venerdì 20 maggio 2016

venerdì 11

Cristo fu messo a morte nella carne ma reso vivente nello spirito (1 Piet. 3:18)



Gli apostoli sapevano che la risurrezione di Gesù era diversa da quelle che l'avevano preceduta. Le persone risuscitate fino ad allora erano tornate in vita con il loro corpo fisico e in seguito erano morte di nuovo. Gesù invece era stato risuscitato con un corpo spirituale incorruttibile (Atti 13:34). Pietro scrisse che Gesù "è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti" (1 Piet. 3:18-22). Le risurrezioni precedenti erano state dei miracoli meravigliosi, ma quella di Gesù fu assolutamente impareggiabile. La risurrezione di Gesù ebbe un profondo effetto sui suoi discepoli. Non era più morto; era invece una potente persona spirituale per la quale nessun essere umano rappresentava più una minaccia. La sua risurrezione dimostrava che era il Figlio di Dio, e sapere questo trasformò l'immenso dolore in cui erano piombati i suoi discepoli in gioia incontenibile. Il loro timore, inoltre, lasciò il posto al coraggio. w14 15/11 1:5, 6

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