giovedì 31 dicembre 2015

Giovedì 31

Non è desiderio del Padre mio che è nel cielo che uno di questi piccoli perisca (Matt.18:14)



A Geova stanno molto a cuore tutti quelli che hanno mostrato di amare il suo nome, anche se attualmente non sono attivi nel suo servizio (Luca 15:3-7). Sei tra chi in questo momento non è attivo nel servire Dio? Forse un fratello ti ha ferito, e per questo hai smesso di frequentare le adunanze. Dato che probabilmente è trascorso un po' di tempo, puoi chiederti: "Adesso la mia vita è più significativa? Sono più felice? È stato Geova a offendermi, o un essere umano imperfetto? Geova Dio mi ha mai fatto qualcosa di male?" In realtà lui ci ha sempre trattato bene. Anche se ora non stiamo tenendo fede alla nostra dedicazione, ci permette di godere delle cose buone che provvede (Giac.1:16,17). Il suo giorno arriverà presto. Questo è il momento di tornare fra le braccia del nostro Padre celeste e di tenerci stretti alla congregazione, l'unico rifugio sicuro in questi ultimi giorni (Deut.33:27; Ebr.10:24,25). w13 15/11 2:16, 17

mercoledì 30 dicembre 2015

Mercoledì 30

Noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra (2 Piet.3:13)



Per avere l'approvazione di Dio bisogna agire senza esitazioni. Pensiamo a come Elia si rivolse agli adoratori di Baal e agli israeliti apostati sul monte Carmelo: "Fino a quando zoppicherete su due differenti opinioni?", chiese. "Se il vero Dio è Geova, seguitelo; ma se è Baal, seguite lui" (1 Re 18:21). I figli d'Israele sapevano cosa avrebbero dovuto fare, ma 'zoppicavano', erano indecisi. Il loro atteggiamento era in netto contrasto con quello di Giosuè, che molto tempo prima aveva detto ai suoi connazionali: "Se è male agli occhi vostri servire Geova, sceglietevi oggi chi volete servire [...]. Ma in quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova" (Gios.24:15). Giosuè e quelli che lo seguirono ebbero la benedizione di stabilirsi nella Terra Promessa, "un paese dove [scorreva] latte e miele" (Gios.5:6). Come Giosuè portò il popolo nella Terra Promessa, Gesù ora si appresta a introdurre i suoi seguaci nel promesso nuovo mondo di giustizia che prenderà il posto dell'attuale sistema corrotto. w13 15/9 4:15, 18

martedì 29 dicembre 2015

Martedì 29

Continua a cercare [la sapienza e l'intendimento] come l'argento (Prov.2:4)



Riusciremo a resistere alle tentazioni solo se ci lasciamo modellare profondamente dagli insegnamenti di Geova, se continuiamo a chiedere in preghiera la sua guida e se continuiamo a ricercare la sua conoscenza come un tesoro nascosto. Geova dà conoscenza, intendimento, discernimento e sapienza a coloro che fanno lo sforzo di ricercare tali tesori. Più li ricerchiamo e li usiamo, più ci avvicineremo a lui, che ce li concede. Come risultato, l'intima relazione che avremo con Dio sarà il nostro baluardo di fronte alle tentazioni: avvicinarci a lui e nutrire timore reverenziale nei suoi confronti ci impedirà di intraprendere una condotta sbagliata (Sal.25:14; Giac.4:8). La nostra amicizia con Geova e la sapienza che egli ci dona ci spingeranno sicuramente a fare scelte che rallegreranno il suo cuore e salvaguarderanno la nostra eredità. w13 15/5 5:16-18

lunedì 28 dicembre 2015

Lunedì 28

Come l'argilla nella mano del vasaio, così siete voi nella mia mano, o casa d'Israele (Ger.18:6)



Che dire se gli esseri umani rifiutano ostinatamente di farsi modellare dal grande Vasaio? Come esercita Geova la sua autorità in questi casi? Pensate a cosa succede quando l'argilla diviene inutilizzabile per il prodotto che il vasaio intendeva realizzare. A quel punto egli può utilizzarla per un altro tipo di vaso o semplicemente disfarsene. Se l'argilla diventa inutilizzabile, generalmente è colpa del vasaio. Questo, però, non può mai dirsi nel caso del nostro Vasaio, Geova (Deut.32:4). Quando una persona non si lascia plasmare da Geova, la colpa ricade su di lei. Geova esercita la sua autorità sugli uomini regolandosi nei suoi rapporti con loro a seconda di come reagiscono alla sua disciplina. Quelli che si lasciano plasmare ne traggono vantaggio. Per esempio i cristiani unti sono "vasi di misericordia" che sono stati modellati per essere 'vasi per uso onorevole'. D'altro canto, quelli che continuano a opporsi a Dio finiscono con l'essere "vasi d'ira resi adatti alla distruzione" (Rom.9:19-23). w13 15/6 4:3, 5

domenica 27 dicembre 2015

Domenica 27

Lo costituirà sopra tutti i suoi averi (Matt.24:47)



Coloro che formano lo schiavo fedele riceveranno tale incarico quando otterranno la ricompensa celeste e regneranno con Cristo. Una volta in cielo, lo schiavo fedele riceverà una ricompensa maggiore rispetto al resto degli unti? No. Una ricompensa promessa in un'occasione a un piccolo gruppo può benissimo riguardare anche altri. Prendiamo per esempio ciò che Gesù disse la sera prima di morire agli undici apostoli fedeli (Luca 22:28-30). Gesù assicurò a quei pochi che, per la loro fedeltà, li attendeva un'eccellente ricompensa: avrebbero condiviso il suo trono, la sua autorità regale. Anni dopo, comunque, indicò che tutti i 144.000 si sarebbero seduti su troni e avrebbero regnato con lui (Riv.1:1; 3:21). In modo simile, lo schiavo fedele sarà costituito su tutti i suoi averi. Ma di fatto tutti i 144.000 condivideranno la sua grande autorità in cielo (Riv.20:4,6). w13 15/7 4:15, 18, 19

sabato 26 dicembre 2015

Sabato 26

La donna vide che l'albero era buono come cibo (Gen.3:6)



Satana potrebbe cercare di distoglierci dal fare la volontà di Dio sfruttando il desiderio naturale di cibo. Per esempio, disse a Eva che avrebbe potuto mangiare il frutto dell'"albero della conoscenza del bene e del male" senza per questo morire; affermò anzi che il giorno in cui ne avesse mangiato sarebbe stata come Dio (Gen.2:9; 3:1-5). Il Diavolo insinuò in questo modo che Eva non aveva bisogno di ubbidire a Dio per poter vivere. Che spudorata menzogna! Una volta che l'idea era stata seminata nella mente di Eva, c'erano due cose che lei poteva fare: estirparla o rimuginarci, lasciando che il desiderio crescesse. Nonostante avesse a disposizione tutti gli altri alberi, Eva scelse di continuare a pensare a quello che Satana aveva detto a proposito dell'albero al centro del giardino. Di conseguenza, "prendeva [...] del suo frutto e lo mangiava". Satana era riuscito a far nascere in lei il desiderio di qualcosa che il Creatore aveva proibito. w13 15/8 4:7

venerdì 25 dicembre 2015

Venerdì 25

A te, o Geova, elevo la mia medesima anima. O mio Dio, ho confidato in te (Sal.25:1,2)



Cosa permise a Davide di acquistare una tale fiducia nel suo Padre celeste? Molti pregano Dio solo quando si trovano in serie difficoltà. Davide, comunque, non era questo genere di persona. Per tutta la vita, nei momenti belli e in quelli brutti, le sue preghiere dimostrarono che amava veramente Geova e confidava in lui (Sal.40:8). Sono degne di nota le seguenti espressioni di lode e ringraziamento che Davide rivolse a Dio: "O Geova nostro Signore, com'è maestoso il tuo nome in tutta la terra, tu, la cui dignità si narra al di sopra dei cieli!" (Sal.8:1). Da queste parole traspare la profondità della relazione che lo legava al suo Padre celeste. L'apprezzamento per la grandezza e la gloria di Geova spingeva Davide a magnificarlo "tutto il giorno" (Sal.35:28). Proprio come fece Davide, se vogliamo veder crescere la nostra fiducia in Geova dobbiamo comunicare con lui regolarmente. La Bibbia dice: "Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi" (Giac.4:8). w13 15/9 2:4-7

giovedì 24 dicembre 2015

Giovedì 24

Padre, glorificami presso te stesso con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse (Giov.17:5)



Dopo essere rimasto a parlare con i discepoli fino a notte inoltrata impartendo loro la preziosa conoscenza di Dio, Gesù alzò gli occhi al cielo e pregò: "Padre, l'ora è venuta; glorifica il tuo figlio, affinché il figlio glorifichi te, secondo che gli hai dato autorità sopra ogni carne (Giov.17:1,2). È interessante notare come l'inizio della preghiera di Gesù riportata in Giovanni capitolo 17 indichi quali erano le cose più importanti per lui. Quello che gli premeva più di tutto era glorificare il suo Padre celeste, il che è conforme alla prima richiesta che aveva fatto nella preghiera modello: "Padre, sia santificato il tuo nome" (Luca 11:2). In secondo luogo Gesù si preoccupò dei suoi discepoli e chiese di poter "[dare] loro vita eterna". A quel punto fece una richiesta personale, quella contenuta nella scrittura di oggi. Geova ricompensò la fedeltà del Figlio dandogli più di ciò che aveva chiesto, "un nome più eccellente" di quello degli angeli (Ebr.1:4). w13 15/10 4:4, 5

mercoledì 23 dicembre 2015

Mercoledì 23

Con lui c'erano i dodici (Luca 8:1)



I sorveglianti danno un ottimo esempio ai compagni di fede essendo in prima linea nel servizio di campo, proprio come fece Gesù. Durante il suo ministero sulla terra egli considerò la predicazione della buona notizia del Regno un'attività della massima importanza, e mostrò ai discepoli come andava svolta (Mar.1:38). Oggi è molto incoraggiante per i proclamatori predicare insieme agli anziani, vedere il loro zelo in questa opera salvifica e osservare i loro metodi di insegnamento. Lo zelo e la determinazione che i sorveglianti mostrano partecipando alla predicazione malgrado il loro programma intenso incoraggiano tutta la congregazione a manifestare lo stesso spirito. Gli anziani possono anche dare un buon esempio ai fratelli preparandosi per le adunanze e prendendovi parte, nonché svolgendo attività come la pulizia e la manutenzione della Sala del Regno (Efes.5:15,16; Ebr.13:7). w13 15/11 5:14

martedì 22 dicembre 2015

Martedì 22

Ne custodisce tutte le ossa; nemmeno uno d'essi è stato rotto (Sal.34:20)



All'agnello scannato per la cena pasquale gli israeliti non dovevano rompere nessun osso (Eso.12:46; Num.9:11,12). Cosa accadde all'"Agnello di Dio", che venne per dare la sua vita come riscatto? (Giov.1:29). Fu messo al palo tra due criminali. Gli ebrei chiesero a Pilato di far rompere le gambe dei tre uomini, così da accelerarne la morte e da non lasciare i loro corpi sul palo il 15 nisan, che era un grande sabato. I soldati fecero così con i due criminali, "ma venuti da Gesù, poiché videro che era già morto, non gli ruppero le gambe" (Giov.19:31-34). A motivo di tale corrispondenza tra Gesù e l'agnello pasquale, si può dire che quest'ultimo fu "un'ombra" di quello che poi si verificò il 14 nisan del 33 (Ebr.10:1). Quel giorno si adempirono anche le parole della scrittura di oggi. Tutto ciò rafforza la nostra fiducia nelle profezie. w13 15/12 3:19

lunedì 21 dicembre 2015

Lunedì 21

C'era Anna, una profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser (questa donna era molto avanti negli anni, ed era una vedova di ottantaquattro anni) (Luca 2:36,37)



La Parola di Dio parla di un'anziana vedova di nome Anna che continuò ad adorare Geova fedelmente anche in vecchiaia. Aveva 84 anni quando nacque Gesù. Probabilmente non visse abbastanza a lungo per diventare una sua seguace, essere unta con lo spirito santo o prendere parte alla predicazione della buona notizia del Regno. Eppure fece con soddisfazione ciò che era alla sua portata. "Non si assentava mai dal tempio, rendendo notte e giorno sacro servizio", dice la Bibbia. Tutte le mattine e tutte le sere, mentre il sacerdote offriva incenso, forse per circa mezz'ora Anna era lì nel cortile del tempio a pregare in silenzio insieme a tutta la folla di adoratori. Quando vide il piccolo Gesù, si mise a parlare "del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme" (Luca 2:38). w14 15/1 4:16

Domenica 20

Sei il mio rifugio e la mia fortezza (Sal.91:2)



