sabato 31 ottobre 2015

Sabato 31

Tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova (Isa.54:13)



Come possiamo dimostrare di essere "persone ammaestrate da Geova"? Ubbidendo scrupolosamente ai suoi comandi. Nel rifugio sicuro che è la congregazione troviamo la guida e la protezione di cui abbiamo bisogno: è qui, infatti, che uomini fedeli che servono come anziani ci danno aiuto e consigli scritturali (Gal.6:1). Molta della tenera cura che Geova ha per noi si manifesta attraverso questi "doni negli uomini" (Efes.4:7,8). Come dovremmo reagire ai loro consigli? L'ubbidienza e la sottomissione spontanea ci procureranno la benedizione divina (Ebr.13:17). Dobbiamo essere determinati a farci condurre dallo spirito santo e sottometterci così alla guida del nostro Padre celeste. Meditiamo, inoltre, sulla vita di suo Figlio, Gesù Cristo, e cerchiamo di seguire il suo impareggiabile esempio. La ricompensa che ricevette per essere stato ubbidiente fino alla morte fu straordinaria (Filip.2:5-11). Anche noi saremo benedetti se confideremo in Geova con tutto il cuore (Prov.3:5,6). w14 15/2 3:20, 21

venerdì 30 ottobre 2015

Venerdì 30

Le volpi hanno tane e gli uccelli del cielo hanno dove posarsi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove adagiare la testa (Matt.8:20)



Gesù incoraggiò i discepoli ad avere l'occhio semplice (Matt.6:22). Prendendo a modello Gesù, i pionieri devono ricordare che più cose possiedono, più dovranno preoccuparsi di mantenerle in buono stato, ripararle e all'occorrenza sostituirle. I pionieri sanno bene che non hanno questo privilegio di servizio in virtù di qualche particolare merito. Qualsiasi dono o incarico si abbia è frutto dell'immeritata benignità di Dio. Quindi, se vuole perseverare nel suo servizio, il pioniere deve fare affidamento su di lui (Filip.4:13). Sfide e difficoltà non mancano (Sal.34:19). Quando si presentano, i pionieri devono cercare la guida di Geova e dargli la possibilità di aiutarli anziché rinunciare frettolosamente al loro privilegio di servizio (Sal.37:5). Via via che provano in prima persona il suo amorevole sostegno, la relazione che hanno con il loro Padre celeste si rafforzerà (Isa.41:10). w13 15/9 5:14, 15

giovedì 29 ottobre 2015

Giovedì 29

Cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza (Gal.6:1)



Un anziano fa notare a un fratello i princìpi scritturali che dovrebbe valutare prima di prendere una decisione importante e ripassa con lui quanto è stato pubblicato sull'argomento. Lo invita a riflettere sull'effetto che le diverse opzioni avrebbero sulla sua relazione con Geova. Può anche sottolineare l'importanza di cercare la guida di Dio in preghiera prima di prendere una decisione (Prov.3:5,6). Alla fine, comunque, l'anziano lascerà che sia il fratello a prendere una decisione (Rom.14:1-4). L'unica autorità su cui i sorveglianti cristiani possono basare le indicazioni da dare ai fratelli è quella delle Scritture. Pertanto, è fondamentale che usino la Bibbia con abilità e si attengano a ciò che dice. In questo modo eviteranno di commettere qualsiasi abuso di potere. Dopotutto sono solo sottopastori, e ogni componente della congregazione risponderà personalmente a Geova e Gesù delle decisioni che prende (Gal.6:5,7,8). w13 15/11 5:11, 12

mercoledì 28 ottobre 2015

Mercoledì 28

Questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute (Matt.24:34)



Sappiamo che la "generazione" di cui parlò Gesù comprende due gruppi di cristiani unti. Il primo riconobbe il segno della presenza di Cristo nel 1914. Questi non erano semplicemente in vita nel 1914, ma erano stati unti con lo spirito come figli di Dio quello stesso anno, se non prima (Rom.8:14-17). Il secondo gruppo che rientra in "questa generazione" è composto da cristiani unti che non solo erano in vita, ma sono anche stati unti con lo spirito santo mentre quelli del primo erano ancora sulla terra. Oggi le parole di Gesù ci danno la garanzia che almeno alcuni di "questa generazione non [passeranno] affatto" prima di aver visto l'inizio della grande tribolazione. Questo dovrebbe convincerci ancora di più che manca davvero poco prima che il Re del Regno di Dio intervenga per distruggere i malvagi e portare un giusto nuovo mondo (2 Piet.3:13). w14 15/1 5:15, 16

martedì 27 ottobre 2015

Martedì 27

Non sappiamo per che cosa dobbiamo pregare (Rom.8:26)



