mercoledì 24 giugno 2015

Mercoledì 24

Giunga a te la mia propria invocazione di soccorso (Sal.102:1)



Lo scrittore del Salmo 102 era disperato. Era "afflitto", in preda a una grande sofferenza fisica o emotiva, e non aveva la forza di affrontare i suoi problemi (Sal.102, soprascritta). Le sue parole rivelano che dolore e solitudine lo assorbivano completamente (Sal.102:3,4,6,11). Era convinto che Geova volesse 'gettarlo via' (Sal.102:10). Il Salmo 102 mostra che anche un servitore di Dio può soffrire al punto da trovare difficile pensare a qualcos'altro. Il salmista si sentiva "un uccello solitario su un tetto", come se a fargli compagnia ci fossero solo i suoi problemi (Sal.102:7). Se questo dovesse essere anche il tuo stato d'animo, apri il cuore a Geova come fece lui. Le 'preghiere dell'afflitto'

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