Pensiamo alle tante circostanze in cui Dio ha custodito i nostri fratelli che stavano mantenendo la propria neutralità. Fu così, ad esempio, in Germania e in altri paesi nel periodo nazista, negli anni '30 e nei primi anni '40 del secolo scorso. Riflettendo sulle biografie e sui casi riportati nell'Annuario in cui Geova ha protetto i suoi servitori durante le persecuzioni rafforzeremo la nostra fiducia in lui, "il [nostro] rifugio". Anche gli amorevoli consigli che riceviamo costantemente tramite l'organizzazione di Geova e le pubblicazioni ci proteggono. Di certo è stato così negli ultimi anni, in cui, mentre il mondo sprofonda sempre più nella dissolutezza e nella pornografia, Geova ha continuato a metterci in guardia da questi pericoli rivolgendoci esortazioni accorate e dandoci aiuto pratico. Per esempio ci ha paternamente consigliato di non frequentare cattive compagnie facendo un uso sbagliato dei social network (1 Cor.15:33). w14 15/2 3:18, 19

Sabato 19

Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera (Ebr.6:10)



A motivo dell'affetto che provano per i cari fratelli d'età avanzata della loro congregazione, alcuni cristiani mettono a disposizione tempo ed energie per aiutarli al meglio delle loro possibilità. Quanta generosità dimostrano! Ovviamente questo non esime i figli impegnati nel servizio a tempo pieno lontano da casa dalla responsabilità di prendersi cura dei propri genitori. Sia chi dà assistenza, sia chi la riceve può fare la propria parte per rendere la cosa il più piacevole possibile. È assolutamente necessario mantenere un atteggiamento positivo. A volte i problemi legati all'età causano scoraggiamento, e forse anche depressione. In questi casi ci vuole uno sforzo particolare per onorare i fratelli e le sorelle anziane mantenendo incoraggiante il tono delle conversazioni. Chi ha servito fedelmente Dio per molto tempo merita di essere lodato. Geova non dimentica ciò che ha fatto, e non lo dimenticano neanche i compagni di fede (Mal.3:16). w14 15/3 3:16, 17

Venerdì 18

Continuate ad assicurarvi di ciò che è accettevole al Signore (Efes.5:10)



A causa della nostra carne imperfetta e dell'azione di Satana e di questo mondo malvagio, ci ritroviamo a dover continuamente contrastare delle influenze negative. Alcuni di voi, cari fratelli e sorelle, sostengono ogni giorno una dura lotta per proteggere la propria relazione con Geova. Questo vi rende particolarmente preziosi ai suoi occhi. Non arrendetevi! Vivere in armonia con il suo proposito ci darà grande soddisfazione e farà sì che l'adorazione che gli rendiamo non sia inutile (1 Cor.9:24-27). Cosa dobbiamo fare, invece, se commettiamo un peccato grave? Non esitiamo a chiedere aiuto. Tenere nascosta la cosa non farà che peggiorare la situazione. Davide disse che finché non ebbe confessato i suoi peccati 'le sue ossa si consumavano per il suo gemere tutto il giorno' (Sal.32:3). Chi tiene segrete le proprie trasgressioni potrà solamente 'stancarsi' emotivamente e spiritualmente, "ma a chi le confessa e le lascia sarà mostrata misericordia" (Prov.28:13). w13 15/4 4:15, 16

Giovedì 17

Ogni uomo dev'essere pronto a udire (Giac.1:19)



Per tenere aperte le linee di comunicazione, tutti i componenti della famiglia devono ascoltare, ma ascoltare davvero. Genitori, ascoltate sul serio i vostri figli? Probabilmente vi è difficile farlo quando siete stanchi o quando la conversazione sembra vertere su argomenti poco importanti. Tenete presente, però, che quello che magari sembra banale a voi potrebbe non esserlo per loro. "Essere [pronti] a udire" significa prestare attenzione non solo a ciò che vostro figlio dice, ma anche a come lo dice. Il tono della voce e il linguaggio del corpo possono rivelare molto di cosa pensa veramente un ragazzo. Anche fare domande è importante. "I pensieri umani sono come acqua profonda", dice la Bibbia, e "chi è intelligente sa attingerla" (Prov.20:5, Parola del Signore). Intelligenza e discernimento sono particolarmente necessari per attingere i pensieri dei vostri figli su argomenti delicati. w13 15/5 4:7, 8

mercoledì 16 dicembre 2015

Mercoledì 16

Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto? (Matt.24:45)



Lo schiavo fedele dev'essere composto da cristiani unti che si trovano sulla terra. Gli unti sono definiti "un regal sacerdozio", e sono stati incaricati di 'dichiarare le eccellenze di colui che li ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce' (1 Piet.2:9). Lo schiavo è formato da un piccolo gruppo di fratelli unti che sono direttamente impegnati a preparare e dispensare cibo spirituale durante la presenza di Cristo. Nel corso degli ultimi giorni questi fratelli unti hanno prestato servizio insieme presso la sede mondiale. Negli ultimi decenni è stato il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova a formare lo schiavo. Va notato comunque che, sebbene quest'ultimo sia composto da più persone, nella parabola si parla di un unico schiavo. Le decisioni del Corpo Direttivo vengono dunque prese collegialmente. w13 15/7 4:8, 10

martedì 15 dicembre 2015

Martedì 15

Siate ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate sottomessi, poiché essi vigilano sulle vostre anime (Ebr.13:17)



Le istruzioni, l'incoraggiamento e i consigli che gli anziani danno ai compagni di fede sono tratti direttamente dalle Scritture o comunque basati sui princìpi biblici. Il loro obiettivo nel dare tale guida non è quello di dire ai fratelli come vivere la loro vita (2 Cor.1:24). Ciò che si prefiggono è piuttosto di farli ragionare su norme scritturali che li aiutino a prendere decisioni assennate, come pure di promuovere l'ordine e la pace nella congregazione (1 Cor.14:33,40). Gli anziani "vigilano sulle [nostre] anime" nel senso che desiderano mettere ognuno di noi in condizione di mantenere una buona relazione con Geova. Quindi, se si accorgono che un fratello o una sorella rischia di fare un "passo falso", o magari lo ha già fatto, offrono immediatamente assistenza (Gal.6:1,2; Giuda 22). Queste non sono forse buone ragioni per essere "ubbidienti a quelli che prendono la direttiva"? w13 15/11 4:7

lunedì 14 dicembre 2015

Lunedì 14

Non c'è sapienza fra gli anziani e intendimento nella lunghezza di giorni? (Giob.12:12)



I cristiani con più anni di esperienza che addestrano, guidano e rafforzano i fratelli e le sorelle possono essere una notevole fonte di incoraggiamento nel popolo di Geova. Ma come potete sfruttare meglio il potenziale di cui disponete? Potreste far vedere a chi è più giovane come iniziare e condurre studi biblici. Voi sorelle potreste aiutare le giovani madri a imparare a mantenere l'equilibrio tra le attività spirituali e le attenzioni di cui hanno bisogno i figli piccoli. I fratelli potrebbero insegnare ai ragazzi come fare discorsi efficaci e diventare proclamatori della buona notizia più abili. Un'altra possibilità è di portarli con sé quando vanno a trovare un fratello avanti negli anni per far vedere loro come lo incoraggiano. Anche se non avete più le energie di un tempo, non vi mancano di certo le opportunità di addestrare i più giovani. La Parola di Dio dice: "La bellezza dei giovani è la loro potenza, e lo splendore dei vecchi sono i loro capelli grigi" (Prov.20:29). w14 15/1 4:6, 7

domenica 13 dicembre 2015

Domenica 13

Il re avrà grande desiderio della tua bellezza, poiché egli è il tuo signore, perciò inchinati davanti a lui (Sal.45:11)



Nel corso dei secoli Cristo ha preparato la sua futura sposa per il loro matrimonio celeste. L'apostolo Paolo spiegò che Cristo "amò la congregazione e si consegnò per essa, affinché la santificasse, purificandola col bagno dell'acqua mediante la parola, per presentare la congregazione a sé nel suo splendore, non avendo essa né macchia né grinza né alcunché di simile, ma affinché fosse santa e senza biasimo" (Efes.5:25-27). E ai cristiani unti dell'antica Corinto disse: "Sono geloso di voi con una santa gelosia, poiché vi ho personalmente promessi in matrimonio a un solo marito per presentarvi come casta vergine al Cristo" (2 Cor.11:2). Il Re-Sposo, Gesù Cristo, apprezza la "bellezza" spirituale della sua futura sposa, e questa lo riconosce come "signore" e si "[inchina] davanti a lui" quale suo futuro marito. w14 15/2 2:5, 7

sabato 12 dicembre 2015

Sabato 12

Gesù vide una vedova bisognosa gettarvi due monetine di minimo valore (Luca 21:2)



Proviamo a immaginare come si sarà sentita la vedova entrando nel cortile del tempio con quelle due monetine. Le offerte cospicue fatte da quelli davanti a lei l'avranno messa in imbarazzo? Si sarà chiesta se valeva la pena presentare la sua? Che questi fossero i suoi sentimenti o meno, fece comunque ciò che poteva per sostenere la vera adorazione. Gesù indicò che sia la vedova che la sua contribuzione avevano valore per Geova: disse infatti che la donna "[aveva] gettato più di tutti" i ricchi (Luca 21:3,4). La sua contribuzione si sarebbe mescolata con quelle degli altri, ma il suo gesto non passò inosservato e Gesù ebbe per lei parole di lode. Difficilmente gli addetti al tesoro del tempio che più tardi le ebbero tra le mani potevano sapere quanto fossero preziose per Geova quelle monetine, e quanto lo fosse anche chi le aveva donate. In definitiva, però, quello che importava davvero era il Suo pensiero, non quello di altre persone, e neppure l'opinione che la vedova aveva di se stessa. w14 15/3 2:8-10

venerdì 11 dicembre 2015

Venerdì 11

Consideriamoci a vicenda per incitarci all'amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza (Ebr.10:24,25)



Quali sono alcuni motivi per cui il nostro Dio ritiene così importante che ci raduniamo regolarmente? Adunanze e assemblee ci infondono il coraggio di cui abbiamo bisogno per parlare senza timore e affrontare l'opposizione o l'apatia del territorio (Atti 4:23,31). I discorsi e le altre parti, tutti basati sulle Scritture, ci rafforzano e ci rendono fermi nella fede (Atti 15:32; Rom.1:11,12). L'insegnamento e l'incoraggiamento che troviamo alle nostre riunioni per l'adorazione ci permettono di provare vera felicità, e ci donano "quiete nei giorni della calamità" (Sal.94:12,13). Tutti i programmi spirituali volti a istruire i servitori di Geova in ogni parte della terra vengono preparati sotto la supervisione del Comitato dell'Insegnamento del Corpo Direttivo. Siamo davvero grati degli sforzi che vengono compiuti affinché ogni settimana alle adunanze possiamo beneficiare di un sano insegnamento! w13 15/4 4:4, 6

giovedì 10 dicembre 2015

Giovedì 10

Là sarà il loro pianto e lo stridore dei loro denti (Matt.13:42)



Questo particolare si adempie adesso? No. Attualmente la cristianità, in quanto parte della meretrice, si descrive ancora così: "Siedo regina, e non sono vedova e non vedrò mai lutto" (Riv.18:7). La cristianità si crede in una posizione di forza, presumendo addirittura di 'sedere regina' sulla classe dei leader politici. Oggi come oggi, coloro che sono rappresentati dalle zizzanie non piangono, anzi si vantano. Ma la situazione sta per cambiare. Durante la grande tribolazione, dopo che tutta la falsa religione organizzata sarà stata distrutta, i suoi ex aderenti fuggiranno ma non troveranno nessun posto sicuro in cui nascondersi (Luca 23:30; Riv.6:15-17). Poi, quando sarà chiaro che per loro non c'è via di scampo, piangeranno in preda alla disperazione e 'digrigneranno i denti' dalla rabbia. Come profetizzato da Gesù, in quel fosco momento "si percuoteranno con lamenti" (Matt.24:30; Riv.1:7). w13 15/7 2:13, 14

mercoledì 9 dicembre 2015

Mercoledì 9

Continua a ricordare loro di essere ragionevoli (Tito 3:1,2)



