lunedì 31 agosto 2015

Lunedì 31

Non amiamo a parole né con la lingua, ma con opera e verità (1 Giov.3:18)



Può essere straziante rendersi conto che i propri genitori, un tempo forti e indipendenti, non sono più in grado di badare a se stessi. Quando meno te lo aspetti mamma cade e si frattura il femore, papà comincia a vagare disorientato, oppure a uno dei due viene diagnosticata una malattia grave. C'è poi l'altra faccia della medaglia: i genitori potrebbero non accettare che ora il passare degli anni o altre circostanze limitino la loro autonomia (Giob.14:1). Cosa si può fare in questi casi? Come ci si può prendere cura di loro? Un articolo sull'argomento dice: "Per quanto non sia semplice parlare dei problemi legati alla vecchiaia, la famiglia che esamina le varie opzioni e concorda un piano d'azione riuscirà ad affrontare meglio qualsiasi evenienza". L'importanza di queste valutazioni condivise emerge chiaramente se si pensa al fatto che i problemi legati all'età non si possono evitare. È per questo che è opportuno prepararsi in anticipo. w14 15/3 4:1, 2

domenica 30 agosto 2015

Domenica 30

Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio (Prov.13:20)



Partecipare al ministero insieme ad altri fratelli e sorelle ci edifica. Ad esempio, la maggioranza dei pionieri svolge buona parte del proprio ministero con altri. Questo offre numerose occasioni per avere "uno scambio d'incoraggiamento" (Rom.1:12; Prov.27:17). Una pioniera di nome Lisa osserva: "Sul posto di lavoro regnano competizione e gelosia. Ogni giorno bisogna sorbirsi pettegolezzi e linguaggio volgare. Tutti vogliono scavalcare gli altri ad ogni costo. A volte si viene derisi e presi in giro per la propria condotta cristiana. Partecipare al ministero con i compagni di fede, invece, è davvero edificante. Quando torno a casa la sera mi sento sollevata, anche se sono stanca". I pionieri hanno spesso riscontrato che spendendosi per Geova e coltivando una buona relazione con lui vengono 'raggiunti' da un'infinità di benedizioni (Deut.28:2). w13 15/9 5:8, 11

sabato 29 agosto 2015

Sabato 29

Non mancò loro nulla. Le loro medesime vesti non si consumarono, e i loro stessi piedi non si gonfiarono (Nee.9:21)



Geova ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per servirlo fedelmente. Di certo non vogliamo fare la fine delle migliaia di israeliti che morirono nel deserto per la loro disubbidienza e mancanza di fede. Non a caso ciò che fecero fu scritto "per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose" (1 Cor.10:1-11). Purtroppo, dopo essersi stabiliti nella Terra Promessa gli israeliti avevano iniziato ad adorare gli dèi cananei, il che li aveva portati a praticare riti immorali e crudeli. Geova allora li aveva lasciati nelle mani delle nazioni circostanti. Quando si pentivano, mostrava loro misericordia perdonandoli e salvandoli dai nemici. Questo era accaduto "più volte" (Nee.9:26-28,31). "Tu [...] rendevi testimonianza contro di loro mediante il tuo spirito per mezzo dei tuoi profeti, ed essi non prestarono orecchio. Infine li desti in mano ai popoli dei paesi" (Nee.9:30). w13 15/10 3:14, 15

venerdì 28 agosto 2015

Venerdì 28

I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse sono chiamati Benefattori. Voi, però, non dovete essere così (Luca 22:25,26)



A causa dell'imperfezione alcune pecore possono essere lente a capire ciò che Geova si aspetta da loro. Forse non agiscono in armonia con i consigli biblici, oppure fanno cose che rivelano mancanza di maturità spirituale. Come dovrebbero reagire gli anziani? Dovrebbero imitare la pazienza che Gesù ebbe con i discepoli quando questi si preoccupavano di chi fra loro sarebbe diventato il più grande nel Regno. Invece di perdere la pazienza, Gesù continuò a istruirli e a dare loro amorevoli consigli sull'importanza dell'umiltà (Luca 9:46-48). Lavando loro i piedi fornì una dimostrazione pratica di questa qualità che i sorveglianti cristiani devono manifestare (Giov.13:12-15; 1 Piet.2:21). w13 15/11 5:8

giovedì 27 agosto 2015

Giovedì 27

Fra due giorni è la pasqua, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere messo al palo (Matt.26:2)