I social network e i messaggi di testo sono molto comuni in questa era tecnologica. Come va, in paragone, il dialogo con il nostro migliore Amico, Geova? Quante volte prendiamo l'iniziativa di parlare con lui? Per alcuni servitori di Dio non è facile aprirgli il cuore ed esprimergli i loro sentimenti più profondi. Ma questo è proprio ciò che Geova vuole che facciamo quando preghiamo (Sal.119:145; Lam.3:41). Anche se ci è difficile esprimere i nostri sentimenti, abbiamo un aiuto su cui contare. Ai cristiani di Roma, Paolo scrisse: "Lo spirito stesso intercede per noi con gemiti inespressi. Ma colui che scruta i cuori sa qual è l'intenzione dello spirito, perché intercede in armonia con Dio per i santi" (Rom.8:26,27). Meditare sulle parole riportate nei libri di Giobbe, Salmi e Proverbi ci aiuterà a esprimere a Geova i nostri sentimenti più intimi. w14 15/2 4:18, 19

lunedì 26 ottobre 2015

Lunedì 26

La pace di Dio custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali (Filip.4:7)



Vedere gli effetti che il passare degli anni produce sui nostri genitori è sconvolgente. Tristezza, ansia, frustrazione, rabbia, sensi di colpa e perfino rancore: molti figli che si prendono cura dei genitori possono provare questi sentimenti. A volte un genitore potrebbe dire qualcosa di poco gentile o mostrarsi ingrato. Se dovesse succedere, cercate di non prendervela. Prendersi cura dei genitori che invecchiano può essere un compito complesso ed emotivamente sfibrante. Non esiste un pacchetto predefinito di soluzioni che funzionano per tutti. Comunque, se facciamo i piani in anticipo, collaboriamo con gli altri familiari, comunichiamo in modo aperto e, soprattutto, preghiamo con fervore, riusciremo ad assolvere la responsabilità di onorare i nostri cari. Così facendo avremo la soddisfazione di sapere che stanno ricevendo le cure e le attenzioni di cui hanno bisogno (1 Cor.13:4-8). Cosa ancora più importante, possiamo essere certi che proveremo la pace mentale che Geova concede a coloro che onorano i genitori. w14 15/3 4:16, 18

domenica 25 ottobre 2015

Domenica 25

Non smettiamo di fare ciò che è eccellente (Gal.6:9)



Personalmente, stiamo al passo con la meravigliosa organizzazione di Geova? Il nostro entusiasmo per la verità cresce sempre di più o si sta affievolendo? Riflettendo su queste domande potremmo accorgerci che cominciamo a stancarci, o che forse non abbiamo più lo zelo di prima. Può succedere. Nel I secolo l'apostolo Paolo dovette esortare i compagni di fede a considerare l'esempio di zelo dato da Gesù. Far questo, disse, li avrebbe aiutati a 'non stancarsi' e a 'non venire meno nelle loro anime' (Ebr.12:3). Allo stesso modo un attento esame dell'opera di predicare il Regno, compiuta oggi dall'organizzazione di Geova, ci spronerà senz'altro a perseverare con entusiasmo. Tuttavia Paolo indicò che per non stancarsi ci vuole qualcos'altro: disse che bisogna "fare ciò che è eccellente". Perciò è necessario che agiamo. w13 15/4 4:2, 3

sabato 24 ottobre 2015

Sabato 24

Siate senza difetto e non fate inciampare altri fino al giorno di Cristo (Filip.1:10)



Se amiamo una persona non vogliamo ferirla, anzi, cerchiamo di ottenerne l'approvazione. Se siamo tentati da un desiderio impuro, quindi, faremmo bene a riflettere su quali sarebbero le conseguenze sia per noi che per gli altri. Dovremmo chiederci: "Come si ripercuoterebbe questa condotta egoista sulla mia relazione con Geova? Che effetto avrebbe sulla mia famiglia? E sulla congregazione? Potrei far inciampare qualcuno?" E ancora: "Qualche istante di piacere illecito vale il dolore che deriverà dalla mia scelta? Voglio davvero finire come Esaù, a piangere amaramente una volta che avrò capito cosa ho fatto?" (Ebr.12:17). Riflettere su domande come queste ci aiuterà ad 'aborrire ciò che è malvagio' e ad 'aderire a ciò che è buono' (Rom.12:9). Sarà soprattutto l'amore per Geova a tenerci legati alla nostra eredità (Sal.73:28). w13 15/5 5:14

venerdì 23 ottobre 2015

Venerdì 23

In quanto a me, avvicinarmi a Dio è bene per me. Nel Sovrano Signore Geova ho posto il mio rifugio (Sal.73:28)



