giovedì 23 aprile 2015

Giovedì 23

Basta! Ora, o Geova, togli la mia anima (1 Re 19:4)



Elia provava davvero quei sentimenti. Solo con i suoi pensieri, era dell'idea che la sua attività di profeta fosse stata vana. In buona sostanza si era giudicato secondo i propri parametri e aveva concluso di essere un fallito, di non valere nulla né per Geova né per nessun altro. L'Onnipotente però non la pensava così. Per lui Elia era sempre prezioso; agì quindi per rassicurarlo in proposito. Mandò un angelo a rafforzarlo; gli provvide cibo e acqua che lo sostennero durante il viaggio di 40 giorni verso il monte Horeb, ancora più a sud; inoltre corresse benevolmente la sua convinzione che non fosse rimasto nessun altro israelita fedele. Fatto significativo, Dio diede a Elia nuovi incarichi, che questi accettò. Elia fece tesoro dell'aiuto divino e riprese la sua attività di profeta con rinnovata energia (1 Re 19:5-8,15-19). w14 15/3 2:12, 14, 15

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