Il 13 nisan del 33 Era Volgare, dato che si avvicinava il giorno "in cui si doveva sacrificare la vittima pasquale", Cristo disse a Pietro e Giovanni: "Andate e preparateci la pasqua affinché la mangiamo" (Luca 22:7,8). "Infine, quando fu venuta l'ora", dopo il tramonto da cui iniziò il 14 nisan (giovedì sera), Gesù mangiò la cena pasquale con i suoi apostoli, dopodiché istituì il Pasto Serale del Signore (Luca 22:14,15). Quella notte fu arrestato e processato. Sempre il 14 nisan, verso mezzogiorno, fu messo al palo e nel pomeriggio morì (Giov.19:14). Quindi "Cristo, la nostra pasqua, [fu] sacrificato" lo stesso giorno in cui veniva scannato l'agnello pasquale (1 Cor.5:7; 11:23). Prima dell'inizio del 15 nisan Gesù fu sepolto (Lev.23:5-7; Luca 23:54). w13 15/12 3:11

mercoledì 26 agosto 2015

Mercoledì 26

Uomini malvagi e impostori progrediranno di male in peggio (2 Tim.3:13)



Pensate all'abisso che c'è tra quello che veniva considerato indecente negli anni '40 o '50 e ciò a cui si assiste oggi nel mondo del lavoro, dello spettacolo, dello sport e della moda. Violenza estrema e immoralità sono ormai molto comuni: a quanto pare più si è violenti, volgari e crudeli, meglio è. I programmi televisivi considerati scabrosi negli anni '50 ora sono adatti a tutta la famiglia. Inoltre è fin troppo comune leggere notizie come queste: studente quindicenne spara ai compagni di classe, uccidendone 2 e ferendone 13; gruppo di ragazzi ubriachi uccide barbaramente bambina di 9 anni e picchia a sangue il padre e il cugino; metà dei crimini commessi negli ultimi dieci anni in un paese asiatico sarebbe riconducibile ai giovani. Non si può negare che la situazione sia davvero degenerata. w14 15/1 5:8-10

martedì 25 agosto 2015

Martedì 25

Abraamo fu chiamato "amico di Geova" (Giac.2:23)



Molti di quelli che incontriamo nel ministero non considerano Dio il loro migliore Amico. Come possiamo aiutarli? Consideriamo le istruzioni che Gesù diede a 70 suoi discepoli quando li inviò a predicare a due a due: "Dovunque entriate in una casa dite prima: 'Questa casa abbia pace'. E se lì c'è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui. Ma se non c'è, tornerà a voi" (Luca 10:5,6). Essendo amichevoli possiamo far avvicinare le persone alla verità. Questo modo di fare può persino contribuire a ridurre l'ostilità degli oppositori, che forse in un'altra occasione potrebbero essere più gentili. Il nostro atteggiamento pacato e amichevole non cambia neppure quando incontriamo persone molto religiose che magari seguono tradizioni non scritturali. Alle adunanze accogliamo con piacere coloro che, insoddisfatti dell'attuale società, provano il desiderio di conoscere meglio l'Iddio che adoriamo. w14 15/2 4:14, 15

lunedì 24 agosto 2015

Lunedì 24

Non trattenere il bene da quelli cui è dovuto (Prov.3:27)



Il passare degli anni potrebbe portare con sé disorientamento, depressione, incontinenza, perdita dell'udito, della vista e della memoria. Spesso comunque questi disturbi sono curabili (Eccl.12:1-7). Alle prime avvisaglie è opportuno rivolgersi a un medico, e forse dovranno essere i figli a prendere l'iniziativa in tal senso. A un certo punto potrebbe essere necessario occuparsi di persona anche di altre attività che fino a quel momento erano svolte dal genitore. Può darsi che, per garantire la migliore assistenza possibile, i figli debbano fare da rappresentanti, segretari, autisti e così via. In seguito probabilmente occorrerà apportare delle modifiche all'assistenza fornita ai vostri genitori e alla loro sistemazione. Più lievi saranno i cambiamenti, più facile sarà adattarvisi. Tuttavia, se non è prudente che stiano da soli, occorrerà una forma di assistenza più articolata. Qualunque sia la situazione, documentatevi sui servizi disponibili localmente (Prov.21:5). w14 15/3 4:10, 11

domenica 23 agosto 2015

Domenica 23

Ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola (Atti 6:4)