Con queste parole, il salmista espresse la sua fiducia in Dio. Quali circostanze lo avevano portato a trarre questa conclusione? Vedendo la "pace dei malvagi", il salmista si era sentito amareggiato. Aveva detto sconfortato: "È invano che ho mondato il mio cuore e che lavo le mie mani nella stessa innocenza" (Sal.73:2,3,13,21). Recandosi "nel grande santuario di Dio", però, si era trovato in un ambiente che lo aveva aiutato a correggere il suo modo di pensare e a tenere caro il profondo legame che aveva con Dio (Sal.73:16-18). Tale esperienza aveva insegnato a quell'uomo timorato di Dio un'importante lezione: per mantenere una stretta relazione con Geova è essenziale rimanere nel suo popolo, accettare i consigli e applicarli (Sal.73:24). Anche noi desideriamo avere un'intima relazione con il vero Dio, il Dio vivente. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che ci lasciamo modellare dai suoi consigli e dalla sua disciplina in modo da ottenere la sua approvazione. w13 15/6 4:1, 2

giovedì 22 ottobre 2015

Giovedì 22

Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose? (Matt.24:3)



A partire dalle parole riportate in Matteo 24:29, Gesù si concentrò primariamente su avvenimenti che si sarebbero verificati nei nostri giorni (Matt.24:30,42,44). Parlando di ciò che sarebbe accaduto durante la grande tribolazione, affermò che gli esseri umani "[avrebbero visto] il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo". Poi, esortando chi sarebbe vissuto durante gli ultimi giorni a stare in guardia, disse: "Non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore. [...] In un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo". Fu in questo contesto, mentre parlava di avvenimenti che avrebbero avuto luogo negli ultimi giorni, che Gesù pronunciò la parabola dello schiavo fedele (Matt.24:45-47). Quindi possiamo concludere che essa cominciò ad adempiersi solo dopo che, nel 1914, erano iniziati gli ultimi giorni. Questa è una conclusione logica. w13 15/7 4:5, 6

mercoledì 21 ottobre 2015

Mercoledì 21

Quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione! (2 Piet.3:11)



Se vogliamo avere l'approvazione di Dio, i nostri "atti di condotta" devono essere santi, ovvero puri dal punto di vista morale, mentale e spirituale. Inoltre dobbiamo compiere "opere di santa devozione" che scaturiscono dalla riverenza e dal leale attaccamento per lui. Questo significa che, oltre alle azioni che compiamo, entrano in gioco anche i sentimenti. Dal momento che "[esamina] il cuore", Geova sa se la nostra condotta è pura e se gli siamo totalmente devoti (1 Cron.29:17). Satana il Diavolo non vuole che otteniamo l'approvazione di Dio. Anzi, fa tutto il possibile per indurci a porre fine alla nostra amicizia con lui. Non si fa problemi a ricorrere a menzogne e inganni per abbindolarci e farci smettere di adorare Dio (Giov.8:44; 2 Cor.11:13-15). È saggio dunque che ognuno di noi si chieda: "In che modo Satana inganna le persone? Come posso proteggere la mia relazione con Geova?" w13 15/8 4:2, 3

martedì 20 ottobre 2015

Martedì 20

Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento (Prov.3:5)



Decisioni: ogni giorno ce ne sono tante da prendere, il che suscita sentimenti contrastanti. C'è chi rivendica il diritto di decidere qualsiasi cosa lo riguardi e non ammette neppure l'idea che possa essere qualcun altro a farlo, e chi invece odia dover prendere decisioni che esulano dal tran tran quotidiano. Altri ancora leggono manuali o si rivolgono a esperti, magari investendo somme ragguardevoli per avere le consulenze di cui ritengono di aver bisogno. Molti di noi si collocano tra questi due estremi. Sappiamo che, sebbene certe decisioni non spettino a noi, in tanti altri campi possiamo decidere in base alle nostre preferenze (Gal.6:5). In ogni caso, probabilmente siamo anche consapevoli che non sempre prendiamo decisioni sagge e vantaggiose. w13 15/9 4:1, 2

lunedì 19 ottobre 2015

Lunedì 19

Padre, glorifica il tuo figlio, affinché il figlio glorifichi te (Giov.17:1)