Come dimostra Geova la sua ragionevolezza? Notiamo per esempio come si comportò con il giusto Lot. Quando decise che avrebbe distrutto le città di Sodoma e Gomorra, Geova gli disse chiaramente di fuggire ai monti. Per qualche ragione, però, Lot chiese il permesso di fuggire da un'altra parte. Sembra incredibile: Lot chiese a Geova di cambiare le Sue istruzioni! (Gen.19:17-20). Sarebbe facile concludere che Lot mancò di fede, o che fu disubbidiente. Dopotutto, Geova era senz'altro in grado di proteggerlo ovunque si trovasse, per cui i suoi timori erano infondati. Eppure Lot quei timori li nutriva veramente, e Geova non li ignorò. Infatti gli permise di fuggire in una città che inizialmente intendeva distruggere (Gen.19:21,22). Geova non è dunque rigido o intransigente. Anzi, è accondiscendente e ragionevole. w13 15/6 2:12-14

martedì 8 dicembre 2015

Martedì 8

È la stoltezza dell'uomo terreno che torce la sua via, e così il suo cuore diviene furente contro Geova stesso (Prov.19:3)



Cosa possiamo fare se il nostro cuore peccaminoso inizia a mettere in discussione l'operato di Geova? Ricordiamo che sarebbe poco saggio farlo. Una traduzione rende Proverbi 19:3 come segue: "Certa gente va in rovina per la sua stoltezza, ma se la prende con il Signore" (Parola del Signore). Perciò non dobbiamo mai permettere che i problemi della vita ci inducano a incolpare Geova, e non dobbiamo neanche dimenticare la nostra relazione con lui. Mantenere una stretta relazione con Dio ci aiuterà a evitare la tendenza, dovuta all'imperfezione, a divenire furenti contro di lui (Prov.3:5,6). Dobbiamo confidare in Geova ed evitare di divenire saggi ai nostri occhi o egocentrici (Prov.3:7; Eccl.7:16). In questo modo sarà meno probabile che incolpiamo lui quando le cose vanno male. Se meditiamo sull'attività di Geova, ricordando tutto ciò che di buono ha fatto per noi, rafforzeremo la nostra relazione con lui. w13 15/8 2:12-14

lunedì 7 dicembre 2015

Lunedì 7

Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa (Ger.17:9)



Avere sanità di mente non significa semplicemente fare ciò che a noi o ad altri sembra la soluzione più ragionevole e vantaggiosa. La nostra mente e il nostro cuore imperfetti sono come un orologio che va avanti o indietro: basarci su di esso può crearci problemi anche seri. Dobbiamo invece, per così dire, "regolare" la mente e il cuore sulle affidabili norme divine (Isa.55:8,9). Non a caso la Bibbia ci esorta: "Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri" (Prov.3:5,6). Va rilevato che la frase "non ti appoggiare al tuo proprio intendimento" è seguita dall'invito a 'riconoscere' Geova. Egli è l'unico ad avere "una mente sana". Ne consegue che, ogni volta che ci si presenta una decisione, dobbiamo ricorrere alle Scritture per capire qual è il punto di vista di Dio e poi decidere basandoci su di esso. In questo consiste la "sanità di mente". w13 15/9 4:9, 10

domenica 6 dicembre 2015

Domenica 6

Tutto il mondo giace nel potere del malvagio (1 Giov.5:19)



Proprio come fece nell'Eden, anche oggi Satana prende di mira gli inesperti. I giovani sono uno dei suoi bersagli preferiti. Satana non è contento quando un giovane decide di diventare schiavo di Geova, come del resto non lo è per nessun altro. Vorrebbe che tutti coloro che si sono dedicati a Geova venissero meno all'impegno preso e dimostrassero di non essergli autenticamente devoti. Satana promuove l'idea che fare carriera in questo mondo dia soddisfazione, ma i cristiani non devono dimenticare l'importanza di curare la propria spiritualità. "Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale", disse Gesù (Matt.5:3). I cristiani si sono dedicati a fare la volontà di Dio, non quella di Satana. Il loro diletto è nella legge di Geova, e vi meditano giorno e notte (Sal.1:1-3). Molti dei corsi di studio attualmente disponibili, invece, lasciano ben poco tempo per meditare e soddisfare i propri bisogni spirituali. w13 15/10 2:9-11

sabato 5 dicembre 2015

Sabato 5

Non alzeranno la spada, nazione contro nazione (Mic.4:3)



Oggi in tutto il mondo i veri adoratori di Geova hanno fatto "delle loro spade vomeri" e non "[imparano] più la guerra" (Mic.4:3). Comprensibilmente, desideriamo che Geova ponga presto fine a questo sistema malvagio. Ma per poter attendere con pazienza, dobbiamo vedere le cose dal suo punto di vista. Egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà l'umanità "mediante un uomo che ha costituito", Gesù Cristo (Atti 17:31). Ma prima di quel momento sta dando a persone di ogni sorta l'opportunità di venire "all'accurata conoscenza della verità", mettere in pratica ciò che imparano e salvarsi. Sono in gioco vite preziose (1 Tim.2:3,4). Se ci terremo impegnati aiutando altri ad acquistare accurata conoscenza di Geova, il tempo che rimane prima del suo giudizio passerà più rapidamente. Molto presto la fine verrà, e allora saremo davvero felici di esserci dati da fare nell'opera di predicare il Regno. w13 15/11 2:7, 8

venerdì 4 dicembre 2015

Venerdì 4

Fecero offerte volontarie con cuore completo (1 Cron.29:9)



Nell'antico Israele chi presentava sacrifici volontari doveva rispettare due condizioni. Innanzitutto si doveva dare il meglio. Se volevano "ottenere l'approvazione" di Geova, qualsiasi cosa gli israeliti offrissero doveva essere senza difetto (Lev.22:18-20). Se un animale non era sano il sacrificio non era gradito a Geova. In secondo luogo, la persona che offriva il sacrificio doveva essere pura e incontaminata. Se si trovava in una condizione impura, prima di presentare la sua offerta volontaria doveva fare un'offerta per il peccato o un'offerta per la colpa al fine di riottenere il favore di Geova (Lev.5:5,6,15). La questione era seria. Geova aveva stabilito che, se qualcuno che si trovava in una condizione impura avesse mangiato un sacrificio di comunione, che poteva essere un'offerta volontaria, sarebbe stato stroncato di fra il suo popolo (Lev.7:20,21). D'altro canto, se era in pace con Geova e offriva un sacrificio privo di difetti, la persona provava grande soddisfazione e allegrezza. w13 15/12 2:5, 6

giovedì 3 dicembre 2015

Giovedì 3

Radunò i dodici e diede loro potenza e autorità su tutti i demoni e di guarire malattie. E li mandò a predicare il regno di Dio e a sanare (Luca 9:1,2)



Nel I secolo il Re designato diede ai suoi discepoli chiare istruzioni relative a cosa, come e dove predicare (Matt.10:5-7; Luca 9:3-6; 10:1-11). Anche oggi Gesù fa in modo che tutti coloro che prendono parte all'opera di predicazione ricevano l'addestramento e gli strumenti necessari per farlo con efficacia (2 Tim.3:17). Al fine di preparare i suoi sudditi per il ministero si serve della congregazione cristiana. Ad esempio li addestra mediante la Scuola di Ministero Teocratico, che si tiene in ciascuna delle oltre 111.000 congregazioni presenti nel mondo. Grazie a tale istruzione, più di sette milioni di proclamatori sono ora in grado di predicare e insegnare in maniera tale da attirare "persone di ogni sorta" (1 Cor.9:20-23). w14 15/1 2:9

mercoledì 2 dicembre 2015

Mercoledì 2

In nessun modo noi diamo alcun motivo d'inciampo (2 Cor.6:3)



Il nostro modo di parlare puro e la nostra condotta retta adornano l'insegnamento di Geova e invogliano altri ad adorarlo (Tito 2:10). Capita spesso di sentire di qualcuno che è rimasto favorevolmente colpito dalla nostra condotta cristiana. Se la nostra condotta può invogliare altri a conoscere la verità, è vero anche il contrario. Perciò, dovunque siamo, evitiamo di fare qualsiasi cosa possa dare adito a critiche sul nostro ministero e sulla nostra condotta. Non dimentichiamo che se "[praticassimo] il peccato volontariamente" le conseguenze a livello personale sarebbero disastrose (Ebr.10:26,27). Questa consapevolezza dovrebbe spingerci a riflettere seriamente su ciò che stiamo facendo e sul messaggio che lanciamo ad altri con la nostra vita. Con il peggiorare delle norme morali di questo mondo, chi è sincero vedrà sempre meglio "la distinzione fra [...] chi serve Dio e chi non lo ha servito" (Mal.3:18). Non c'è dubbio, la nostra eccellente condotta ha un ruolo importante nell'aiutare le persone a riconciliarsi con Dio. w13 15/5 2:10, 11

Martedì 1

Tutta la Scrittura è utile per correggere (2 Tim.3:16)



Quando i capi religiosi ebrei si lamentarono della benignità di Gesù "con gli esattori di tasse e con i peccatori", egli rispose: "I sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì. Andate, dunque, e imparate che cosa significa questo: 'Voglio misericordia, e non sacrificio'" (Matt.9:11-13). Gesù dovette anche "correggere" con pazienza e gentilezza l'idea che la gente aveva di Dio. Così le persone umili impararono che Geova è l'"Iddio misericordioso e clemente, lento all'ira e abbondante in amorevole benignità e verità" (Eso.34:6). Grazie agli sforzi del Figlio di Dio di "correggere" certi fraintendimenti, molti riposero fede nella buona notizia. Col suo esempio Gesù ci insegna come aiutare gli altri. Non si tratta di apostrofare l'interlocutore dicendo in tono brusco: "Qui dobbiamo mettere le cose a posto". Non c'è nulla in "tutta la Scrittura" che ci autorizzi a rimproverare gli altri con asprezza. Come "i colpi di una spada", le osservazioni taglienti spesso feriscono, e raramente sono di qualche utilità (Prov.12:18). w13 15/4 2:12, 13

lunedì 30 novembre 2015

Lunedì 30

I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro Geova (Eso.16:8)



Al contrario di Geova e Gesù, che sono Pastori perfetti, i sottopastori umani a cui hanno affidato la cura della congregazione non lo sono. A motivo di questo dato di fatto, per alcuni non è semplice accettare la guida degli anziani. Magari pensano: "Sono esseri umani imperfetti proprio come me. Perché dovrei ascoltare i loro consigli?" Noi, però, dobbiamo vedere le loro mancanze e le loro debolezze nella giusta prospettiva. Le Scritture non fanno mistero degli errori di coloro che in passato Geova ha impiegato per guidare il suo popolo (2 Sam.12:7-9; Matt.16:18,19; Giov.13:38; 18:27; Gal.2:11-14). Facendo riportare nella Bibbia le mancanze di quelli a cui aveva affidato degli incarichi Dio ha mostrato che può servirsi di uomini imperfetti per guidare il suo popolo. Non dovremmo usare i difetti dei fratelli che oggi guidano la congregazione come pretesto per lamentarci di loro o per non riconoscere la loro autorità. w13 15/11 4:11-13

domenica 29 novembre 2015

Domenica 29

Egli ci ascolta (1 Giov.5:14)



Se anche a voi piacerebbe provare le benedizioni del servizio a tempo pieno, esprimete il vostro desiderio a Geova (1 Giov.5:15). Parlate con chi già svolge questo servizio. Se al momento non vi sembra possibile unirvi alle file dei pionieri, fate di tutto per avvicinarvi di più a Geova impegnandovi a fondo nel ministero. Esaminando la situazione in preghiera potreste scoprire che, apportando alcuni cambiamenti al vostro programma o al vostro stile di vita, sareste in grado di fare i pionieri. Se invece potete intraprendere il servizio fin da subito, le gioie che proverete supereranno di gran lunga qualunque sacrificio. Sperimenterete la particolare soddisfazione che deriva dal mettere gli interessi del Regno al di sopra dei propri (Matt.6:33). Assaporerete la grande felicità che si prova dando agli altri. Inoltre, avrete maggiori opportunità di pensare a Geova e parlare di lui; questo lo renderà felice e accrescerà il vostro amore nei suoi confronti. w13 15/9 5:16, 17

sabato 28 novembre 2015

Sabato 28

Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che dev'essere versato in vostro favore (Luca 22:20)



Il patto della Legge tra Geova e gli israeliti naturali sta per avere fine. Sarà sostituito da un nuovo patto tra lui e gli unti seguaci di Gesù. Gesù ha molto a cuore il benessere di questa nuova nazione spirituale. L'Israele naturale è irrimediabilmente diviso sotto il profilo sia religioso che sociale, e questo disonora moltissimo il santo nome di Dio (Giov.7:45-49; Atti 23:6-9). Gesù invece vuole che i suoi seguaci siano perfettamente uniti e operino armoniosamente insieme per glorificare il nome divino. Pronuncia perciò la preghiera riportata in Giovanni 17:1-26, la più bella che un essere umano possa mai avere l'onore di leggere. Mentre la esaminiamo, chiediamoci: "Dio ha esaudito questa preghiera di Gesù? E io sto agendo in armonia con essa?" w13 15/10 4:2, 3

venerdì 27 novembre 2015

Venerdì 27

Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue (Efes.1:7)