Al pari dei loro predecessori del I secolo, gli anziani che oggi soprintendono all'opera di predicazione sono dediti "al ministero della parola". Nel prendere decisioni consultano le Scritture, facendone 'una lampada al loro piede e una luce al loro cammino', e pregano fervidamente per avere la guida di Geova (Sal.119:105; Matt.7:7,8). Si rallegrano molto nel vedere i progressi compiuti nella predicazione della buona notizia a livello locale e in tutto il mondo (Atti 21:19,20). Nel dare le disposizioni necessarie per il compimento dell'opera di predicazione, anziché stabilire un'infinità di regole e procedure si fanno guidare dalle Scritture e dallo spirito santo di Dio (Atti 15:28). Così questi fratelli danno un eccellente esempio a tutti i componenti delle singole congregazioni (Efes.4:11,12). w13 15/4 3:12, 13

sabato 22 agosto 2015

Sabato 22

Esaù disprezzò la primogenitura (Gen.25:34)



Quali caratteristiche di Esaù emergono dalle Scritture? Egli dimostrò che per lui soddisfare le sue necessità fisiche era più importante delle benedizioni che gli sarebbero derivate in futuro dalla sua eredità. Esaù non apprezzava il diritto di primogenitura, ed evidentemente non amava veramente Dio. Per di più non si curò delle conseguenze che il suo gesto avrebbe avuto sui suoi discendenti. Giacobbe, invece, attribuiva grande valore alla sua eredità. Ad esempio, nel prendere moglie seguì le istruzioni ricevute dai genitori (Gen.27:46-28:3). In virtù di quella scelta che lo costrinse a pazientare e a fare dei sacrifici, Giacobbe diventò un antenato del Messia. Che opinione aveva Geova di Esaù e di Giacobbe? Per bocca del profeta Malachia disse: "Amai Giacobbe, e ho odiato Esaù" (Mal.1:2,3). Ciò che la Bibbia dice di Esaù assume grande importanza per i cristiani odierni (Ebr.12:16). w13 15/5 5:8, 10, 11

venerdì 21 agosto 2015

Venerdì 21

Tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare (Sal.86:5)



Come sappiamo che Geova perdona definitivamente? Esaminiamo la profezia di Geremia relativa al nuovo patto, stipulato con i cristiani unti, il quale rende possibile il perdono completo per coloro che esercitano fede nel sacrificio di riscatto. Geova dice: "Perdonerò il loro errore, e non ricorderò più il loro peccato" (Ger.31:34). Geova, perciò, ci assicura che, una volta che ci ha perdonato, non ci imputerà più quegli stessi peccati. Non rimugina i nostri errori per continuare ad accusarci o punirci. Anzi, dopo averli perdonati, se li butta alle spalle per sempre (Rom.4:7,8). Possiamo imitare la prontezza di Geova a perdonare decidendo di perdonarci gli uni gli altri ogni volta che c'è una base per farlo (Luca 17:3,4). Anche noi dunque, quando perdoniamo, dobbiamo mettere una pietra sopra alla faccenda, evitando di tornarci su in futuro. w13 15/6 3:11, 13, 15

giovedì 20 agosto 2015

Giovedì 20

Hai nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali e le hai rivelate ai bambini (Matt.11:25)



Negli anni '70 del Xix secolo comparve un piccolo gruppo di persone sincere alla ricerca della verità che si unirono e formarono "classi bibliche". Con umiltà di cuore e apertura mentale, quei sinceri Studenti Biblici, come usavano chiamarsi, iniziarono un attento e devoto studio delle Scritture. I diligenti sforzi degli Studenti Biblici portarono abbondante frutto. Essi infatti smascherarono dottrine false e diffusero verità spirituali producendo pubblicazioni bibliche che distribuirono in lungo e in largo. La loro opera conquistò il cuore e convinse la mente di molti che avevano fame e sete di verità. Questo fa sorgere un affascinante interrogativo: in quegli anni che precedettero il 1914, gli Studenti Biblici erano il canale costituito da Cristo per nutrire le sue pecore? No. Quella era ancora la stagione di crescita, e la disposizione relativa a un canale che provvedesse cibo spirituale stava ancora prendendo forma (Matt.13:24-30,36-43). w13 15/7 3:15, 16

mercoledì 19 agosto 2015

Mercoledì 19

C'è chi parla sconsideratamente come con i colpi di una spada, ma la lingua dei saggi è salute (Prov.12:18)