È la tarda serata del 14 nisan del 33. Gesù e i suoi apostoli hanno appena celebrato la Pasqua a ricordo di come Dio liberò i loro antenati dalla schiavitù in Egitto. I fedeli discepoli di Gesù, però, stanno per sperimentare una liberazione ancora più grande, "una liberazione eterna". L'indomani il loro perfetto Maestro sarà messo a morte dai suoi nemici, ma questo odioso delitto si trasformerà in una benedizione: il sangue versato da Gesù porrà le basi per la liberazione del genere umano dal peccato e dalla morte (Ebr.9:12-14). Per far sì che questo amorevole dono di Dio non vada dimenticato, Gesù istituisce una nuova celebrazione annuale che prende il posto della Pasqua. Lo fa spezzando un pane non lievitato, passandolo agli undici apostoli fedeli e dicendo: "Questo significa il mio corpo che dev'essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me". Dopodiché passa loro un calice di vino rosso (Luca 22:19,20). w13 15/10 4:1, 2

domenica 18 ottobre 2015

Domenica 18

Certamente ricercherò le mie pecore e ne avrò cura (Ezec.34:11)



Geova si paragona a un pastore, e questo ci aiuta a conoscerlo meglio (Ezec.34:12-14). Un pastore amorevole si sente responsabile del gregge affidato alla sua cura. Porta le pecore al pascolo e ad abbeverarsi (Sal.23:1,2); le sorveglia giorno e notte (Luca 2:8); le protegge dai predatori (1 Sam.17:34,35); porta in braccio gli agnellini (Isa.40:11); va in cerca delle pecore che si sono perse e cura quelle ferite (Ezec.34:16). Per stare bene, le pecore hanno bisogno di cura e attenzione. Lo stesso vale in senso spirituale per gli esseri umani (Mar.6:34). Le persone risentono della mancanza di cura e guida spirituale adeguata: diventano vulnerabili e si "smarriscono" moralmente, proprio come le "pecore che non hanno pastore" si disperdono (1 Re 22:17). Comunque, Geova si prende amorevolmente cura dei bisogni del suo popolo. w13 15/11 4:1, 2

sabato 17 ottobre 2015

Sabato 17

Geova serve alla mia salvezza (Eso.15:2)



Geova liberò gli israeliti oppressi e li "fece uscire dall'Egitto": una colonna di nuvola e di fuoco li guidò fino al mare; mentre le acque del Mar Rosso li sovrastavano da entrambi i lati, lo attraversarono camminando sull'asciutto; una volta raggiunta l'altra riva videro quelle stesse acque riversarsi sull'esercito egiziano (Eso.13:14,21,22; Sal.136:11-15). Se avete figli, li state aiutando a vedere Geova come un Dio potente che libera il suo popolo? Riescono a percepire questa vostra convinzione, anche nelle conversazioni che fate e nelle decisioni che prendete? Durante l'adorazione in famiglia potete includere una trattazione dei capitoli 12-15 di Esodo e mettere in evidenza il modo in cui Geova liberò il suo popolo. Altre volte potreste analizzare lo stesso argomento alla luce di Atti 7:30-36 o Daniele 3:16-18,26-28. Tutti, piccoli e grandi, dovremmo avere la piena fiducia che, come liberò il suo popolo in passato, Geova libererà anche noi in futuro (1 Tess.1:9,10). w13 15/12 3:15, 16

venerdì 16 ottobre 2015

Venerdì 16

Ricorda il tuo grande Creatore prima che vengano i giorni calamitosi (Eccl.12:1)