La celebrazione della Pasqua ebraica faceva parte della Legge mosaica, a cui i cristiani non sono soggetti (Rom.10:4; Col.2:13-16). Noi commemoriamo un altro anniversario, quello della morte del Figlio di Dio. Ci sono comunque alcuni aspetti della celebrazione della Pasqua istituita in Egitto che sono significativi ancora oggi. Il sangue dell'agnello asperso sugli stipiti e sull'architrave della porta salvò la vita dei primogeniti di Israele. Oggi non offriamo sacrifici animali a Dio, ma c'è un sacrificio migliore che ci salva la vita in modo definitivo. Parlando dei cristiani unti come della "congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli", l'apostolo Paolo disse che possono vivere per sempre in cielo grazie "al sangue di aspersione", il sangue di Gesù (Ebr.12:23,24). Dal sangue di Gesù dipende anche la speranza della vita eterna sulla terra delle altre pecore, che dovrebbero sempre tenere bene a mente le rassicuranti parole della scrittura di oggi. w13 15/12 3:17, 18

giovedì 26 novembre 2015

Giovedì 26

Divenite esempi del gregge (1 Piet.5:3)



Dopo aver esortato gli anziani di congregazione a non 'signoreggiare su quelli assegnati loro', l'apostolo Pietro scrisse le succitate parole. Come può un anziano essere un esempio per il gregge? Consideriamo due requisiti stabiliti per chi "aspira all'incarico di sorvegliante": essere "di mente sana" e "[dirigere] la propria casa in maniera eccellente". L'anziano che ha famiglia deve 'dirigerla' in modo esemplare; infatti, "se in realtà un uomo non sa dirigere la propria casa, come avrà cura della congregazione di Dio?" (1 Tim.3:1,2,4,5). Per poter servire come sorvegliante un fratello deve essere "di mente sana", nel senso che deve comprendere chiaramente i princìpi biblici e saperli mettere in pratica nella propria vita. Un uomo del genere è assennato, non frettoloso nell'emettere giudizi. Queste qualità valgono agli anziani la fiducia della congregazione. w13 15/11 5:13

mercoledì 25 novembre 2015

Mercoledì 25

Non mi lasciare, finché io annunci il tuo braccio alla generazione, a tutti quelli che devono venire, la tua potenza (Sal.71:18)



Essendo cristiani maturi avete opportunità che non si presentano ad altri: potete trasmettere ai più giovani quello che avete imparato da Geova ed essere di incoraggiamento raccontando le esperienze che avete avuto servendolo. Il re Davide pregò per avere simili opportunità, come mostra la scrittura di oggi. Come potete trasmettere l'esperienza e la conoscenza che avete accumulato nel corso degli anni? Potreste invitare a casa vostra i giovani della congregazione per trascorrere piacevolmente un po' di tempo insieme. Un'altra possibilità è uscire nel ministero con loro in modo che vedano con i propri occhi la gioia che provate nel servire Geova. Eliu disse: "I giorni stessi devono parlare, e la moltitudine degli anni deve far conoscere la sapienza" (Giob.32:7). L'apostolo Paolo esortò le sorelle mature a dare incoraggiamento con le parole e con l'esempio quando scrisse: "Le donne d'età avanzata siano [...] maestre di ciò che è bene" (Tito 2:3). w14 15/1 4:4, 5

martedì 24 novembre 2015

Martedì 24

Abraamo fu chiamato "amico di Geova" (Giac.2:23)



Geova chiamò il patriarca e antenato degli israeliti "Abraamo mio amico" (Isa.41:8). Cosa c'era alla base della lunga amicizia tra quest'uomo fedele e il Creatore? La sua fede (Gen.15:6; Giac.2:21-23). Come Abraamo, più conosciamo Geova, più la nostra fede si rafforza e il nostro amore per lui diviene profondo. Ripensiamo a quando abbiamo scoperto che Dio è una Persona reale con la quale possiamo allacciare una bella amicizia. Quando abbiamo compreso che ha provveduto il riscatto attraverso il sacrificio di Gesù e abbiamo esercitato fede in tale riscatto abbiamo posto le basi per la nostra amicizia con lui. Guardando al passato potremmo chiederci: "La mia amicizia con Geova sta diventando più solida? La fiducia che ho in lui è forte? L'amore che nutro nei confronti del mio caro Amico sta crescendo ogni giorno di più?" w14 15/2 4:3-6

lunedì 23 novembre 2015

Lunedì 23

Cercate fra voi sette uomini che abbiano buona testimonianza, affinché li costituiamo su questa faccenda necessaria (Atti 6:3)



La decisione presa dagli apostoli quando fu loro riferito che alcune vedove "erano trascurate nella distribuzione [di cibo] di ogni giorno" ci insegna che la congregazione può fare la sua parte per i fratelli e le sorelle che hanno bisogno di assistenza (Atti 6:1-5). Paolo diede a Timoteo istruzioni sui requisiti che le vedove cristiane dovevano soddisfare per ricevere l'assistenza della congregazione in senso materiale (1 Tim.5:3-16). Anche Giacomo, sotto ispirazione, mise in evidenza che i cristiani hanno l'obbligo di prendersi cura "degli orfani e delle vedove" e di altri che sono in difficoltà (Giac.1:27; 2:15-17). Sulla stessa falsariga l'apostolo Giovanni scrisse: "Chiunque ha i mezzi di sostentamento di questo mondo e vede il proprio fratello nel bisogno e gli chiude la porta delle sue tenere compassioni, in che modo l'amore di Dio rimane in lui?" (1 Giov.3:17). Se individualmente abbiamo questa responsabilità verso coloro che sono nel bisogno, non è logico concludere che ce l'abbia anche la congregazione nel suo insieme? w14 15/3 3:13, 14

domenica 22 novembre 2015

Domenica 22

Vedo nelle mie membra un'altra legge che combatte contro la legge della mia mente e mi conduce prigioniero alla legge del peccato (Rom.7:23)



Quali erano le debolezze che Paolo cercava di vincere? Non lo disse in modo esplicito; tuttavia scrisse a Timoteo di essere stato un "insolente" (1 Tim.1:13). Prima della conversione Paolo era stato un nemico dichiarato dei cristiani. Parlando dei sentimenti che aveva nutrito verso i seguaci di Cristo, ammise: "Ero estremamente infuriato contro di loro" (Atti 26:11). Paolo imparò a controllare la sua indole, ma a volte non dovette essergli facile tenere a freno i sentimenti e le parole (Atti 15:36-39). Cosa gli fu di aiuto? Metaforicamente parlando, sferrava alla sua natura imperfetta colpi ben assestati (1 Cor.9:26,27). Con tutta probabilità cercava consigli appropriati nelle Scritture, supplicava Geova di aiutarlo a metterli in pratica e si impegnava a fondo per migliorare. Dato che anche noi dobbiamo combattere contro le nostre inclinazioni imperfette, il suo esempio può esserci utile. w13 15/4 2:8-10

sabato 21 novembre 2015

Sabato 21

O Geova, tu sei nostro Padre. Noi siamo l'argilla, e tu sei il nostro Vasaio; e noi tutti siamo opera della tua mano (Isa.64:8)



Un vasaio ha autorità assoluta sull'argilla per modellarla nel modo in cui ritiene opportuno. L'argilla non ha voce in capitolo. Lo stesso vale nel rapporto tra l'uomo e Dio. L'uomo non ha il diritto di mettersi a discutere con Dio, proprio come l'argilla non può farlo con il vasaio (Ger.18:1-6). Nel caso dell'antico Israele, Geova dimostrò la sua capacità di modellare proprio come un vasaio modella l'argilla. Ma c'è una notevole differenza tra i due. Un vasaio può produrre da una massa d'argilla qualsiasi sorta di vaso voglia realizzare. E Geova? Modella le persone o le nazioni arbitrariamente, rendendo alcuni buoni e altri cattivi? La Bibbia risponde di no. Geova ha dotato gli esseri umani di un dono meraviglioso: il libero arbitrio. Non esercita la sua autorità in modo da neutralizzare questo dono. Sta agli uomini scegliere se lasciarsi modellare dal loro Creatore, Geova, oppure no (Ger.18:7-10). w13 15/6 4:3, 4

venerdì 20 novembre 2015

Venerdì 20

Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi (Efes.4:31)



Pensate a Gesù: provate a immaginare l'enorme pressione cui era sottoposto durante l'ultima cena con i suoi apostoli. Sapeva che nel giro di poche ore avrebbe subìto una morte lenta e dolorosa. La santificazione del nome di suo Padre e la salvezza della famiglia umana dipendevano dalla sua fedeltà. Eppure, proprio durante quella cena, "sorse fra [gli apostoli] un'accesa disputa su chi di loro sembrava essere il più grande". Gesù però non inveì contro di loro né parlò loro con acredine, ma con calma li aiutò a ragionare. Ricordò loro che gli erano rimasti accanto in momenti difficili. Anche se Satana intendeva 'vagliarli come il grano', Gesù si disse certo che sarebbero rimasti fedeli. Addirittura concluse un patto con loro (Luca 22:24-32). w13 15/5 4:15, 16

giovedì 19 novembre 2015

Giovedì 19

Il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato (Giac.1:15)



Nel tentativo di distruggere la nostra relazione con Dio, Satana prende di mira la sede dei desideri, il cuore. In che modo Satana cerca di colpire il cuore? Le sue armi includono "le cose del mondo" (1 Giov.2:15,16). Nel corso dei millenni il Diavolo ha abilmente plasmato l'ambiente che ci circonda, e siccome viviamo in questo mondo, dobbiamo badare a non cadere vittima delle sue subdole tattiche (Giov.17:15). Satana si serve di metodi espressamente concepiti per far nascere nel nostro cuore desideri sbagliati. L'apostolo Giovanni identifica tre degli allettamenti utilizzati a tale scopo: (1) "il desiderio della carne", (2) "il desiderio degli occhi" e (3) "la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento". Satana li impiegò anche quando tentò Gesù nel deserto. Con secoli di pratica alle spalle, Satana oggi è un maestro nell'usare questi allettamenti, adattandoli di volta in volta alle inclinazioni del singolo individuo. w13 15/8 4:4-6

mercoledì 18 novembre 2015

Mercoledì 18

Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto? (Matt.24:45)



Nel I secolo non c'era motivo di fare una domanda del genere. Gli apostoli potevano compiere miracoli e perfino trasmettere doni miracolosi a dimostrazione del fatto che avevano il sostegno divino (Atti 5:12). Non c'era dunque bisogno di chiedersi chi fosse stato davvero incaricato da Cristo di guidare la congregazione. Nel 1914, invece, la situazione era molto diversa. Quell'anno cominciò il tempo della mietitura; era finalmente arrivato il momento di separare il grano dalle zizzanie (Matt.13:36-43). Sorse così una domanda importantissima: come riconoscere il grano, cioè i cristiani unti, in mezzo a tanti finti cristiani che sostenevano di essere i veri seguaci di Gesù? La parabola dello schiavo fedele rispondeva a questo interrogativo. Gli unti seguaci di Cristo sarebbero stati quelli spiritualmente ben nutriti. w13 15/7 4:7

martedì 17 novembre 2015

Martedì 17

Siate di mente sana (1 Piet.4:7)



Tutti nasciamo nel peccato e siamo ben lontani dall'avere un corpo e una mente perfetti (Sal.51:5; Rom.3:23). Per giunta, molti di noi erano tra coloro a cui Satana ha "accecato" la mente; non conoscevamo Geova e le sue giuste norme (2 Cor.4:4; Tito 3:3). Quindi se ci basassimo esclusivamente su ciò che ci sembra giusto e ragionevole, per quanto ci sforziamo di ponderare la nostra decisione rischieremmo di sbagliare (Prov.14:12). A differenza di noi esseri umani, il nostro Padre celeste è perfetto sotto ogni punto di vista (Deut.32:4). Geova ci ha dato la possibilità di rinnovare il nostro modo di pensare e di coltivare "sanità di mente" (2 Tim.1:7). Se come cristiani vogliamo ragionare e agire con assennatezza, dobbiamo controllare pensieri e sentimenti e imitare il modo di pensare, di sentire e di agire di Geova. w13 15/9 4:4-6

lunedì 16 novembre 2015

Lunedì 16

I capelli grigi sono una corona di bellezza quando si trovano nella via della giustizia (Prov.16:31)