Paolo esortò a 'incoraggiarsi l'un l'altro e tanto più vedendo avvicinarsi il giorno' (Ebr.10:25). Incoraggiare i fratelli significa motivarli a perseverare nel servizio che rendono a Dio. Se 'incitare all'amore e alle opere eccellenti' è come smuovere le braci per attizzare un fuoco che sta per spegnersi, l'incoraggiamento può essere paragonato all'aggiungervi legna perché continui ad ardere o per intensificare la fiamma. È questo che facciamo quando rafforziamo e confortiamo chi è abbattuto. Se ci troviamo a incoraggiare una persona in queste circostanze, dobbiamo parlarle in maniera calorosa e benevola. Dobbiamo anche essere 'pronti a udire e lenti a parlare' (Giac.1:19). Ascoltare con empatia ci aiuterà a capire qual è il problema che scoraggia il nostro fratello e a dire qualcosa che lo aiuti a gestire la situazione. w13 15/8 3:13

martedì 18 agosto 2015

Martedì 18

Siate trasformati rinnovando la vostra mente (Rom.12:2)



Per essere trasformati interiormente occorre qualcosa che sia in grado di andare oltre la superficie, che arrivi nel profondo. Cosa può aiutarci? Quando impariamo ciò che Geova richiede da noi in armonia con il suo proposito esposto nella Bibbia, la nostra reazione a quanto leggiamo rivela quello che abbiamo nel cuore, e ci permette di capire quali cambiamenti dobbiamo fare per agire in conformità con la "perfetta volontà di Dio" (Ebr.4:12). Se permettiamo a Geova di plasmarci, la trasformazione che ne risulta è interiore: proprio ciò di cui abbiamo bisogno per respingere le influenze mondane (Isa.64:8). Riflettiamo: perché siamo stati esortati tante volte a leggere la Bibbia ogni giorno e a frequentare con regolarità le adunanze dove la si studia? Perché è così che ci facciamo modellare da Geova (Sal.1:2; Atti 17:11; Ebr.10:24,25). w13 15/9 3:14, 15, 17

lunedì 17 agosto 2015

Lunedì 17

Ezechia vi illude, dicendo: "Geova stesso ci libererà" (2 Re 18:32)



Saggiamente il popolo di Gerusalemme non rispose a questa propaganda diffamatoria; anche oggi spesso i servitori di Geova seguono la stessa linea di condotta (2 Re 18:35,36). Ezechia era comprensibilmente turbato, ma anziché rivolgersi a una potenza straniera mandò a chiamare il profeta Isaia, che gli disse: "[Sennacherib] non entrerà in questa città né vi tirerà una freccia" (2 Re 19:32). Gli abitanti di Gerusalemme dovevano solo resistere. Geova avrebbe combattuto per loro, ed è proprio quello che fece! "Avvenne quella notte", si legge, "che l'angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri" (2 Re 19:35). Giuda era salva, non perché Ezechia avesse chiuso le sorgenti o rafforzato le mura di cinta, bensì grazie all'intervento di Geova. w13 15/11 3:14, 15

domenica 16 agosto 2015

Domenica 16

L'uomo d'intendimento è quello che acquista abile direzione (Prov.1:5)



Chi vi conosce bene può consigliarvi con discernimento. Per esempio, supponiamo che vogliate abbandonare la scuola e intraprendere il servizio di pioniere semplicemente perché studiare vi sembra troppo faticoso. Una persona che vi vuole bene potrebbe discernere i vostri motivi e aiutarvi a capire che la scuola insegna a non arrendersi subito, caratteristica indispensabile se desiderate servire Geova pienamente (Sal.141:5; Prov.6:6-10). Tutti quelli che servono Geova prima o poi dovranno fare i conti con influenze che potrebbero allontanarli da lui (1 Cor.15:33; Col.2:8). Ma alcune professioni potrebbero presentare più pericoli spirituali di altre. Conoscete qualcuno che ha fatto "naufragio riguardo alla [sua] fede" dopo aver scelto un certo tipo di lavoro? (1 Tim.1:19). È senz'altro saggio evitare di fare scelte che possono mettere a repentaglio la propria relazione con Dio (Prov.22:3). w14 15/1 3:15-17

sabato 15 agosto 2015

Sabato 15

Presso di te è la fonte della vita (Sal.36:9)