Salomone utilizzò un linguaggio poetico per descrivere ciò che succede in vecchiaia (Eccl.12:2-5). Nessuno dovrebbe pensare di aspettare questa fase della vita per iniziare a servire Geova. Anche se serviamo Geova da molti anni, è bene che di tanto in tanto ci fermiamo a riflettere sulla grandezza del nostro Creatore. La vita stessa è un dono straordinario. La complessità che rivela supera di gran lunga la comprensione umana. La varietà evidente nelle cose che Geova ha creato ci dà la possibilità di godere la vita in mille modi diversi. Contemplare la creazione ci fa essere ancora più grati per il suo amore, la sua sapienza e la sua potenza (Sal.143:5). Ricordare il nostro grande Creatore, però, significa anche meditare sugli obblighi che abbiamo nei suoi confronti. Queste riflessioni di certo ci spingono a esprimergli la nostra gratitudine servendolo per tutta la vita al meglio delle nostre possibilità (Eccl.12:13). w14 15/1 4:1-3

giovedì 15 ottobre 2015

Giovedì 15

Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile (2 Tim.3:16)



Usando con abilità l'ispirata Parola di Dio nel ministero diamo alle persone la possibilità di avere la vita eterna. E nell'assolvere il nostro incarico possiamo contare su un altro aiuto provveduto da Geova: il suo spirito santo (Zacc.4:6; Luca 11:13). È un onore senza uguali partecipare a quest'opera alla lode del nostro Padre, Colui che ci provvede tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Pensando a questo, dovremmo chiederci: "Faccio tutto il possibile nel ministero per dimostrare a Geova quanto apprezzo quello che provvede? Cosa posso fare per diventare un predicatore della buona notizia più efficace?" Possiamo dimostrare la nostra gratitudine a Dio mettendo il Regno al primo posto. Se lo faremo, egli provvederà alle nostre necessità (Matt.6:25-33). Il suo amore ci sprona sicuramente a fare tutto quello che è in nostro potere per rallegrare il suo cuore (Prov.27:11). w14 15/2 3:12, 13

mercoledì 14 ottobre 2015

Mercoledì 14

Se qualche vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la santa devozione nella loro propria casa e a continuare a rendere dovuto compenso ai loro genitori e nonni (1 Tim.5:4)



I cristiani hanno l'obbligo di prendersi cura dei propri genitori (1 Tim.5:8,16). Paolo si stava riferendo ai familiari credenti, ma ciò non esclude i genitori che non fanno parte della congregazione cristiana. I modi in cui i figli assolvono questa responsabilità sono svariati. Ogni situazione infatti è un caso a sé: diverse sono le necessità, la personalità, le preferenze e le condizioni di salute di chi ha bisogno di assistenza; alcuni hanno più di un figlio, altri ne hanno solo uno; alcuni ricevono aiuti dallo Stato, altri no. Perciò non sarebbe né saggio né amorevole criticare il modo in cui qualcuno si prende cura dei parenti anziani. Del resto Geova può benedire qualsiasi decisione presa basandosi sulle Scritture e assicurarne il successo, come ha sempre fatto per i suoi servitori (Num.11:23). w14 15/3 3:7, 8

martedì 13 ottobre 2015

Martedì 13

Devi inculcare [gli insegnamenti di Dio] a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi (Deut.6:7)



Di solito i figli vogliono bene ai genitori, e i genitori ne vogliono ai figli. Questo è particolarmente vero nelle famiglie cristiane. Eppure, per quanto gli uni e gli altri desiderino sinceramente avere un bel rapporto, a volte comunicare risulta difficile. Per molte famiglie è una sfida trovare il tempo per avere un dialogo significativo. Ma non è sempre stato così. Nell'antico Israele i bambini trascorrevano la giornata a casa con la mamma oppure accompagnavano il padre nei campi o sul posto di lavoro. Avevano perciò molto tempo per stare con i genitori e parlare con loro. Questo metteva i genitori nella condizione migliore per conoscere i bisogni, i desideri e la personalità dei figli. E anche i figli avevano il tempo e le occasioni per conoscere meglio i genitori. Com'è tutto diverso oggi! w13 15/5 4:2-4

lunedì 12 ottobre 2015

Lunedì 12

I nemici dell'uomo sono gli uomini di casa sua (Mic.7:6)



È molto stressante dover trattare quotidianamente con persone egocentriche al lavoro, a scuola e nel vicinato. Ma alcuni servitori di Dio hanno difficoltà ancora maggiori. Gesù disse che i suoi seguaci avrebbero affrontato l'opposizione dei familiari, e per descrivere l'effetto che il suo messaggio avrebbe avuto usò parole simili a quelle di Michea 7:6. "Sono venuto a causare divisione", affermò, "ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro sua suocera. In realtà, i nemici dell'uomo saranno quelli della sua propria casa" (Matt.10:35,36). È davvero una sfida perseverare quando a deriderci o a farci opposizione sono i familiari che non condividono la nostra fede. Se ci troviamo in questa situazione, non cediamo alle loro pressioni; rimaniamo leali a Geova e attendiamo con pazienza che sia lui a risolverla. Non smettiamo di chiedere il suo aiuto ed egli ci darà la forza e la sapienza necessarie a perseverare. w13 15/11 2:4

domenica 11 ottobre 2015

Domenica 11

Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l'inesperto (Sal.19:7)