Non dovremmo trascurare di aiutare i cristiani che sono anziani o malati. Alcuni di loro vorrebbero tanto essere con noi alle adunanze e alle assemblee, ma di rado ci riescono. Diverse congregazioni aiutano amorevolmente questi proclamatori facendo in modo che seguano le adunanze per telefono, ma in alcune zone questo non è possibile. Nonostante ciò, i fratelli e le sorelle impossibilitati ad andare alle adunanze possono dare il proprio contributo alla pura adorazione, per esempio pregando per la crescita della congregazione cristiana (Sal.92:13,14). I cristiani avanti negli anni non sempre si rendono conto di quanto riescono a essere incoraggianti. Anna andò fedelmente al tempio per molti anni, ma difficilmente immaginava che a distanza di secoli il suo esempio e il suo amore per Geova sarebbero serviti di sprone per altri. Anche oggi l'amore che questi fratelli d'età avanzata hanno per Geova parla al cuore di tanti compagni di fede. w14 15/1 4:17, 18

domenica 15 novembre 2015

Domenica 15

Io sono il pastore eccellente (Giov.10:11)



In veste di "pastore eccellente" Gesù ha gli stessi interessi, propositi e qualità del Padre. È arrivato a "[cedere] la sua anima per le pecore" (Giov.10:15). Il suo sacrificio di riscatto è un meraviglioso dono fatto a tutto il genere umano (Matt.20:28; Giov.3:16). Come si comportano le pecore con il Pastore eccellente? "Le mie pecore ascoltano la mia voce", disse Gesù Cristo, "e io le conosco, ed esse mi seguono" (Giov.10:27). Ascoltare la voce del Pastore eccellente significa seguire sempre la sua guida. Richiede tra l'altro che si collabori con i sottopastori spirituali che ha costituito. Gesù indicò che l'opera da lui iniziata sarebbe stata proseguita dagli apostoli e dai discepoli, i quali avrebbero dovuto 'insegnare' alle sue pecorelle e 'pascerle' (Matt.28:20; Giov.21:15-17). Con il diffondersi della buona notizia e l'aumentare del numero dei discepoli, Gesù dispose che cristiani maturi pascessero le congregazioni (Efes.4:11,12). w13 15/11 4:4, 5

sabato 14 novembre 2015

Sabato 14

Tutto il suo spirito è ciò che lo stupido lascia uscire, ma chi è saggio lo tiene calmo sino alla fine (Prov.29:11)



Genitori e figli, non vi scoraggiate se nella vostra famiglia comunicare non è facile come vorreste. Continuate a lavorarci su e a seguire i consigli della Parola di Dio (3 Giov.4). Solo nel nuovo mondo, essendo perfetti, saremo in grado di interagire in modo perfetto, senza fraintenderci e polemizzare; al presente, invece, tutti facciamo cose di cui poi ci pentiamo. Perciò non esitiamo a chiedere scusa e a perdonare. Restiamo "armoniosamente uniti nell'amore" (Col.2:2). L'amore è una potente forza: 'È longanime e benigno. Non si irrita. Non tiene conto del male. Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa' (1 Cor.13:4-7). Continuate perciò ad amarvi sempre più, e il dialogo migliorerà di pari passo, portando gioia nella vostra famiglia e recando lode a Geova. w13 15/5 4:17, 18

venerdì 13 novembre 2015

Venerdì 13

Cessate di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace (1 Cor.5:11)



Una forma di disciplina che Geova impartisce è la disassociazione, che protegge la congregazione da cattive influenze e può aiutare il peccatore a ristabilirsi (1 Cor.5:6,7). Robert è rimasto disassociato per quasi 16 anni, durante i quali i suoi genitori e i suoi fratelli hanno seguito con fermezza e lealtà il comando della Parola di Dio di evitare la compagnia di chi pratica il peccato e di non rivolgergli nemmeno un saluto. Ora sono alcuni anni che Robert è stato riassociato, e sta facendo un buon progresso spirituale. Quando gli è stato chiesto cosa lo ha spinto a tornare a Geova e al Suo popolo dopo tanto tempo, ha risposto che è stato anche grazie alla presa di posizione della sua famiglia. "Se la mia famiglia avesse cercato la mia compagnia anche solo per poco tempo, ad esempio per sapere come stavo, quei brevi momenti insieme sarebbero stati sufficienti per me, e probabilmente il desiderio di stare con loro non sarebbe stato una forza motivante per tornare a Dio". w13 15/6 4:17

giovedì 12 novembre 2015

Giovedì 12

Ho preso i tuoi rammemoratori come un possedimento a tempo indefinito (Sal.119:111)



I veri cristiani apprezzano i consigli utili, specialmente quando sono basati sulla Parola di Dio. I rammemoratori di Geova ci danno perspicacia, ci istruiscono e ci aiutano a evitare trappole come materialismo, immoralità sessuale, droga e abuso di alcol (Prov.20:1; 2 Cor.7:1; 1 Tess.4:3-5; 1 Tim.6:6-11). Oltre a ciò, ubbidire ai suoi comandi ci consente di avere una "buona condizione del cuore" (Isa.65:14). Per proteggere la preziosa relazione che abbiamo con il nostro Padre celeste, dobbiamo continuare a seguire le sue sagge istruzioni. Il nostro atteggiamento dovrebbe essere lo stesso del salmista che scrisse le parole della scrittura di oggi. Siamo altrettanto felici di ubbidire ai comandamenti di Geova, o ci capita di considerarli un peso? A volte può esserci difficile accettare i suoi consigli, ma non per questo dobbiamo perderci d'animo: anche noi possiamo imparare a nutrire una fiducia incrollabile nell'eccelsa sapienza di Dio. w13 15/9 2:2, 3

mercoledì 11 novembre 2015

Mercoledì 11

Molte nazioni certamente andranno e diranno: "Venite, e saliamo al monte di Geova" (Mic.4:2)



Michea morì molto tempo prima dell'adempimento di questa profezia. In ogni caso, fu sempre deciso a rimanere leale a Geova, fino alla morte se necessario, a prescindere da quello che facevano gli altri. A tal riguardo scrisse: "Tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre" (Mic.4:5). Michea riuscì ad attendere con pazienza durante quei tempi difficili perché era assolutamente sicuro che Geova avrebbe mantenuto tutte le sue promesse. Non c'è dubbio, il profeta aveva fiducia in Geova! Nutriamo anche noi la stessa fiducia in Geova? Ne abbiamo senz'altro motivo. Vediamo avverarsi la profezia di cui Michea attendeva l'adempimento: "nella parte finale dei giorni" milioni di persone da ogni nazione, tribù e lingua sono affluite "al monte della casa di Geova" (Mic.4:1). w13 15/11 2:6, 7

martedì 10 novembre 2015

Martedì 10

Anche ad altre città devo dichiarare la buona notizia del regno di Dio, perché per questo sono stato mandato (Luca 4:43)



All'inizio del suo ministero sulla terra Gesù affermò quanto sopra. Per tre anni e mezzo fece di quest'opera il fulcro della sua vita. Istruì i suoi discepoli, comandando loro: "Mentre andate, predicate, dicendo: 'Il regno dei cieli si è avvicinato'" (Matt.10:7). Dopo essere stato risuscitato predisse che i suoi seguaci avrebbero portato tale messaggio "fino alla più distante parte della terra" (Atti 1:8). Promise loro che avrebbe personalmente sostenuto quest'opera importantissima fino ai nostri giorni (Matt.28:19,20). Nel 1919 la "buona notizia del regno" si era arricchita di nuovi sviluppi (Matt.24:14). Il Re governava in cielo, e aveva riunito e purificato un piccolo gruppo di sudditi sulla terra. Questi accolsero con entusiasmo il suo chiaro comando di predicare in tutta la terra la buona notizia che il Regno di Dio era stato istituito (Atti 10:42). w14 15/1 2:7, 8

lunedì 9 novembre 2015

Lunedì 9

Tu sei il mio aiuto e Colui che mi provvede scampo (Sal.40:17)



Un padre amorevole non si limita a provvedere ai figli; cerca anche di proteggerli, e se si trovassero in pericolo farebbe di tutto per salvarli. Un fratello ricorda un incidente che gli capitò da bambino. Stava tornando dal servizio con suo padre, quando a un certo punto dovettero attraversare un torrente che quella mattina si era ingrossato per via di un violento temporale. L'unico modo era quello di saltare da una pietra all'altra. Lui, che era andato avanti, scivolò su una pietra, cadde in acqua e per due volte si trovò completamente sommerso. Fu davvero grato che suo padre, senza perdere tempo, lo afferrasse per una spalla impedendogli di annegare! Il nostro Padre celeste ci salva da quelle che potremmo definire le acque impetuose di questo mondo malvagio e dal suo governante, Satana. Nessuno potrebbe proteggerci meglio di lui (Matt.6:13; 1 Giov.5:19). w14 15/2 3:14, 15

domenica 8 novembre 2015

Domenica 8

Continuate a provare se siete nella fede (2 Cor.13:5)



Qui per "fede" si intende l'insieme degli insegnamenti cristiani rivelati nella Bibbia. Se le nostre parole e le nostre azioni sono in sintonia con essi, superiamo per così dire l'esame e dimostriamo di "[essere] nella fede". Ovviamente dobbiamo valutare la nostra vita alla luce di tutti gli insegnamenti cristiani; non possiamo semplicemente scegliere quelli da seguire e scartare gli altri (Giac.2:10,11). Forse esiti a sottoporti a questo esame, specie se temi di non superarlo. Ma il modo in cui Geova ci vede è più importante di come ci vediamo noi, e i suoi "pensieri" sono molto "più alti" dei nostri (Isa.55:8,9). Geova non esamina i suoi adoratori per condannarli, ma per individuare le loro buone qualità e per aiutarli. Usare la sua Parola per "provare se [sei] nella fede" ti renderà più facile vedere te stesso come ti vede lui. Così potrai sostituire l'idea di non valere nulla per Geova con il confortante concetto esposto nelle Scritture: ai suoi occhi sei prezioso. w14 15/3 2:5, 6

sabato 7 novembre 2015

Sabato 7

Consideriamoci a vicenda incoraggiandoci l'un l'altro (Ebr.10:24,25)



Anticamente la nazione di Israele doveva radunarsi per 'ascoltare e imparare' (Deut.31:10-12). Gli ebrei del I secolo avevano l'abitudine di recarsi nelle sinagoghe, dove si leggevano le Scritture (Luca 4:16; Atti 15:21). Con la nascita della congregazione cristiana si continuò a porre l'accento sull'importanza di riunirsi, e le adunanze sono tuttora un aspetto fondamentale dell'adorazione che rendiamo. Per incoraggiarci gli uni gli altri è importante che prendiamo parte attiva alle adunanze. Possiamo esprimere pubblicamente la nostra fede rispondendo alle domande che accompagnano i paragrafi, spiegando come si può applicare una scrittura, narrando una breve esperienza che illustra la saggezza di seguire i princìpi biblici o in altri modi ancora (Sal.22:22; 40:9). Siamo tutti d'accordo che, non importa da quanti anni frequentiamo le adunanze, ascoltare i commenti sinceri dei nostri fratelli, giovani e meno giovani, è sempre incoraggiante. w13 15/4 4:4, 5

venerdì 6 novembre 2015

Venerdì 6

Ci raccomandiamo come ministri di Dio in notti insonni, in tempi senza cibo (2 Cor.6:4,5)



Come dimostrano le esperienze vissute dall'apostolo Paolo, il ministero può comportare "notti insonni" e "tempi senza cibo". Queste espressioni ci danno una chiara idea di cosa significhi lo spirito di sacrificio, e forse richiamano alla nostra mente i pionieri, che mettono il ministero al primo posto pur sostenendosi dal punto di vista economico. Pensiamo anche ai nostri devoti missionari, che si 'versano come libazione' prestando servizio in paesi stranieri (Filip.2:17). Per non parlare dei nostri instancabili anziani, disposti a saltare i pasti e a perdere il sonno per occuparsi delle pecore di Geova. Meritano poi una menzione i cristiani avanti negli anni e quelli con problemi di salute che comunque fanno del loro meglio per assistere alle adunanze e per partecipare al servizio di campo. Il nostro cuore si riempie di apprezzamento quando pensiamo a tutti questi altruisti servitori di Dio, i cui sforzi non passano inosservati neanche alle persone di fuori. w13 15/5 2:7

giovedì 5 novembre 2015

Giovedì 5

Siate generosi, pronti a condividere (1 Tim.6:18)



Come possiamo farlo? Usando il nostro tempo e le nostre energie per aiutare e incoraggiare altri (Gal.6:10). 'Praticare il dare' ci avvicinerà di più a Geova e ai nostri cari (Luca 6:38; Prov.19:17). Abbiamo anche la possibilità di essere generosi donando a Geova. Le Scritture esortano: "Onora Geova con le tue cose di valore" (Prov.3:9). Tali "cose di valore" includono appunto il tempo, le energie e le risorse che abbiamo, cose che possiamo usare per servirlo. Anche i più piccoli possono imparare a essere generosi verso Geova. "Quando la nostra famiglia vuole fare una contribuzione nella Sala del Regno, lasciamo che siano i bambini a mettere i soldi nella cassetta", racconta un padre di nome Jason. "E loro sono felici, perché con quel gesto stanno dando qualcosa a Geova". I bambini che imparano da piccoli la gioia di donare a Geova continueranno probabilmente a farlo anche da adulti (Prov.22:6). w13 15/6 2:9-11

mercoledì 4 novembre 2015

Mercoledì 4

Se non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve portare due tortore (Lev.5:7)