La vita è un meraviglioso dono di Geova. Se la usiamo per fare la sua volontà avremo grandi benefìci già ora e la prospettiva di vivere per sempre nel nuovo mondo (Prov.10:22; 2 Piet.3:13). Ma com'è possibile tutto questo, date le tragiche conseguenze della disubbidienza di Adamo? Sono innumerevoli i modi in cui Geova provvede generosamente ai nostri bisogni. Ad esempio, la sua immeritata benignità lo ha spinto a venire in nostro aiuto. Tutti noi siamo peccatori e abbiamo ereditato l'imperfezione (Rom.3:23). Eppure, grazie al suo amore, Geova ha preso l'iniziativa e ci ha dato la possibilità di avere una stretta relazione con lui. "Da questo l'amore di Dio fu reso manifesto nel nostro caso", scrisse l'apostolo Giovanni, "perché Dio mandò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché ottenessimo la vita per mezzo di lui. L'amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati" (1 Giov.4:9,10). w14 15/2 3:6, 7

venerdì 14 agosto 2015

Venerdì 14

Non mi rigettare nel tempo della vecchiaia; proprio quando la mia potenza viene meno, non mi lasciare (Sal.71:9)



È plausibile che sia stato Davide a fare questa richiesta. Aveva servito Geova sin da ragazzo, e Geova lo aveva impiegato in modi straordinari (1 Sam.17:33-37,50; 1 Re 2:1-3,10). Eppure l'anziano re avvertì il bisogno di chiedergli di continuare a prendersi cura di lui (Sal.71:17,18). Molti oggi sono come Davide: nonostante l'età avanzata e "i giorni calamitosi" continuano a fare tutto il possibile per lodare Dio (Eccl.12:1-7). Forse su vari fronti, incluso il ministero, non riescono più a essere attivi come un tempo, ma implorano Geova di continuare comunque a prendersi cura di loro. Questi fedeli servitori possono star certi che egli esaudirà le loro preghiere. Dalle Scritture emerge chiaramente che Geova tiene in gran conto i fratelli fedeli avanti con gli anni, e si aspetta che chi lo serve mostri loro onore (Sal.22:24-26; Prov.16:31; 20:29). w14 15/3 3:3-5

giovedì 13 agosto 2015

Giovedì 13

Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni (Matt.28:19)



Gesù si interessava delle persone. Dimostrò il suo amore e la sua sollecitudine curando i malati e risuscitando i morti. Tuttavia, la sua missione principale non era quella di curare le infermità fisiche. Ciò che predicava e insegnava aveva sulle persone un effetto ben più duraturo. In che senso? Le persone che egli curò e risuscitò nel I secolo, per esempio, alla fine invecchiarono e morirono; per chi accolse il messaggio che predicava, invece, si aprì la prospettiva della vita eterna (Giov.11:25,26). L'opera di predicazione avviata da Gesù nel I secolo si compie oggi su scala molto più grande. Ci sono più di sette milioni di testimoni di Geova che proclamano con zelo il Regno di Dio e conducono milioni di studi biblici in oltre 230 paesi. Questa predicazione è una prova del fatto che viviamo negli ultimi giorni. w13 15/9 1:15, 16

mercoledì 12 agosto 2015

Mercoledì 12

Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili (Giac.4:6)



Il dialogo nel matrimonio è come un ruscello che scorre placido nel mezzo di un giardino. Essere "di mente umile" fa sì che nulla ostacoli il suo fluire (1 Piet.3:8). "L'umiltà è il modo più rapido di risolvere un contrasto, perché ti fa dire 'mi dispiace'", ha osservato un fratello che si è sposato 11 anni fa. L'orgoglio, invece, non contribuisce in alcun modo all'armonia. Chi è orgoglioso non ha né la voglia né il coraggio di chiedere scusa. Invece di dire umilmente "mi dispiace, perdonami", accampa scuse. Non ha il coraggio di ammettere una debolezza, anzi punta il dito contro gli errori dell'altro. Se subisce un torto, piuttosto che perseguire la pace si offende e magari risponde con parole taglienti o si trincera dietro un silenzio glaciale (Eccl.7:9). Non c'è dubbio, l'orgoglio può fare molto male a un matrimonio. w13 15/5 3:13, 14

martedì 11 agosto 2015

Martedì 11

Siate schiavi di Geova (Rom.12:11)