Oggi abbiamo ogni ragione di riporre piena fiducia nei rammemoratori di Geova che troviamo nella sua infallibile Parola, la Bibbia (Gios.23:14). Nelle sue pagine leggiamo dei rapporti intercorsi fra Dio e l'umanità imperfetta durante i millenni, una narrazione storica conservata a nostro beneficio (Rom.15:4; 1 Cor.10:11). Abbiamo inoltre visto l'adempimento delle profezie bibliche. Le profezie sono, per così dire, dei rammemoratori forniti con largo anticipo. Ad esempio, "nella parte finale dei giorni" milioni di persone hanno abbracciato la pura adorazione, come profetizzato (Isa.2:2,3). Anche il peggiorare della situazione mondiale trova riscontro nelle profezie della Bibbia. E la capillare campagna di predicazione che si sta svolgendo in tutta la terra costituisce un adempimento diretto delle parole di Gesù (Matt.24:14). Nel corso dei secoli il nostro Creatore ha dimostrato che possiamo riporre fiducia in lui. Prestiamo attenzione ai suoi rammemoratori? Abbiamo fede in essi? w13 15/9 1:19, 20

sabato 10 ottobre 2015

Sabato 10

Le tue frecce sono aguzze nel cuore dei nemici del re (Sal.45:5)



Il Re siede su un cavallo bianco, simbolo di guerra pura e giusta agli occhi di Geova (Riv.6:2; 19:11). Oltre alla spada ha un arco. "Vidi, ed ecco, un cavallo bianco", si legge in Rivelazione; "e colui che vi sedeva sopra aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria". Sia la spada che l'arco rappresentano gli strumenti di cui Cristo si servirà per eseguire il giudizio sui suoi nemici. Con linguaggio poetico il salmista scrisse che le "frecce" del Re "sono aguzze [...] nel cuore dei nemici" e che "sotto di [lui] continuano a cadere popoli". La distruzione abbraccerà l'intera terra (Ger.25:33). Dopo aver distrutto il malvagio sistema di Satana sulla terra, "nel [suo] splendore" Cristo avanzerà "verso il successo" (Sal.45:4). Completerà la sua vittoria relegando Satana e i demoni nell'abisso per tutta la durata del Regno millenario (Riv.20:2,3). w14 15/2 1:17-19

venerdì 9 ottobre 2015

Venerdì 9

Dovete essere santi, perché io sono santo (1 Piet.1:16)



Per far parte della famiglia universale di Geova dobbiamo essere puri, santi. Dobbiamo evitare qualsiasi contaminazione da parte della falsa religione o della politica di questo mondo. Lo "schiavo fedele e discreto", nominato da Gesù, fornisce regolarmente sano cibo spirituale a tutti quelli che compongono il "solo gregge" di cui egli è il pastore (Matt.24:45-47; Giov.10:16). A partire dal 1919 un piccolo gruppo di fratelli unti ha lealmente assolto la seria responsabilità di nutrire i "domestici". L'abbondante cibo spirituale che riceviamo attraverso questo canale ci permette di crescere nella fede e rafforza la nostra determinazione a rimanere puri sotto il profilo spirituale, morale, mentale e fisico. Tale nutrimento, inoltre, ci istruisce e ci prepara per partecipare appieno alla più importante opera che si sta svolgendo sulla terra. Assumiamo con regolarità questo cibo spirituale? w14 15/1 2:5, 6

giovedì 8 ottobre 2015

Giovedì 8

Riscattate per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi (Efes.5:16)