Nell'antico Israele era indispensabile offrire sacrifici per ottenere il perdono dei peccati e godere del favore di Geova. Alcuni sacrifici erano obbligatori, mentre altri erano volontari (Lev.23:37,38). Gli olocausti potevano essere presentati come offerte volontarie, o doni, a Geova. Comprendendo che non tutti potevano permettersi di fare le stesse offerte, amorevolmente Geova richiedeva da ognuno solo ciò che era in grado di dare. La sua legge stabiliva che il sangue dell'animale doveva essere versato, il che era "un'ombra delle buone cose avvenire" che avrebbero avuto luogo tramite suo Figlio, Gesù (Ebr.10:1-4). Tuttavia Geova non era inflessibile in relazione all'animale da sacrificare. Per esempio, accettava l'offerta di tortore se la persona non poteva permettersi di offrire un animale dal gregge o dalla mandria. In questo modo anche i poveri potevano provare la gioia di fargli sacrifici (Lev.1:3,10,14). w13 15/12 2:4, 5

martedì 3 novembre 2015

Martedì 3

In effetti invocherà il male sul suo Dio (Isa.8:21)



Ai giorni di Isaia la nazione di Giuda si trovò in gravi difficoltà: era circondata dai nemici, il cibo scarseggiava e molti pativano la fame. Ma invece di ricercare l'aiuto divino per affrontare le difficoltà, molti iniziarono a 'invocare il male sul loro re e sul loro Dio'. In pratica incolparono Geova della situazione. Se soffriamo a causa di una disgrazia o di problemi personali, potremmo anche noi arrivare a chiederci in cuor nostro: "Dov'è Geova ora che ho bisogno di lui?" Dato che non avevano il quadro completo della situazione, gli israeliti contemporanei di Ezechiele ritenevano che la via di Geova non fosse "propriamente giusta" (Ezec.18:29). Era come se si ergessero a giudici di Dio, basandosi sulla loro limitata comprensione dei fatti. A volte potremmo non comprendere appieno un brano biblico o la piega che alcuni avvenimenti prendono nella nostra vita. In casi del genere, potrebbe capitare anche a noi di pensare che la via di Geova non sia "propriamente giusta"? (Giob.35:2). w13 15/8 2:8, 9

lunedì 2 novembre 2015

Lunedì 2

Siate come persone libere, eppure mantenendo la vostra libertà non come un manto per la malizia, ma come schiavi di Dio (1 Piet.2:16)



Per tener fede alla nostra dedicazione dobbiamo superare degli ostacoli. Combattiamo su due fronti. In primo luogo c'è il conflitto di cui parlò Paolo quando scrisse: "Realmente mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo che sono interiormente, ma vedo nelle mie membra un'altra legge che combatte contro la legge della mia mente e mi conduce prigioniero alla legge del peccato che è nelle mie membra" (Rom.7:22,23). Anche noi siamo soggetti all'imperfezione ereditata e di conseguenza dobbiamo affrontare una continua lotta con le inclinazioni della nostra carne. L'altra battaglia è contro questo mondo controllato dai demoni. Satana, che ne è il governante, usa ogni arma a sua disposizione per indurci alla slealtà nei confronti di Geova e di Gesù. Ci tenta nella speranza che cediamo al suo potere corruttore e diventiamo suoi schiavi (Efes.6:11,12). Una delle sue tattiche è quella di far sembrare il mondo attraente, seducente (1 Giov.2:15,16). w13 15/10 2:5, 6

domenica 1 novembre 2015

Domenica 1

Raccogliete le zizzanie (Matt.13:30)



Man mano che la raccolta proseguiva, la distinzione fra i veri cristiani e i falsi divenne sempre più chiara (Riv.18:1,4). Nel 1919 fu evidente che Babilonia la Grande era caduta. Cosa, in particolare, rese netta la distinzione tra i veri cristiani e i finti? L'opera di predicazione. Coloro che guidavano le attività degli Studenti Biblici iniziarono a dare molto risalto al fatto che tutti, individualmente, dovessero darsi da fare nella predicazione del Regno. Ad esempio, un opuscolo pubblicato in inglese nel 1919 esortava tutti i cristiani unti a predicare di casa in casa. Diceva: "È un'opera immane, ma è del Signore, ed è con il suo sostegno che verrà compiuta. Voi avete il privilegio di prendervi parte" (To Whom the Work Is Entrusted). Come fu accolto l'invito? Da quel momento, come riferiva La Torre di Guardia nel 1922, gli Studenti Biblici intensificarono la loro attività di predicazione. Di lì a poco il ministero di casa in casa divenne l'elemento distintivo di quei fedeli cristiani, ed è così ancora oggi. w13 15/7 2:10, 11

sabato 31 ottobre 2015

Sabato 31

Tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova (Isa.54:13)



Come possiamo dimostrare di essere "persone ammaestrate da Geova"? Ubbidendo scrupolosamente ai suoi comandi. Nel rifugio sicuro che è la congregazione troviamo la guida e la protezione di cui abbiamo bisogno: è qui, infatti, che uomini fedeli che servono come anziani ci danno aiuto e consigli scritturali (Gal.6:1). Molta della tenera cura che Geova ha per noi si manifesta attraverso questi "doni negli uomini" (Efes.4:7,8). Come dovremmo reagire ai loro consigli? L'ubbidienza e la sottomissione spontanea ci procureranno la benedizione divina (Ebr.13:17). Dobbiamo essere determinati a farci condurre dallo spirito santo e sottometterci così alla guida del nostro Padre celeste. Meditiamo, inoltre, sulla vita di suo Figlio, Gesù Cristo, e cerchiamo di seguire il suo impareggiabile esempio. La ricompensa che ricevette per essere stato ubbidiente fino alla morte fu straordinaria (Filip.2:5-11). Anche noi saremo benedetti se confideremo in Geova con tutto il cuore (Prov.3:5,6). w14 15/2 3:20, 21

venerdì 30 ottobre 2015

Venerdì 30

Le volpi hanno tane e gli uccelli del cielo hanno dove posarsi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove adagiare la testa (Matt.8:20)



Gesù incoraggiò i discepoli ad avere l'occhio semplice (Matt.6:22). Prendendo a modello Gesù, i pionieri devono ricordare che più cose possiedono, più dovranno preoccuparsi di mantenerle in buono stato, ripararle e all'occorrenza sostituirle. I pionieri sanno bene che non hanno questo privilegio di servizio in virtù di qualche particolare merito. Qualsiasi dono o incarico si abbia è frutto dell'immeritata benignità di Dio. Quindi, se vuole perseverare nel suo servizio, il pioniere deve fare affidamento su di lui (Filip.4:13). Sfide e difficoltà non mancano (Sal.34:19). Quando si presentano, i pionieri devono cercare la guida di Geova e dargli la possibilità di aiutarli anziché rinunciare frettolosamente al loro privilegio di servizio (Sal.37:5). Via via che provano in prima persona il suo amorevole sostegno, la relazione che hanno con il loro Padre celeste si rafforzerà (Isa.41:10). w13 15/9 5:14, 15

giovedì 29 ottobre 2015

Giovedì 29

Cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza (Gal.6:1)



Un anziano fa notare a un fratello i princìpi scritturali che dovrebbe valutare prima di prendere una decisione importante e ripassa con lui quanto è stato pubblicato sull'argomento. Lo invita a riflettere sull'effetto che le diverse opzioni avrebbero sulla sua relazione con Geova. Può anche sottolineare l'importanza di cercare la guida di Dio in preghiera prima di prendere una decisione (Prov.3:5,6). Alla fine, comunque, l'anziano lascerà che sia il fratello a prendere una decisione (Rom.14:1-4). L'unica autorità su cui i sorveglianti cristiani possono basare le indicazioni da dare ai fratelli è quella delle Scritture. Pertanto, è fondamentale che usino la Bibbia con abilità e si attengano a ciò che dice. In questo modo eviteranno di commettere qualsiasi abuso di potere. Dopotutto sono solo sottopastori, e ogni componente della congregazione risponderà personalmente a Geova e Gesù delle decisioni che prende (Gal.6:5,7,8). w13 15/11 5:11, 12

mercoledì 28 ottobre 2015

Mercoledì 28

Questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute (Matt.24:34)



Sappiamo che la "generazione" di cui parlò Gesù comprende due gruppi di cristiani unti. Il primo riconobbe il segno della presenza di Cristo nel 1914. Questi non erano semplicemente in vita nel 1914, ma erano stati unti con lo spirito come figli di Dio quello stesso anno, se non prima (Rom.8:14-17). Il secondo gruppo che rientra in "questa generazione" è composto da cristiani unti che non solo erano in vita, ma sono anche stati unti con lo spirito santo mentre quelli del primo erano ancora sulla terra. Oggi le parole di Gesù ci danno la garanzia che almeno alcuni di "questa generazione non [passeranno] affatto" prima di aver visto l'inizio della grande tribolazione. Questo dovrebbe convincerci ancora di più che manca davvero poco prima che il Re del Regno di Dio intervenga per distruggere i malvagi e portare un giusto nuovo mondo (2 Piet.3:13). w14 15/1 5:15, 16

martedì 27 ottobre 2015

Martedì 27

Non sappiamo per che cosa dobbiamo pregare (Rom.8:26)



I social network e i messaggi di testo sono molto comuni in questa era tecnologica. Come va, in paragone, il dialogo con il nostro migliore Amico, Geova? Quante volte prendiamo l'iniziativa di parlare con lui? Per alcuni servitori di Dio non è facile aprirgli il cuore ed esprimergli i loro sentimenti più profondi. Ma questo è proprio ciò che Geova vuole che facciamo quando preghiamo (Sal.119:145; Lam.3:41). Anche se ci è difficile esprimere i nostri sentimenti, abbiamo un aiuto su cui contare. Ai cristiani di Roma, Paolo scrisse: "Lo spirito stesso intercede per noi con gemiti inespressi. Ma colui che scruta i cuori sa qual è l'intenzione dello spirito, perché intercede in armonia con Dio per i santi" (Rom.8:26,27). Meditare sulle parole riportate nei libri di Giobbe, Salmi e Proverbi ci aiuterà a esprimere a Geova i nostri sentimenti più intimi. w14 15/2 4:18, 19

lunedì 26 ottobre 2015

Lunedì 26

La pace di Dio custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali (Filip.4:7)



Vedere gli effetti che il passare degli anni produce sui nostri genitori è sconvolgente. Tristezza, ansia, frustrazione, rabbia, sensi di colpa e perfino rancore: molti figli che si prendono cura dei genitori possono provare questi sentimenti. A volte un genitore potrebbe dire qualcosa di poco gentile o mostrarsi ingrato. Se dovesse succedere, cercate di non prendervela. Prendersi cura dei genitori che invecchiano può essere un compito complesso ed emotivamente sfibrante. Non esiste un pacchetto predefinito di soluzioni che funzionano per tutti. Comunque, se facciamo i piani in anticipo, collaboriamo con gli altri familiari, comunichiamo in modo aperto e, soprattutto, preghiamo con fervore, riusciremo ad assolvere la responsabilità di onorare i nostri cari. Così facendo avremo la soddisfazione di sapere che stanno ricevendo le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno (1 Cor.13:4-8). Cosa ancora più importante, possiamo essere certi che proveremo la pace mentale che Geova concede a coloro che onorano i genitori. w14 15/3 4:16, 18

domenica 25 ottobre 2015

Domenica 25

Non smettiamo di fare ciò che è eccellente (Gal.6:9)



Personalmente, stiamo al passo con la meravigliosa organizzazione di Geova? Il nostro entusiasmo per la verità cresce sempre di più o si sta affievolendo? Riflettendo su queste domande potremmo accorgerci che cominciamo a stancarci, o che forse non abbiamo più lo zelo di prima. Può succedere. Nel I secolo l'apostolo Paolo dovette esortare i compagni di fede a considerare l'esempio di zelo dato da Gesù. Far questo, disse, li avrebbe aiutati a 'non stancarsi' e a 'non venire meno nelle loro anime' (Ebr.12:3). Allo stesso modo un attento esame dell'opera di predicare il Regno, compiuta oggi dall'organizzazione di Geova, ci spronerà senz'altro a perseverare con entusiasmo. Tuttavia Paolo indicò che per non stancarsi ci vuole qualcos'altro: disse che bisogna "fare ciò che è eccellente". Perciò è necessario che agiamo. w13 15/4 4:2, 3

sabato 24 ottobre 2015

Sabato 24

Siate senza difetto e non fate inciampare altri fino al giorno di Cristo (Filip.1:10)