Essere schiavi in senso cristiano non ha nulla a che vedere con la crudeltà, i soprusi e l'oppressione a cui normalmente si associa il concetto di schiavitù. L'ispirata Parola di Dio parla di una schiavitù in cui si serve spontaneamente un Padrone amorevole. Quando l'apostolo Paolo esortò i cristiani del I secolo a essere "schiavi di Geova" intendeva incoraggiarli a rendere a Dio un sacro servizio che scaturisce dall'amore per lui. Quando ci siamo presentati per il battesimo cristiano avevamo già deciso di servire Geova, di essere suoi schiavi. La nostra dedicazione era nata dal desiderio di ubbidirgli e di fare la sua volontà. Nessuno ci aveva costretto. Anche chi si battezza molto giovane lo fa dopo essersi dedicato personalmente a Dio, e non per fare contenti i propri genitori. Alla base della dedicazione cristiana c'è l'amore per Geova, il nostro Padrone celeste (1 Giov.5:3). w13 15/10 2:1, 3

lunedì 10 agosto 2015

Lunedì 10

Vi preghiamo di non essere presto scossi dalla vostra ragione (2 Tess.2:1,2)



Quando riflettiamo su come negli anni Geova ha benedetto il suo popolo con un migliore intendimento delle profezie bibliche, la nostra fiducia nella meravigliosa ricompensa che ci attende si rafforza. Gli unti hanno la prospettiva di raggiungere Cristo in cielo: senza dubbio un fortissimo incentivo a 'non farsi scuotere dalla loro ragione'. A questi cristiani si applicano sicuramente le parole che Paolo rivolse ai tessalonicesi: "Siamo obbligati a ringraziare sempre Dio per voi, fratelli amati da Geova, perché Dio vi scelse [...] mediante la vostra santificazione con lo spirito e mediante la vostra fede nella verità" (2 Tess.2:13). Anche coloro che sperano nella vita eterna sulla terra devono evitare di essere "presto scossi dalla [loro] ragione". Possono fare tesoro dell'amorevole esortazione che Paolo diede ai cristiani di Tessalonica unti come lui, riportata in 2 Tessalonicesi 3:1-5. Ognuno di noi dovrebbe apprezzare profondamente l'amore che traspare dalle sue parole. w13 15/12 1:16, 17

domenica 9 agosto 2015

Domenica 9

È già l'ora di svegliarvi dal sonno, poiché ora la nostra salvezza è più vicina di quando divenimmo credenti (Rom.13:11)



Il nuovo mondo promesso da Dio è alle porte, e la nostra salvezza è più vicina di quanto pensiamo. Non possiamo addormentarci spiritualmente né farci distrarre dal mondo al punto da non trovare più il tempo di rimanere soli per pregare Geova. Dobbiamo essere "vigilanti in vista delle preghiere", perché questo ci aiuterà a compiere "santi atti di condotta e opere di santa devozione" mentre aspettiamo il giorno di Geova (1 Piet.4:7; 2 Piet.3:11,12). Il nostro modo di vivere dimostrerà così che siamo spiritualmente desti e che siamo davvero convinti che la fine di questo malvagio sistema di cose è ormai prossima. Perciò 'preghiamo incessantemente' (1 Tess.5:17). Imitiamo Gesù cercando momenti di solitudine per pregare. Se ci prendiamo tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per comunicare con Geova, ci sentiremo sempre più vicini a lui (Giac.4:7,8). E che benedizione sarà questa! w13 15/11 1:17

sabato 8 agosto 2015

Sabato 8

Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi (Sal.110:1)