Oggi il poco tempo che i genitori potrebbero trascorrere con i loro figli è occupato da computer, televisione e altri strumenti elettronici. Potete 'riscattare' da altre attività un po' di tempo da trascorrere con la vostra famiglia? Alcune famiglie decidono di limitare il tempo che trascorrono davanti alla TV o al computer. Altre si prefiggono di mangiare insieme almeno una volta al giorno. Anche l'adorazione familiare si sta rivelando per genitori e figli un'ottima opportunità di avvicinarsi di più e conversare di argomenti spirituali in una bella atmosfera. Quell'ora, o giù di lì, usata a tale scopo è un buon inizio, ma per instaurare un dialogo veramente profondo non è sufficiente: occorre comunicare con regolarità. Prima che vostro figlio esca per andare a scuola, ditegli qualcosa di incoraggiante, considerate la scrittura del giorno o pregate insieme. Questo potrebbe cambiargli la giornata! w13 15/5 4:4, 5

mercoledì 7 ottobre 2015

Mercoledì 7

Non veniamo meno (2 Cor.4:16)



Geova vuole che siamo felici, e fa molto in tal senso. Ci assicura del suo amore e ci aiuta a perseverare nel servizio che gli rendiamo (Ger.31:3). Ciò nonostante, alcuni fedeli servitori di Dio lottano con pensieri negativi, convinti che né loro né il loro servizio valgano un granché ai suoi occhi. A chi prova sentimenti negativi così radicati l'idea di 'rallegrarsi per molti anni' può sembrare una pia illusione, e la vita una serie interminabile di "giorni delle tenebre" (Eccl.11:8). Simili sentimenti possono essere dovuti a una delusione, a una malattia o alle limitazioni imposte dall'età che avanza (Sal.71:9; Prov.13:12; Eccl.7:7). Tutti i cristiani devono inoltre fare i conti con un'altra verità: il cuore è "ingannevole" e può 'condannarci' anche se in realtà Geova è contento di noi (Ger.17:9; 1 Giov.3:20). w14 15/3 2:1-3

martedì 6 ottobre 2015

Martedì 6

Se produrrà frutto nel futuro, bene; se no, lo taglierai (Luca 13:9)



Gesù usò gli ultimi sei mesi circa a sua disposizione per intensificare l'attività di predicazione in Giudea e in Perea. Tenendo presente che siamo molto inoltrati nel tempo della fine, è importantissimo che intensifichiamo i nostri sforzi nell'opera di predicazione (Dan.2:41-45). È davvero un meraviglioso privilegio essere testimoni di Geova! Siamo l'unico popolo sulla terra a prospettare la speranza di una soluzione definitiva ai problemi del genere umano. Di recente una giornalista ha scritto che non è proprio possibile dare risposta alla domanda: "Perché accadono cose brutte alla brava gente?" Per noi cristiani è sia un dovere che un privilegio fornire le risposte bibliche a simili interrogativi a tutti coloro che sono disposti ad ascoltare. Abbiamo ogni motivo per essere "ferventi nello spirito" mentre assolviamo l'incarico divino che ci è stato affidato (Rom.12:11). Con la benedizione di Dio, la nostra zelante predicazione può aiutare altri a conoscerlo e amarlo. w13 15/5 2:5, 6

lunedì 5 ottobre 2015

Lunedì 5

Geova conosce quelli che gli appartengono (2 Tim.2:19)



Mentre il 1914 volgeva al termine, alcuni Studenti Biblici rimasero delusi per il fatto di non essere andati in cielo. Durante il 1915 e il 1916, opposizione proveniente dall'esterno rallentò l'opera di predicazione. Peggio ancora, dopo la morte del fratello Russell, avvenuta nell'ottobre del 1916, l'organizzazione subì opposizione anche dall'interno. Quattro dei sette direttori della Watch Tower Bible and Tract Society si ribellarono al fatto che fosse il fratello Rutherford a dirigere l'opera e cercarono di creare divisioni tra i fratelli. Nell'agosto del 1917, però, lasciarono la Betel: una vera e propria purificazione! Alcuni Studenti Biblici inoltre cedettero al timore dell'uomo. Ma, nel complesso, quei cristiani reagirono in modo positivo all'opera di purificazione di Gesù e fecero i cambiamenti necessari. Il giudizio di Gesù, pertanto, fu che essi erano cristiani simili a grano; i finti cristiani, invece, inclusi gli appartenenti alle chiese della cristianità, furono rigettati (Mal.3:5). w13 15/7 2:8

domenica 4 ottobre 2015

Domenica 4

Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna (Giov.3:16)