Se amiamo una persona non vogliamo ferirla, anzi, cerchiamo di ottenerne l'approvazione. Se siamo tentati da un desiderio impuro, quindi, faremmo bene a riflettere su quali sarebbero le conseguenze sia per noi che per gli altri. Dovremmo chiederci: "Come si ripercuoterebbe questa condotta egoista sulla mia relazione con Geova? Che effetto avrebbe sulla mia famiglia? E sulla congregazione? Potrei far inciampare qualcuno?" E ancora: "Qualche istante di piacere illecito vale il dolore che deriverà dalla mia scelta? Voglio davvero finire come Esaù, a piangere amaramente una volta che avrò capito cosa ho fatto?" (Ebr.12:17). Riflettere su domande come queste ci aiuterà ad 'aborrire ciò che è malvagio' e ad 'aderire a ciò che è buono' (Rom.12:9). Sarà soprattutto l'amore per Geova a tenerci legati alla nostra eredità (Sal.73:28). w13 15/5 5:14

venerdì 23 ottobre 2015

Venerdì 23

In quanto a me, avvicinarmi a Dio è bene per me. Nel Sovrano Signore Geova ho posto il mio rifugio (Sal.73:28)



Con queste parole, il salmista espresse la sua fiducia in Dio. Quali circostanze lo avevano portato a trarre questa conclusione? Vedendo la "pace dei malvagi", il salmista si era sentito amareggiato. Aveva detto sconfortato: "È invano che ho mondato il mio cuore e che lavo le mie mani nella stessa innocenza" (Sal.73:2,3,13,21). Recandosi "nel grande santuario di Dio", però, si era trovato in un ambiente che lo aveva aiutato a correggere il suo modo di pensare e a tenere caro il profondo legame che aveva con Dio (Sal.73:16-18). Tale esperienza aveva insegnato a quell'uomo timorato di Dio un'importante lezione: per mantenere una stretta relazione con Geova è essenziale rimanere nel suo popolo, accettare i consigli e applicarli (Sal.73:24). Anche noi desideriamo avere un'intima relazione con il vero Dio, il Dio vivente. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che ci lasciamo modellare dai suoi consigli e dalla sua disciplina in modo da ottenere la sua approvazione. w13 15/6 4:1, 2

giovedì 22 ottobre 2015

Giovedì 22

Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose? (Matt.24:3)



A partire dalle parole riportate in Matteo 24:29, Gesù si concentrò primariamente su avvenimenti che si sarebbero verificati nei nostri giorni (Matt.24:30,42,44). Parlando di ciò che sarebbe accaduto durante la grande tribolazione, affermò che gli esseri umani "[avrebbero visto] il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo". Poi, esortando chi sarebbe vissuto durante gli ultimi giorni a stare in guardia, disse: "Non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore. [...] In un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo". Fu in questo contesto, mentre parlava di avvenimenti che avrebbero avuto luogo negli ultimi giorni, che Gesù pronunciò la parabola dello schiavo fedele (Matt.24:45-47). Quindi possiamo concludere che essa cominciò ad adempiersi solo dopo che, nel 1914, erano iniziati gli ultimi giorni. Questa è una conclusione logica. w13 15/7 4:5, 6

mercoledì 21 ottobre 2015

Mercoledì 21

Quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione! (2 Piet.3:11)



Se vogliamo avere l'approvazione di Dio, i nostri "atti di condotta" devono essere santi, ovvero puri dal punto di vista morale, mentale e spirituale. Inoltre dobbiamo compiere "opere di santa devozione" che scaturiscono dalla riverenza e dal leale attaccamento per lui. Questo significa che, oltre alle azioni che compiamo, entrano in gioco anche i sentimenti. Dal momento che "[esamina] il cuore", Geova sa se la nostra condotta è pura e se gli siamo totalmente devoti (1 Cron.29:17). Satana il Diavolo non vuole che otteniamo l'approvazione di Dio. Anzi, fa tutto il possibile per indurci a porre fine alla nostra amicizia con lui. Non si fa problemi a ricorrere a menzogne e inganni per abbindolarci e farci smettere di adorare Dio (Giov.8:44; 2 Cor.11:13-15). È saggio dunque che ognuno di noi si chieda: "In che modo Satana inganna le persone? Come posso proteggere la mia relazione con Geova?" w13 15/8 4:2, 3

martedì 20 ottobre 2015

Martedì 20

Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento (Prov.3:5)



Decisioni: ogni giorno ce ne sono tante da prendere, il che suscita sentimenti contrastanti. C'è chi rivendica il diritto di decidere qualsiasi cosa lo riguardi e non ammette neppure l'idea che possa essere qualcun altro a farlo, e chi invece odia dover prendere decisioni che esulano dal tran tran quotidiano. Altri ancora leggono manuali o si rivolgono a esperti, magari investendo somme ragguardevoli per avere le consulenze di cui ritengono di aver bisogno. Molti di noi si collocano tra questi due estremi. Sappiamo che, sebbene certe decisioni non spettino a noi, in tanti altri campi possiamo decidere in base alle nostre preferenze (Gal.6:5). In ogni caso, probabilmente siamo anche consapevoli che non sempre prendiamo decisioni sagge e vantaggiose. w13 15/9 4:1, 2

lunedì 19 ottobre 2015

Lunedì 19

Padre, glorifica il tuo figlio, affinché il figlio glorifichi te (Giov.17:1)



È la tarda serata del 14 nisan del 33. Gesù e i suoi apostoli hanno appena celebrato la Pasqua a ricordo di come Dio liberò i loro antenati dalla schiavitù in Egitto. I fedeli discepoli di Gesù, però, stanno per sperimentare una liberazione ancora più grande, "una liberazione eterna". L'indomani il loro perfetto Maestro sarà messo a morte dai suoi nemici, ma questo odioso delitto si trasformerà in una benedizione: il sangue versato da Gesù porrà le basi per la liberazione del genere umano dal peccato e dalla morte (Ebr.9:12-14). Per far sì che questo amorevole dono di Dio non vada dimenticato, Gesù istituisce una nuova celebrazione annuale che prende il posto della Pasqua. Lo fa spezzando un pane non lievitato, passandolo agli undici apostoli fedeli e dicendo: "Questo significa il mio corpo che dev'essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me". Dopodiché passa loro un calice di vino rosso (Luca 22:19,20). w13 15/10 4:1, 2

domenica 18 ottobre 2015

Domenica 18

Certamente ricercherò le mie pecore e ne avrò cura (Ezec.34:11)



Geova si paragona a un pastore, e questo ci aiuta a conoscerlo meglio (Ezec.34:12-14). Un pastore amorevole si sente responsabile del gregge affidato alla sua cura. Porta le pecore al pascolo e ad abbeverarsi (Sal.23:1,2); le sorveglia giorno e notte (Luca 2:8); le protegge dai predatori (1 Sam.17:34,35); porta in braccio gli agnellini (Isa.40:11); va in cerca delle pecore che si sono perse e cura quelle ferite (Ezec.34:16). Per stare bene, le pecore hanno bisogno di cura e attenzione. Lo stesso vale in senso spirituale per gli esseri umani (Mar.6:34). Le persone risentono della mancanza di cura e guida spirituale adeguata: diventano vulnerabili e si "smarriscono" moralmente, proprio come le "pecore che non hanno pastore" si disperdono (1 Re 22:17). Comunque, Geova si prende amorevolmente cura dei bisogni del suo popolo. w13 15/11 4:1, 2

sabato 17 ottobre 2015

Sabato 17

Geova serve alla mia salvezza (Eso.15:2)



Geova liberò gli israeliti oppressi e li "fece uscire dall'Egitto": una colonna di nuvola e di fuoco li guidò fino al mare; mentre le acque del Mar Rosso li sovrastavano da entrambi i lati, lo attraversarono camminando sull'asciutto; una volta raggiunta l'altra riva videro quelle stesse acque riversarsi sull'esercito egiziano (Eso.13:14,21,22; Sal.136:11-15). Se avete figli, li state aiutando a vedere Geova come un Dio potente che libera il suo popolo? Riescono a percepire questa vostra convinzione, anche nelle conversazioni che fate e nelle decisioni che prendete? Durante l'adorazione in famiglia potete includere una trattazione dei capitoli 12-15 di Esodo e mettere in evidenza il modo in cui Geova liberò il suo popolo. Altre volte potreste analizzare lo stesso argomento alla luce di Atti 7:30-36 o Daniele 3:16-18,26-28. Tutti, piccoli e grandi, dovremmo avere la piena fiducia che, come liberò il suo popolo in passato, Geova libererà anche noi in futuro (1 Tess.1:9,10). w13 15/12 3:15, 16

venerdì 16 ottobre 2015

Venerdì 16

Ricorda il tuo grande Creatore prima che vengano i giorni calamitosi (Eccl.12:1)



Salomone utilizzò un linguaggio poetico per descrivere ciò che succede in vecchiaia (Eccl.12:2-5). Nessuno dovrebbe pensare di aspettare questa fase della vita per iniziare a servire Geova. Anche se serviamo Geova da molti anni, è bene che di tanto in tanto ci fermiamo a riflettere sulla grandezza del nostro Creatore. La vita stessa è un dono straordinario. La complessità che rivela supera di gran lunga la comprensione umana. La varietà evidente nelle cose che Geova ha creato ci dà la possibilità di godere la vita in mille modi diversi. Contemplare la creazione ci fa essere ancora più grati per il suo amore, la sua sapienza e la sua potenza (Sal.143:5). Ricordare il nostro grande Creatore, però, significa anche meditare sugli obblighi che abbiamo nei suoi confronti. Queste riflessioni di certo ci spingono a esprimergli la nostra gratitudine servendolo per tutta la vita al meglio delle nostre possibilità (Eccl.12:13). w14 15/1 4:1-3

giovedì 15 ottobre 2015

Giovedì 15

Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile (2 Tim.3:16)



Usando con abilità l'ispirata Parola di Dio nel ministero diamo alle persone la possibilità di avere la vita eterna. E nell'assolvere il nostro incarico possiamo contare su un altro aiuto provveduto da Geova: il suo spirito santo (Zacc.4:6; Luca 11:13). È un onore senza uguali partecipare a quest'opera alla lode del nostro Padre, Colui che ci provvede tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Pensando a questo, dovremmo chiederci: "Faccio tutto il possibile nel ministero per dimostrare a Geova quanto apprezzo quello che provvede? Cosa posso fare per diventare un predicatore della buona notizia più efficace?" Possiamo dimostrare la nostra gratitudine a Dio mettendo il Regno al primo posto. Se lo faremo, egli provvederà alle nostre necessità (Matt.6:25-33). Il suo amore ci sprona sicuramente a fare tutto quello che è in nostro potere per rallegrare il suo cuore (Prov.27:11). w14 15/2 3:12, 13

mercoledì 14 ottobre 2015

Mercoledì 14

Se qualche vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la santa devozione nella loro propria casa e a continuare a rendere dovuto compenso ai loro genitori e nonni (1 Tim.5:4)



I cristiani hanno l'obbligo di prendersi cura dei propri genitori (1 Tim.5:8,16). Paolo si stava riferendo ai familiari credenti, ma ciò non esclude i genitori che non fanno parte della congregazione cristiana. I modi in cui i figli assolvono questa responsabilità sono svariati. Ogni situazione infatti è un caso a sé: diverse sono le necessità, la personalità, le preferenze e le condizioni di salute di chi ha bisogno di assistenza; alcuni hanno più di un figlio, altri ne hanno solo uno; alcuni ricevono aiuti dallo Stato, altri no. Perciò non sarebbe né saggio né amorevole criticare il modo in cui qualcuno si prende cura dei parenti anziani. Del resto Geova può benedire qualsiasi decisione presa basandosi sulle Scritture e assicurarne il successo, come ha sempre fatto per i suoi servitori (Num.11:23). w14 15/3 3:7, 8

martedì 13 ottobre 2015

Martedì 13

Devi inculcare [gli insegnamenti di Dio] a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi (Deut.6:7)



Di solito i figli vogliono bene ai genitori, e i genitori ne vogliono ai figli. Questo è particolarmente vero nelle famiglie cristiane. Eppure, per quanto gli uni e gli altri desiderino sinceramente avere un bel rapporto, a volte comunicare risulta difficile. Per molte famiglie è una sfida trovare il tempo per avere un dialogo significativo. Ma non è sempre stato così. Nell'antico Israele i bambini trascorrevano la giornata a casa con la mamma oppure accompagnavano il padre nei campi o sul posto di lavoro. Avevano perciò molto tempo per stare con i genitori e parlare con loro. Questo metteva i genitori nella condizione migliore per conoscere i bisogni, i desideri e la personalità dei figli. E anche i figli avevano il tempo e le occasioni per conoscere meglio i genitori. Com'è tutto diverso oggi! w13 15/5 4:2-4

lunedì 12 ottobre 2015

Lunedì 12

I nemici dell'uomo sono gli uomini di casa sua (Mic.7:6)