La sera prima della sua morte, Gesù concluse un patto per un Regno con i suoi apostoli, e aprì ad alcuni suoi discepoli fedeli la prospettiva di regnare con lui (Luca 22:28-30). Quand'è che Gesù avrebbe cominciato a governare in veste di Re del Regno di Dio? Non poteva accadere subito; infatti il pomeriggio successivo Gesù fu giustiziato e i suoi discepoli si dispersero (Giov.16:32). Tuttavia, come in precedenza, Geova non perse il controllo della situazione. Il terzo giorno risuscitò suo Figlio, e alla Pentecoste del 33 Gesù stabilì un regno spirituale sulla congregazione cristiana dei suoi fratelli unti (Col.1:13). Da parte sua, Gesù avrebbe dovuto aspettare prima di assumere il pieno potere sulla terra in qualità di 'discendente' promesso (2 Sam.7:12,13). w14 15/1 1:14, 16, 17

venerdì 7 agosto 2015

Venerdì 7

La tua destra ti istruirà in cose tremende (Sal.45:4)



Mentre cavalca, il Re Gesù Cristo ha con sé una spada (Sal.45:3). Ma arriva il momento di sguainarla e brandirla con la destra. Quando cavalcherà per eseguire i giudizi di Geova ad Armaghedon, compirà "cose tremende" contro i suoi nemici. Non sappiamo esattamente in che modo distruggerà il sistema di Satana. In ogni caso, la sua azione incuterà terrore negli abitanti della terra che non avranno dato ascolto al comando divino di sottomettersi al suo dominio (Sal.2:11,12). Nella sua profezia circa il tempo della fine Gesù disse: "Gli uomini verranno meno per il timore e per l'aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate". Poi aggiunse: "E vedranno quindi il Figlio dell'uomo venire in una nube con potenza e gran gloria" (Luca 21:26,27). w14 15/2 1:14

giovedì 6 agosto 2015

Giovedì 6

Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile (2 Tim.3:16)



Quando valutano se una persona che studia la Bibbia soddisfa i requisiti per partecipare al ministero di campo, gli anziani si fanno la seguente domanda: "Le espressioni dello studente mostrano che crede che la Bibbia è l'ispirata Parola di Dio?" Per chi vuole diventare proclamatore del Regno, anzi, per tutti i servitori di Dio, la risposta deve essere inequivocabilmente affermativa. Infatti sono la nostra fiducia nella Parola di Dio e l'abilità con cui la usiamo nel ministero che ci permettono di aiutare altri a conoscere Geova e ottenere la salvezza. L'apostolo Paolo sottolineò l'importanza della Parola di Dio quando scrisse a Timoteo: "Rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere". Le "cose" a cui si riferiva erano le verità bibliche che avevano spinto Timoteo a riporre fede nella buona notizia. Tali verità hanno avuto lo stesso effetto anche su di noi, e ci aiutano tuttora a rimanere "[saggi] per la salvezza" (2 Tim.3:14,15). w13 15/4 2:1, 2

mercoledì 5 agosto 2015

Mercoledì 5

Erano stati ritenuti degni di essere disonorati a favore del nome di Gesù (Atti 5:41)



Anche noi possiamo considerare la persecuzione come un'opportunità per imitare Pietro e gli apostoli e seguire le orme di Gesù manifestando spirito di sacrificio (1 Piet.2:20,21). Vedere le cose in questa prospettiva potrebbe anche aiutarci ad accettare la disciplina degli anziani quando ne abbiamo bisogno. Anziché offenderci, seguiamo l'esempio di Pietro (Eccl.7:9). Pietro ci insegna anche ad avere il giusto atteggiamento riguardo alle mete spirituali che ci poniamo: possiamo perseguirle con spirito di sacrificio, stando però attenti che la nostra non diventi una ricerca di preminenza. Perciò chiediamoci: "I miei sforzi di migliorare o accrescere il servizio che rendo a Geova potrebbero essere influenzati dal desiderio di avere qualche riconoscimento personale o più autorità?" Se ci accorgiamo di avere nel cuore qualche traccia di egoismo chiediamo a Geova di aiutarci a correggere i nostri pensieri e sentimenti, e poi impegniamoci ancora di più nel cercare la sua gloria e non la nostra (Sal.86:11). w14 15/3 1:16-18

martedì 4 agosto 2015

Martedì 4

Imploriamo: "Siate riconciliati con Dio" (2 Cor.5:20)