In questo contesto la parola "mondo" si riferisce al genere umano. Quindi Geova offre il suo dono più generoso a chiunque voglia accettarlo, e tutti coloro che esercitano fede in Gesù riceveranno vita "in abbondanza": la vita eterna! (Giov.10:10). Come possiamo imitare la generosità di Geova? La Bibbia dice che egli "ci dà tutto con abbondanza, perché noi possiamo esserne contenti", perciò anche noi dovremmo essere "pronti a condividere" con altri, contribuendo alla loro gioia. (Il corsivo è nostro; 1 Tim.6:17-19; Parola del Signore.) Siamo felici di usare le nostre risorse per fare doni ai nostri cari e per assistere chi è nel bisogno (Deut.15:7). Cosa può aiutarci a ricordare di mostrare generosità? Alcuni cristiani hanno preso questa abitudine: ogni volta che ricevono un regalo, pensano a chi potrebbero fare un dono a loro volta. La congregazione cristiana è piena di fratelli e sorelle dalla generosità esemplare. w13 15/6 2:8, 9

sabato 3 ottobre 2015

Sabato 3

I nostri fratelli hanno fatto struggere il nostro cuore (Deut.1:28)



Cosa potrebbe indurre un cristiano fedele a lamentarsi in cuor suo di Geova? Prendiamo il caso degli israeliti appena liberati dalla schiavitù in Egitto. In modo miracoloso Geova aveva portato le dieci piaghe su quella nazione oppressiva e poi aveva annientato il faraone e il suo esercito nel Mar Rosso (Eso.12:29-32,51; 14:29-31; Sal.136:15). Il popolo di Dio si preparava a entrare nella Terra Promessa. Eppure, in quel momento decisivo, gli israeliti cominciarono a lamentarsi di Geova. Cosa determinò una tale mancanza di fede? Si lasciarono influenzare da coloro che avevano fatto un rapporto negativo dopo aver esplorato Canaan (Num.14:1-4). Alla fine, a un'intera generazione non fu permesso di entrare in quel "buon paese" (Deut.1:34,35). Non permettiamo mai che i discorsi negativi di altri indeboliscano la nostra fede e ci facciano lamentare del modo in cui Geova ci tratta. w13 15/8 2:6, 7

venerdì 2 ottobre 2015

Venerdì 2

Fate conto di essere in realtà morti riguardo al peccato, ma viventi riguardo a Dio mediante Cristo Gesù (Rom.6:11)



Siamo davvero riconoscenti a Geova per averci dato la possibilità di essere suoi schiavi! (Rom.12:11). Grazie alla nostra fede nel sacrificio di riscatto di Cristo non siamo più schiavi del peccato. Pur essendo ancora imperfetti, ci siamo sottomessi spontaneamente all'autorità di Geova e di Gesù. Tuttavia Paolo diede questo avvertimento: "Non sapete che, se continuate a presentarvi a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete suoi schiavi perché gli ubbidite, sia del peccato in vista della morte che dell'ubbidienza in vista della giustizia? Ma grazie a Dio che eravate schiavi del peccato e siete divenuti ubbidienti di cuore a quella forma d'insegnamento alla quale siete stati affidati. Sì, essendo stati resi liberi dal peccato, siete divenuti schiavi della giustizia" (Rom.6:16-18). È degno di nota che l'apostolo parli di essere "ubbidienti di cuore". È la nostra dedicazione a Geova, dunque, che ci rende "schiavi della giustizia". w13 15/10 2:4

giovedì 1 ottobre 2015

Giovedì 1

Volenterosamente ti farò di certo sacrifici (Sal.54:6)



Certi sacrifici sono richiesti a tutti i veri cristiani e sono essenziali per coltivare e tenere viva la propria relazione con Geova. Tra questi ci sono il tempo e le energie che i suoi servitori dedicano a preghiera, lettura della Bibbia, adorazione in famiglia, adunanze e ministero di campo (Gios.1:8; Matt.28:19,20; Ebr.10:24,25). Grazie ai loro sforzi e alla benedizione di Geova, l'opera di predicazione sta acquistando sempre maggiore impulso e molti continuano ad affluire al "monte della casa di Geova" (Isa.2:2). A sostegno delle attività legate al Regno molti fanno sacrifici per servire alla Betel, partecipare alla costruzione di Sale del Regno e Sale delle Assemblee, organizzare assemblee o prendere parte alle operazioni di soccorso in seguito a disastri naturali. Questi sacrifici aggiuntivi non sono indispensabili per ottenere la vita eterna, ma sono necessari per promuovere l'opera del Regno. È bello vedere che molti fanno di buon grado sacrifici per Geova. w13 15/12 2:2, 3