fare ricerche e meditare su questi argomenti. Il libro I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio e altre pubblicazioni, anche su DVD, ci permettono di scoprire particolari affascinanti sull'organizzazione cui apparteniamo. Meditare su quanto Geova sta facendo tramite la sua organizzazione ci è di grande utilità. Seguiamo l'esempio di questa meravigliosa organizzazione rimanendo concentrati anche noi sulle cose più importanti. Questo ci permetterà di avere la stessa determinazione di Paolo, che scrisse: "Siccome abbiamo questo ministero secondo la misericordia che ci è stata mostrata, non veniamo meno" (2 Cor.4:1). w13 15/4 3:16, 17

venerdì 4 settembre 2015

Venerdì 4

Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo (Isa.9:7)



Tali parole si riferiscono a ciò che sarà realizzato dal dominio del Figlio di Dio. Sottolineano che il nostro Padre celeste si interessa attivamente della salvezza dell'umanità. Il suo esempio ci impone di svolgere l'opera di proclamare il Regno, che lui ci ha affidato, con il massimo scrupolo, entusiasmo e zelo. Il nostro ardente desiderio di aiutare le persone a conoscere Geova Dio è un riflesso del suo stesso zelo. Chiediamoci quindi: quali "collaboratori di Dio", siamo decisi a prendere parte alla proclamazione della buona notizia nella massima misura consentita dalle nostre circostanze? (1 Cor.3:9). Consideriamo anche il perfetto esempio di zelo e perseveranza dato da Gesù nel ministero. Malgrado l'aspra opposizione, conservò lo zelo per l'opera di predicazione fino a quando la sua vita terrena arrivò al suo doloroso epilogo (Giov.18:36,37). Man mano che il tempo stabilito per la sua morte di sacrificio si avvicinava, aumentava la sua determinazione ad aiutare altri a conoscere Geova. w13 15/5 2:3, 4

giovedì 3 settembre 2015

Giovedì 3

Ero giovane, sono anche invecchiato, eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, né la sua progenie cercare il pane (Sal.37:25)



Geova è particolarmente felice di provvedere il necessario ai suoi fedeli adoratori. Molti cristiani fedeli hanno sperimentato in prima persona tale cura da parte di Geova. Per esempio, alcuni anni fa Nancy, una pioniera, si ritrovò in una situazione difficile. "Avevo bisogno di 66 dollari per pagare l'affitto l'indomani", racconta, "e non sapevo proprio dove trovarli. Menzionai il problema in preghiera, e poi andai al lavoro. Facevo la cameriera in un ristorante. Dato che quella era una sera in cui di solito non veniva tanta gente, non mi aspettavo di ricevere molte mance. Ma con mia grande sorpresa vennero parecchi clienti, e quando finii il mio turno e contai le mance che avevo ricevuto, beh, erano proprio 66 dollari". Nancy è sicura che sia stato Geova a provvederle esattamente la somma di cui aveva bisogno (Matt.6:33). w13 15/6 2:6, 7

mercoledì 2 settembre 2015

Mercoledì 2

Io mando il mio messaggero, ed egli deve preparare la via davanti a me (Mal.3:1)



Giovanni il Battezzatore fu 'il messaggero che preparò la via' (Matt.11:10,11). Quando nel 29 comparve sulla scena, era ormai vicino un tempo di giudizio per la nazione d'Israele. Gesù fu il secondo messaggero. Egli purificò il tempio di Gerusalemme due volte (Matt.21:12,13; Giov.2:14-17). Quale fu l'adempimento più ampio della profezia di Malachia? Nei decenni che precedettero il 1914, Charles Taze Russell e i suoi stretti collaboratori compirono un'opera paragonabile a quella di Giovanni il Battezzatore. Con il loro prezioso lavoro riportarono alla luce le verità bibliche. Ad esempio gli Studenti Biblici spiegarono il significato autentico del sacrificio di riscatto di Cristo, smascherarono la menzogna dell'inferno e proclamarono l'approssimarsi del termine dei Tempi dei Gentili. C'erano comunque numerosi gruppi religiosi che sostenevano di seguire Cristo. Occorreva pertanto dare risposta a una domanda cruciale: quale tra questi corrispondeva al grano menzionato nella parabola di Gesù? (Matt.13:24-30,37-43) Per chiarire la questione, nel 1914 Gesù iniziò a ispezionare il tempio spirituale. w13 15/7 2:5, 6

martedì 1 settembre 2015

Martedì 1

È la stoltezza dell'uomo terreno che torce la sua via, e così il suo cuore diviene furente contro Geova stesso (Prov.19:3)



È davvero possibile divenire "[furenti] contro Geova"? Di certo sarebbe una cosa assolutamente vana (Isa.41:11). Cosa potremmo mai ricavarne? Un poeta ha scritto: "Hai braccia troppo corte per fare a pugni con Dio". Forse non ci lamenteremmo mai apertamente di Geova, ma la scrittura di oggi dice che la stoltezza dell'uomo "torce la sua via, e così il suo cuore diviene furente contro Geova stesso". Proprio così, si può divenire furenti contro Dio nel proprio cuore. Questo atteggiamento potrebbe manifestarsi in modi sottili. Un cristiano potrebbe, per così dire, serbare rancore nei confronti di Geova e di conseguenza estraniarsi dalla congregazione, oppure non sostenerne pienamente le disposizioni per l'adorazione. Come possiamo evitare questo errore? È fondamentale conoscere la risposta perché ne va della nostra relazione con Geova Dio. w13 15/8 2:4, 5