Ricevere un riconoscimento ufficiale per particolari meriti è generalmente considerato un grande onore, come nel caso dei premi Nobel assegnati a chi non si è risparmiato per promuovere la pace tra paesi o fazioni in conflitto. Ma è un onore ben più grande essere scelti da Dio come ambasciatori, inviati ad aiutare le persone a ristabilire relazioni pacifiche con il loro Creatore. In qualità di testimoni di Geova abbiamo questo onore senza pari. Geova ci sta impiegando per attirare le persone a sé. Così sono milioni, in più di 235 paesi, quelli che sono stati aiutati ad avere una buona relazione con Dio e a godere quindi della speranza della vita eterna (Tito 2:11). Con sincero zelo invitiamo "chi lo desidera [a prendere] l'acqua della vita gratuitamente" (Riv.22:17). Dato che consideriamo prezioso questo incarico e lo assolviamo con diligenza, possiamo a buon diritto essere definiti un popolo "zelante nelle opere eccellenti" (Tito 2:14). w13 15/5 2:1, 2

lunedì 3 agosto 2015

Lunedì 3

C'è più felicità nel dare che nel ricevere (Atti 20:35)



In questa semplice frase Gesù colse il senso più autentico della generosità. Chi è generoso offre in ampia misura tempo, energie e risorse per aiutare gli altri, e lo fa volentieri. La generosità si misura non in base a quanto è prezioso ciò che si dona, ma in base a quanto sono sinceri i motivi di chi lo fa (2 Cor.9:7). Nessuno è più generoso del nostro "felice Dio", Geova (1 Tim.1:11). In che modo Geova mostra la sua generosità? Egli provvede ai bisogni di tutti gli esseri umani, compresi coloro che non lo servono ancora. Geova è davvero "buono verso tutti", infatti "fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti" (Sal.145:9; Matt.5:45). Ecco perché l'apostolo Paolo, parlando a persone non credenti, poté dire di Geova: "Ha fatto del bene, dandovi piogge dal cielo e stagioni fruttifere, riempiendo i vostri cuori di cibo e allegrezza" (Atti 14:17). Senza alcun dubbio Geova è generoso verso tutti gli esseri umani (Luca 6:35). w13 15/6 2:4, 5

domenica 2 agosto 2015

Domenica 2

Comparvero anche le zizzanie (Matt.13:26)



Agli inizi del II secolo "comparvero [...] le zizzanie", cioè i finti cristiani. Nel IV secolo i cristiani paragonabili a zizzanie erano ormai molto più numerosi dei cristiani unti. Gesù disse: "Lasciate che entrambi crescano insieme fino alla mietitura" (Matt.13:30). Queste parole fanno capire che dal I secolo a oggi ci sono sempre stati sulla terra alcuni cristiani simili a grano. Questa conclusione è avvalorata da ciò che Gesù disse successivamente ai suoi discepoli: "Io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose" (Matt.28:20). I cristiani unti sarebbero dunque stati protetti da Gesù tutti i giorni sino ad arrivare al tempo della fine. Tuttavia, a motivo dell'enorme crescita dei cristiani paragonabili a zizzanie, non sappiamo con certezza chi abbia fatto parte della classe del grano durante questa lunga epoca. Una trentina d'anni prima dell'inizio della mietitura, però, la classe del grano divenne riconoscibile. w13 15/7 2:3, 4

sabato 1 agosto 2015

Sabato 1

È il loro proprio difetto (Deut.32:5)



Oggi vediamo la "casa" dell'umanità deturpata da inquinamento, violenza e degrado morale. Grazie allo studio della Bibbia, sappiamo che Geova non può essere la causa di tutti questi problemi. Egli ha creato questo pianeta perché fosse uno splendido paradiso (Gen.2:8,15). Geova è un Dio di amore (1 Giov.4:8). Le Scritture ci hanno permesso di identificare il responsabile di gran parte dei problemi che vediamo: Satana il Diavolo, "il governante del mondo" (Giov.14:30; 2 Cor.4:4). Comunque non possiamo incolpare Satana di tutti i nostri guai. Alcuni dei problemi che abbiamo, infatti, sono il risultato dei nostri errori (Deut.32:4-6). Eppure, anche se sappiamo che è così, la nostra natura imperfetta potrebbe portarci ad avere una visione distorta delle cose e farci imboccare un sentiero che alla fine porta al disastro (Prov.14:12). In altre parole, invece di incolpare noi stessi o Satana per un problema, potremmo iniziare a dare la colpa a Geova. Qualcuno potrebbe addirittura arrivare a essere "furente contro Geova" (Prov.19:3). w13 15/8 2:2, 3