È molto stressante dover trattare quotidianamente con persone egocentriche al lavoro, a scuola e nel vicinato. Ma alcuni servitori di Dio hanno difficoltà ancora maggiori. Gesù disse che i suoi seguaci avrebbero affrontato l'opposizione dei familiari, e per descrivere l'effetto che il suo messaggio avrebbe avuto usò parole simili a quelle di Michea 7:6. "Sono venuto a causare divisione", affermò, "ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro sua suocera. In realtà, i nemici dell'uomo saranno quelli della sua propria casa" (Matt.10:35,36). È davvero una sfida perseverare quando a deriderci o a farci opposizione sono i familiari che non condividono la nostra fede. Se ci troviamo in questa situazione, non cediamo alle loro pressioni; rimaniamo leali a Geova e attendiamo con pazienza che sia lui a risolverla. Non smettiamo di chiedere il suo aiuto ed egli ci darà la forza e la sapienza necessarie a perseverare. w13 15/11 2:4

domenica 11 ottobre 2015

Domenica 11

Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l'inesperto (Sal.19:7)



Oggi abbiamo ogni ragione di riporre piena fiducia nei rammemoratori di Geova che troviamo nella sua infallibile Parola, la Bibbia (Gios.23:14). Nelle sue pagine leggiamo dei rapporti intercorsi fra Dio e l'umanità imperfetta durante i millenni, una narrazione storica conservata a nostro beneficio (Rom.15:4; 1 Cor.10:11). Abbiamo inoltre visto l'adempimento delle profezie bibliche. Le profezie sono, per così dire, dei rammemoratori forniti con largo anticipo. Ad esempio, "nella parte finale dei giorni" milioni di persone hanno abbracciato la pura adorazione, come profetizzato (Isa.2:2,3). Anche il peggiorare della situazione mondiale trova riscontro nelle profezie della Bibbia. E la capillare campagna di predicazione che si sta svolgendo in tutta la terra costituisce un adempimento diretto delle parole di Gesù (Matt.24:14). Nel corso dei secoli il nostro Creatore ha dimostrato che possiamo riporre fiducia in lui. Prestiamo attenzione ai suoi rammemoratori? Abbiamo fede in essi? w13 15/9 1:19, 20

sabato 10 ottobre 2015

Sabato 10

Le tue frecce sono aguzze nel cuore dei nemici del re (Sal.45:5)



Il Re siede su un cavallo bianco, simbolo di guerra pura e giusta agli occhi di Geova (Riv.6:2; 19:11). Oltre alla spada ha un arco. "Vidi, ed ecco, un cavallo bianco", si legge in Rivelazione; "e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria". Sia la spada che l'arco rappresentano gli strumenti di cui Cristo si servirà per eseguire il giudizio sui suoi nemici. Con linguaggio poetico il salmista scrisse che le "frecce" del Re "sono aguzze [...] nel cuore dei nemici" e che "sotto di [lui] continuano a cadere popoli". La distruzione abbraccerà l'intera terra (Ger.25:33). Dopo aver distrutto il malvagio sistema di Satana sulla terra, "nel [suo] splendore" Cristo avanzerà "verso il successo" (Sal.45:4). Completerà la sua vittoria relegando Satana e i demoni nell'abisso per tutta la durata del Regno millenario (Riv.20:2,3). w14 15/2 1:17-19

venerdì 9 ottobre 2015

Venerdì 9

Dovete essere santi, perché io sono santo (1 Piet.1:16)



Per far parte della famiglia universale di Geova dobbiamo essere puri, santi. Dobbiamo evitare qualsiasi contaminazione da parte della falsa religione o della politica di questo mondo. Lo "schiavo fedele e discreto", nominato da Gesù, fornisce regolarmente sano cibo spirituale a tutti quelli che compongono il "solo gregge" di cui egli è il pastore (Matt.24:45-47; Giov.10:16). A partire dal 1919 un piccolo gruppo di fratelli unti ha lealmente assolto la seria responsabilità di nutrire i "domestici". L'abbondante cibo spirituale che riceviamo attraverso questo canale ci permette di crescere nella fede e rafforza la nostra determinazione a rimanere puri sotto il profilo spirituale, morale, mentale e fisico. Tale nutrimento, inoltre, ci istruisce e ci prepara per partecipare appieno alla più importante opera che si sta svolgendo sulla terra. Assumiamo con regolarità questo cibo spirituale? w14 15/1 2:5, 6

giovedì 8 ottobre 2015

Giovedì 8

Riscattate per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi (Efes.5:16)



Oggi il poco tempo che i genitori potrebbero trascorrere con i loro figli è occupato da computer, televisione e altri strumenti elettronici. Potete 'riscattare' da altre attività un po' di tempo da trascorrere con la vostra famiglia? Alcune famiglie decidono di limitare il tempo che trascorrono davanti alla TV o al computer. Altre si prefiggono di mangiare insieme almeno una volta al giorno. Anche l'adorazione familiare si sta rivelando per genitori e figli un'ottima opportunità di avvicinarsi di più e conversare di argomenti spirituali in una bella atmosfera. Quell'ora, o giù di lì, usata a tale scopo è un buon inizio, ma per instaurare un dialogo veramente profondo non è sufficiente: occorre comunicare con regolarità. Prima che vostro figlio esca per andare a scuola, ditegli qualcosa di incoraggiante, considerate la scrittura del giorno o pregate insieme. Questo potrebbe cambiargli la giornata! w13 15/5 4:4, 5

mercoledì 7 ottobre 2015

Mercoledì 7

Non veniamo meno (2 Cor.4:16)



Geova vuole che siamo felici, e fa molto in tal senso. Ci assicura del suo amore e ci aiuta a perseverare nel servizio che gli rendiamo (Ger.31:3). Ciò nonostante, alcuni fedeli servitori di Dio lottano con pensieri negativi, convinti che né loro né il loro servizio valgano un granché ai suoi occhi. A chi prova sentimenti negativi così radicati l'idea di 'rallegrarsi per molti anni' può sembrare una pia illusione, e la vita una serie interminabile di "giorni delle tenebre" (Eccl.11:8). Simili sentimenti possono essere dovuti a una delusione, a una malattia o alle limitazioni imposte dall'età che avanza (Sal.71:9; Prov.13:12; Eccl.7:7). Tutti i cristiani devono inoltre fare i conti con un'altra verità: il cuore è "ingannevole" e può 'condannarci' anche se in realtà Geova è contento di noi (Ger.17:9; 1 Giov.3:20). w14 15/3 2:1-3

martedì 6 ottobre 2015

Martedì 6

Se produrrà frutto nel futuro, bene; se no, lo taglierai (Luca 13:9)



Gesù usò gli ultimi sei mesi circa a sua disposizione per intensificare l'attività di predicazione in Giudea e in Perea. Tenendo presente che siamo molto inoltrati nel tempo della fine, è importantissimo che intensifichiamo i nostri sforzi nell'opera di predicazione (Dan.2:41-45). È davvero un meraviglioso privilegio essere testimoni di Geova! Siamo l'unico popolo sulla terra a prospettare la speranza di una soluzione definitiva ai problemi del genere umano. Di recente una giornalista ha scritto che non è proprio possibile dare risposta alla domanda: "Perché accadono cose brutte alla brava gente?" Per noi cristiani è sia un dovere che un privilegio fornire le risposte bibliche a simili interrogativi a tutti coloro che sono disposti ad ascoltare. Abbiamo ogni motivo per essere "ferventi nello spirito" mentre assolviamo l'incarico divino che ci è stato affidato (Rom.12:11). Con la benedizione di Dio, la nostra zelante predicazione può aiutare altri a conoscerlo e amarlo. w13 15/5 2:5, 6

lunedì 5 ottobre 2015

Lunedì 5

Geova conosce quelli che gli appartengono (2 Tim.2:19)



Mentre il 1914 volgeva al termine, alcuni Studenti Biblici rimasero delusi per il fatto di non essere andati in cielo. Durante il 1915 e il 1916, opposizione proveniente dall'esterno rallentò l'opera di predicazione. Peggio ancora, dopo la morte del fratello Russell, avvenuta nell'ottobre del 1916, l'organizzazione subì opposizione anche dall'interno. Quattro dei sette direttori della Watch Tower Bible and Tract Society si ribellarono al fatto che fosse il fratello Rutherford a dirigere l'opera e cercarono di creare divisioni tra i fratelli. Nell'agosto del 1917, però, lasciarono la Betel: una vera e propria purificazione! Alcuni Studenti Biblici inoltre cedettero al timore dell'uomo. Ma, nel complesso, quei cristiani reagirono in modo positivo all'opera di purificazione di Gesù e fecero i cambiamenti necessari. Il giudizio di Gesù, pertanto, fu che essi erano cristiani simili a grano; i finti cristiani, invece, inclusi gli appartenenti alle chiese della cristianità, furono rigettati (Mal.3:5). w13 15/7 2:8

domenica 4 ottobre 2015

Domenica 4

Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna (Giov.3:16)



In questo contesto la parola "mondo" si riferisce al genere umano. Quindi Geova offre il suo dono più generoso a chiunque voglia accettarlo, e tutti coloro che esercitano fede in Gesù riceveranno vita "in abbondanza": la vita eterna! (Giov.10:10). Come possiamo imitare la generosità di Geova? La Bibbia dice che egli "ci dà tutto con abbondanza, perché noi possiamo esserne contenti", perciò anche noi dovremmo essere "pronti a condividere" con altri, contribuendo alla loro gioia. (Il corsivo è nostro; 1 Tim.6:17-19; Parola del Signore.) Siamo felici di usare le nostre risorse per fare doni ai nostri cari e per assistere chi è nel bisogno (Deut.15:7). Cosa può aiutarci a ricordare di mostrare generosità? Alcuni cristiani hanno preso questa abitudine: ogni volta che ricevono un regalo, pensano a chi potrebbero fare un dono a loro volta. La congregazione cristiana è piena di fratelli e sorelle dalla generosità esemplare. w13 15/6 2:8, 9

sabato 3 ottobre 2015

Sabato 3

I nostri fratelli hanno fatto struggere il nostro cuore (Deut.1:28)



Cosa potrebbe indurre un cristiano fedele a lamentarsi in cuor suo di Geova? Prendiamo il caso degli israeliti appena liberati dalla schiavitù in Egitto. In modo miracoloso Geova aveva portato le dieci piaghe su quella nazione oppressiva e poi aveva annientato il faraone e il suo esercito nel Mar Rosso (Eso.12:29-32,51; 14:29-31; Sal.136:15). Il popolo di Dio si preparava a entrare nella Terra Promessa. Eppure, in quel momento decisivo, gli israeliti cominciarono a lamentarsi di Geova. Cosa determinò una tale mancanza di fede? Si lasciarono influenzare da coloro che avevano fatto un rapporto negativo dopo aver esplorato Canaan (Num.14:1-4). Alla fine, a un'intera generazione non fu permesso di entrare in quel "buon paese" (Deut.1:34,35). Non permettiamo mai che i discorsi negativi di altri indeboliscano la nostra fede e ci facciano lamentare del modo in cui Geova ci tratta. w13 15/8 2:6, 7

venerdì 2 ottobre 2015

Venerdì 2

Fate conto di essere in realtà morti riguardo al peccato, ma viventi riguardo a Dio mediante Cristo Gesù (Rom.6:11)



Siamo davvero riconoscenti a Geova per averci dato la possibilità di essere suoi schiavi! (Rom.12:11). Grazie alla nostra fede nel sacrificio di riscatto di Cristo non siamo più schiavi del peccato. Pur essendo ancora imperfetti, ci siamo sottomessi spontaneamente all'autorità di Geova e di Gesù. Tuttavia Paolo diede questo avvertimento: "Non sapete che, se continuate a presentarvi a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete suoi schiavi perché gli ubbidite, sia del peccato in vista della morte che dell'ubbidienza in vista della giustizia? Ma grazie a Dio che eravate schiavi del peccato e siete divenuti ubbidienti di cuore a quella forma d'insegnamento alla quale siete stati affidati. Sì, essendo stati resi liberi dal peccato, siete divenuti schiavi della giustizia" (Rom.6:16-18). È degno di nota che l'apostolo parli di essere "ubbidienti di cuore". È la nostra dedicazione a Geova, dunque, che ci rende "schiavi della giustizia". w13 15/10 2:4