venerdì 20 maggio 2016

martedì 15

È come quando un uomo, in procinto di fare un viaggio all'estero, chiamò i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi (Matt. 25:14)



L'uomo, o signore, di questa parabola è Gesù. Egli fece un viaggio all'estero quando ascese al cielo nel 33. In una parabola precedente, Gesù aveva rivelato che lo scopo del suo viaggio all'estero era di "assicurarsi il potere reale" (Luca 19:12). Gesù però non si assicurò immediatamente il pieno potere del Regno quando tornò in cielo. Invece "si mise a sedere alla destra di Dio, aspettando quindi fino a che i suoi nemici fossero posti a sgabello dei suoi piedi" (Ebr. 10:12, 13). L'uomo menzionato nella parabola possedeva otto talenti: una vera e propria fortuna a quei tempi. Ai giorni di Gesù, un talento corrispondeva a circa 6.000 denari. Tenendo conto che il salario giornaliero era di un denaro, l'operaio medio avrebbe dovuto lavorare più o meno 20 anni per guadagnare un solo talento. Prima di andare all'estero, l'uomo distribuì i talenti ai suoi schiavi aspettandosi che li facessero fruttare durante la sua assenza. w15 15/3 3:4, 5

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